Lukas sospirò all'ennesima battuta del compagno.
- Io sarò anche severo, ma tu sei senza ritegno. Tu e quella gentaglia costantemente affamata. -
Non ebbe modo di continuare con la sua ramanzina perchè il capitano diede loro il permesso di entrare.
Non appena aprì la porta una piccola luce gli volò incontro e, senza volerlo, un piccolo sorriso nacque sulle sue labbra: non sarebbe stato solo mentre Mathias faceva baldoria.
- Capitano, abbiamo portato il prigioniero come ordinato. - annunciò ricomponendosi.
Arthur fece loro cenno di entrare, muovendo appena la mano e non degnandosi nemmeno di alzarsi. Non ne aveva bisogno davanti ai suoi sottoposti.
- Portatelo qui. - ordinò mentre il suo sguardo indugiava sulla figura alle loro spalle che ancora tentava disperatamente di mantenere una certa dignità, sui suoi abiti laceri e sporchi e sui riflessi dorati che la luce delle candele disseminate per tutta la cabina giocava sui suoi capelli chiari.
Si mosse un poco sulla poltrona e la stoffa della camicia leggera che indossava completamente aperta, si mosse mostrando la ferita ancora fresca.
- Poi potete andare. Den, raggiungi pure i marinai, questa è una notte di festa. Nor, dai il cambio alla vedetta, sarà più pacifico per
voi, là in cima. -
Anche la sua amica fata avrebbe preferito la tranquillità, ne era certo.
- Non voglio essere disturbato, per
nessun motivo. -
Dopodichè la sua attenzione fu tutta per il francese.