Nelle prigioni di Albion, capitolo 2

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Yuki Delleran
view post Posted on 21/4/2011, 17:37 by: Yuki Delleran


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La vista dell'ago scatenò in Arthur una serie di pensieri che con la gratitudine avevano ben poco a che fare: con un ago si poteva uccidere e lui stesso conosceva più di un metodo. Lo sguardo corse alla spada, troppo lontana sul pavimento, e al pugnale, ancora ai piedi del letto. La pistola poi, era addirittura sulla scrivania. Ogni oggetto che poteva usare in sua difesa non era alla portata immediata delle sue mani e nonostante avesse sempre considerato il suo stesso corpo come un'arma micidiale nelle occasioni di lotta, non c'era molto che potesse fare ora, seduto sul davanzale con nient'altro addosso che lo sguardo del suo prigioniero. Sarebbe stato totalmente alla sua mercè.
Poco male, concluse, può uccidere solo chi è pronto ad essere ucciso a sua volta. Era una legge inderogabile della sua esistenza e della pirateria intera. La sua sorte era nelle mani dei Signore dei Mari.
- Qualunque giochetto tentiate, sappiate che la mia è una ciurma fedele che non da scampo agli assassini. - lo avvertì con sguardo torvo, dopodichè ordinò seccamente: - Procedete. -
Non era certo la prima volta che si ricuciva una ferita, anzi spesso era stato costretto a farlo anche da solo nonostante il dolore gli annebbiasse la coscienza al punto di rischiare di fargli perdere i sensi.
 
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