Nelle prigioni di Albion, capitolo 2

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ikana
view post Posted on 18/4/2011, 21:36




:den:

Il danese portò avanti il prigioniero fino ad arrivare dinnanzi al suo capitano e con estremamente poca delicatezza, Mathias lasciò cadera la catena di quest'ultimo proprio dinnanzi ai piedi dell'inglese:
- Ah! Finalmente libero! Tak*, captain! - iniziò ridendo il danese e portandosi verso il norvegese rimasto sulla porta - Forza Lukas, lasciamo soli il capitano e la "bambolina"! Ahaha! -
Usciti dalla cabina si mise in cammino verso il gruppo di pirati ancora radunati sul ponte, lasciando un ultimo saluto al norvegese:
- Passa a prendere una bottiglia di rhum dopo, ven*! -

SPOILER (click to view)
*: Grazie
*: Amico


:fran:

L'opulenza della stanza e del figuro che la abitava disgustò inizialmente il biondo francese: il barocco regnava sovrano in quella camera portando avanti tessuti pregiati che pendevano ovunque, monili d'oro ed argento in ogni angolo, affiancati da più e più candele, accese in candelabri improponibili (uno sembrava addirittura un teschio...Dorato?).
Il francese si ritrovò dinnanzi a quello sguardo smeraldino che lo fissava con prepotenza e assoluto divertimento, come un bambino dinnanzi al proprio nuovo gioco: ma Francis sapeva perfettamente di non essere solo un giocattolo, ed anche se non si sarebbe potuto ribellare con il corpo, almeno avrebbe tentato di mantenere fermo e saldo il proprio spirito.
- Mi avete fatto condurre qui... Posso sapere ora il motivo, monsieur Kirkland, vrais? -
 
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view post Posted on 18/4/2011, 22:04


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:nor:
Ed ecco che il capitano li chiamava di nuovo con quei nomignoli insulsi, come se non fossero persone ma semplicemente individue classificabili tramite il loro Paese d'origine. Lukas avrebbe potuto irritarsi ma alla fine aveva deciso che non faceva alcuna differenza e che, in fondo, non gliene importava niente. Arthur era il capitano, poteva fare quello che voleva.
- Agli ordini, capitano. Grazie. - rispose prima di guadagnare l'uscita.
Una volta sul ponte lanciò un'ultima occhiata a Mathias mentre si dirigeva verso l'albero maestro.
- Perchè tu sei convinto che dopo ce ne saranno ancora? Povero illuso... - borbottò in modo da non essere certo che l'altro potesse sentirlo.

:art:
Una volta rimasto solo con la sua preda, il sorriso sulle labbra di Arthur si fece più disteso, anche se non per questo meno pericoloso.
- Voi siete convinto di aver pagato per la vostra sopravvivenza, ma quello che non sapete è che al diavolo non si vende. - sentenziò. - Volete sapere perchè siete qui? Bene. -
Aprì ulteriormente la camicia di seta, mostrando alla piena luce la ferita ancora arrossata e mal cicatrizzata.
- Un'offesa del genere solitamente esige di essere lavata col sangue, ma per questa volta farò un'eccezione. Sarà qualcos'altro a lavare e disinfettare questa ferita. La vostra lingua. Ora. -
L'ultima parola suonò secca nel silenzio della cabina, mentre allungava la mano verso la spada che ancora riposava nel fodero accanto alla poltrona. Quello sporco francese avrebbe dovuto ringraziare che non gli aveva intimato di leccare la lama per pulirla.
Il suo sguardo si soffermò sul volto del prigioniero: era un piacere vedere i suoi occhi scintillare di rabbia e disgusto, un piacere che presto avrebbe soddisfatto pienamente.
 
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ikana
view post Posted on 19/4/2011, 13:35




:fran:

Il francese rimase appena shockato dal gesto dell'inglese ed il suo sguardo cadde inevitabilmente sul petto dell'inglese, solcato da una indelebile traccia della sua lama francese, la quale ora giaceva chissà dove in fondo al mare.
Era vero, ora era ufficialmente uno schiavo e prigioniero di quella nave, ma lui come osava?
- Monsieur, desolato, ma io non sono un cane nè tanto meno voi un santo!
Io come Bonnefoy, non mi abbasserò mai a leccare le vostre putride ferite... Ed inoltre je non si è affatto venduto. -
Francis rialzò appena il capo, lasciando che i profondi occhi blu fossero appena nascosti dalle ciocche bionde e scomposte sul suo fragile volto:
- Potete umiliarmi, denigrarmi, punirmi e ferirmi, aussi potete uccidermi, mais non obbedirò mai ad un vostro ordine. Jamais. -
 
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view post Posted on 19/4/2011, 15:47


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:art:
La spada scivolò fluida fuori dal fodero ancora prima che le parole del francese si spegnessero nel silenzio della cabina, isolata dal caos che infuriava all'esterno.
- A parole sono tutti orgogliosi e impavidi. - disse Arthur mentre la lama tagliente si posava sul collo candido del suo avversario in catene. - Ma alla resa dei conti quello che conta è salvare la pelle. Ne ho visti fin troppi di nobili guerrieri piegarsi alle più misere bassezze pur di aver salva la vita. -
Una leggera pressione e il primo rivolo di sangue sgorgò macchiando la lama appena lucidata.
Lo sguardo verde di Arthur si assottigliò in un'espressione ferina mentre finalmente si alzava da quella poltrona.
- Siete testardo, vedo. - commentò con fin troppa calma.
Con uno scatto improvviso della mano libera, afferrò il giovane per i capelli e lo attirò verso di sè.
- Voi farete quello che vi dico e lo farete ora, se non volete scontarne la pena in eterno. - sibilò a pochi centimetri dalle sue labbra. - Vi ricordo che vostro fratello è ancora per mare. Una nave senza equipaggio avrà di certo difficoltà di navigazione e l'Albion è molto veloce. -
Se era una prova di forza che il suo prigioniero voleva, non si sarebbe certo tirato indietro.
 
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ikana
view post Posted on 19/4/2011, 18:39




:fran:

Francis rimase perfettamente immobile di fronte a quella ostentata dimostrazione di arroganza da parte del capitano inglese, anzi forse avrebbe fatto meglio a dire quel bambino del capitano Kirkland.
Quando però si sentì strattonare per i capelli (nuovamente... Ma cosa avevano con i suoi bellissimi e biondi capelli!?), Francis digrignò appena i denti piegandosi in ginocchio di fronte all'inglese e spalancando gli occhi incrociò in uno nuovo duello lo sguardo verde e magnetico dell'altro, ma lasciò che fosse la sua voce a parlare, così bassa e roca da ricordare quella terribile di un mostro:
- Je ne suis pas comment les autres villains, bastàrd... -
E all'ulteriore provocazione riguardo a suo fratello e a quelle labbra così rosee ed invitanti, non si trattenne ulteriormente e le morse con foga.
Sapeva perfettamente che se ne sarebbe pentito, amareggiato e sarebbe sicuramente stato ulteriormente punito, ma lui non si sarebbe arreso così facilmente, lui non era un banale francese, nè un banale nobile.
 
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view post Posted on 19/4/2011, 19:41


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Il morso giunse completamente inatteso ma, invece che scoraggiarlo, non fece altro che riaccendere in lui quella sorta di desiderio e brama di possesso che si erano appena affacciati alla sua mente la prima volta che aveva posato gli occhi su quella fiera figura. Il desiderio di piegare la sua volontà, di vederlo in ginocchio come ora si trovava, di sentirlo implorare la sua grazia. La brama di possesso di qualcosa che andava ben al di là delle semplici ricchezze che una nave poteva trasportare e che potevano essere facilmente sottratte.
L'orgoglio di quel francese gli piaceva, la convinzione che metteva nelle sue parole e la fierezza del suo sguardo erano inusuali per lui in un contesto del genere: persino lo spagnolo si era lasciato imprigionare in cambio della sopravvivenza di una persona a lui cara.
In quel momento Arthur decise che sarebbe stato suo, in tutto e per tutto e senza possibilità di appello.
Sempre mantenendo salda la presa sui suoi capelli, trasformò il morso in un bacio vorace al sapore di sangue, mentre lasciava cadere la spada sul pavimento di legno con un sonoro clangore. La mano ora libera strinse il mento del giovane per indurlo ad aprire la bocca, mentre muoveva i primi passi verso il letto in un angolo della cabina.
 
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ikana
view post Posted on 19/4/2011, 20:55




:fran:

Il sapore ferroso del sangue gli pervase tutta la bocca non appena avvertì le labbra dell'inglese accogliere, o meglio coinvolgere le sue in quell'assurdo e fin troppo appassionato bacio.
Ma se la sua mente gridava a gran voce "Arretez-vous!" intimando un gesto di ribellione, una qualsiasi azione che facesse interrompere quel terribile bacio, il suo corpo ormai vagava nella lussuria del momento.
La presa sui suoi capelli ed ora anche sul mento sembrava non voler cedere, anzi ogni secondo che passava si faceva sempre più forte, mentre i gesti del capitano inglese sembravano volerlo condurre verso ben altri lidi: Francis si maledisse più e più volte per il suo essere così debole alla carne ed alle sue voglie, ma in fondo sapeva che prima o poi si sarebbe perso in quegli occhi di foglia, nella loro freddazza e nel loro calore, si sarebbe lasciato condurre da quelle mani in grado di uccidere centinaia di uomini e di non carezzare altro che oro...
Alla fine sapeva che avrebbe abbandonato la razionalità solo per avere un momento di piacere.
 
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view post Posted on 19/4/2011, 21:09


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Assaporò il piacere della vittoria con lo stesso gusto che provava quando la sua spada trafiggeva da parte a parte il nemico. Probabilmente il suo scopo era stato quello da quando aveva ordinato a Den e Nor di portargli il progioniero. La ferita pulsava sul fianco e probabilmente l'amica fata lo avrebbe rimproverato nuovamente per non averla curata a dovere, ma in quel momento ogni pensiero razionale si stava dileguando nella nebbia della rabbia e della foga di avere tutto e subito. Non tollerava che qualcuno si opponesse all suo volere, a maggior ragione se questo qualcuno era in grado di scatenare in lui desideri tanto forti. No, non era accettabile, l'avrebbe pagata.
Spinse Francis all'indietro sul letto e in un attimo gli fu addosso.
- Adesso vederemo chi implorerà perdono. - disse con voce roca afferrando il colletto della camicia e dando un secco strattone che lacerò la stoffa.
 
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ikana
view post Posted on 19/4/2011, 21:16




:fran:

- Dam... -
Non riuscì a completare la sua esclamazione di disappunto fino a quando non si trovò steso sul quel letto di piume, stranamente morbido e confortevole: le lenzuola candide come la più pura delle anime che ogni notte nascondevano quel diavolo dei mari, sembravano richiamare un'innocenza andata perduta su quel veliero da tempi ormai remoti; ma il pregio erano quelle coperte di broccato bordeaux, dello stesso colore del sangue che sgorgava dal labbro dell'inglese e di quello che la sua spada aveva bevuto in chissà quanti anni.
- Voi dite, capitàin? -
Le mani strette nelle manette andarono a poggiarsi decisamente poco delicatamente sull'ampia ferita che il capitano della nave portava sul proprio petto e alla smorfia del biondo, Francis non potè che sogghignare:
- Oh lallà... Peut-etre que siete uomo anche voi e quindi soffrite, diable du mèr? -
 
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view post Posted on 19/4/2011, 21:27


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Il dolore che improvvisamente gli attraversò il corpo fu paragonabile a quello di una seconda stilettata e dalle labbra ferite gli sfuggì un gemito che non sarebbe dovuto esistere. Il moto di rabbia improvvisa lo portò a strattonare le catene che ancora imprigionavano i polsi del francese e a torcerle in modo doloroso. Le trascinò verso la testiera del letto e li le fissò.
- Perchè volete rendere tutto più doloroso? - chiese con una smorfia mentre estraeva un sottile e affilato pugnale dallo stivale e ne appoggiava la punta su uno dei palmi candidi. - Non sarebbe stato molto più semplice accettare le mie condizioni? -
Iniziò a premere e le prime gocce di sangue raggiunsero quelle precedentemente stillate dalla spada.
 
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ikana
view post Posted on 19/4/2011, 21:39




:fran:

- E privarmi del piacere di vedervi impazzire?
Oh capitàin, voi mi deludete assai... -
Francis rise appena, continuando a chidersi perchè dannazione stava continuando a opporsi, a punzecchiare quel dannato e biondo capitano e perchè diavolo lo trovava pure divertente!
La leggera pressione sui suoi palmi divenne un dolore più fastidioso che terribile e da quella leggera ferita e dallo strano quanto sottile pugnale che ora l'inglese teneva in mano, capì perfettamente che quello non sarebbe stato l'ultimo taglio infertogli nella serata.
 
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view post Posted on 19/4/2011, 22:02


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:art:
- Lo riterrete piacere ancora per poco! - ringhiò Arthur con rabbia mentre la lama del pugnale si abbassava di scatto e con un gesto repentino tagliava di netto la cintura che cingeva la vita di Francis.
La punta tagliente seguì la linea del fianco lasciano una sottilie linea di sangue nella sua discesa verso il basso, ma capitan Kirkland non era mai stato una persona particolarmente paziente e i giochetti lo stancavano in fretta, quindi i pantaloni di velluto di quello che era stato un tempo un elegante completo, finirono presto ai piedi del letto ridotti a poco più di uno straccio.
- Scacco matto, mister Bonnefoy! - pronunciò con un ghigno crudele e definitvo.
 
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ikana
view post Posted on 19/4/2011, 22:09




:fran:

Il francese si morse appena il labbro non appena sentì la punta del pugnale corrergli su per il fianco e oltre a dare l'addio ai suoi pantaloni, diede l'addio anche a quel poco di razionalità che il suo cervello stava reclamando, ormai definitivamente abbandonata per lasciare spazio alla curiosità e al puro godimento del dolore:
- Ah domage, non sono mai stato bravo a scacchì, capitàin...! -
Le mani andarono a stringere la catena come a cercare un'ancora di salvataggio in quella che si prospettava una vera tempesta carica di rabbia, frustrazione e desiderio.
 
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view post Posted on 19/4/2011, 22:44


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***più tardi***


:art:
Le acque scure scorrevano davanti ai suoi occhi mentre la baldoria sul ponte non si era ancora esaurita, inframezzata di urla, strepiti e canzoni volgari tra le quali spiccava la voce sguaiata di Mathias. Quella notte riservava divertimento per tutti, com'era giusto che fosse dopo che due arrembaggi avevano rimpinguato adeguatamente le casse di bordo e le prigioni.
Già, le prigioni.
Dal davanzale interno su cui era seduto, accanto all'ampia vetrata che dava sul mare notturno, volse brevemente lo sguardo in direzione dell'interno della cabina. Ad un certo punto dei "giochi", preso da un impulso che ora non riconosceva, aveva sciolto le catene e si era ritrovato le braccia del francese attorno al collo. Lì per lì aveva pensato che intendesse strangolarlo, ma non era stato così...
Sospirò e il suo sguardo scivolò sul lenzuolo, una volta candido ed ora irrimediabilmente macchiato di rosso, che copriva pietosamente il corpo che per quella notte aveva subito abbastanza. Le catene giacevano sul pavimento, testimoni della certezza della sua sicurezza. Francis non gli avrebbe fatto del male, non quella volta.
Certo, ora avrebbe dovuto fare attenzione che non evadesse alla prigione e gli saltasse alla gola nel sonno.
 
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ikana
view post Posted on 20/4/2011, 13:36




:fran:

Se fosse stato ancora a Parigi, ora come il perfetto seduttore ed esperto di arte amatoria che veniva idolatrato da decine e decine di donne in tutta la città, si sarebbe definito umiliato e seviziato fino al midollo, ma...
Si rigirò appena tra quelle lenzuola che gli sembravano così delicate sulla sua pelle al confronto della stretta vigorosa delle mani dell'inglese, dei graffi e delle ferite che si erano susseguiti uno dietro l'altro durante quelle ultime ore: era successo tutto in un attimo, anche se, fin da quando quell'uomo aveva posato gli occhi famelici su di lui, Francis l'aveva sospettato che sarebbe finita in quel modo.
Anche se trovarsi completamente dolorante in ogni parte del corpo (specificando in ogni!) nella cabina del capitano e, soprattutto, nel suo letto, al posto di un angolo magari della stiva con un orrendo e marcio pirata, beh...
< Non è poi così male... >
Infine, c'era un'ultima cosa che l'aveva lasciato del tutto sorpreso: durante quel momento di "passione" così sconvolgente, il capitano Kirkland l'aveva liberato.
All'inizio era rimasto shockato e la tentazione di prendergli il collo e stringere fino a fargli scomparire dal volto quel sorrisetto soddisfatto era tanta, ma poi aveva voluto credere di potersi godere quel momento e non solo lo aveva stretto a sè, ma aveva maggiormente ricambiato quel folle gesto di lussuria.
 
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41 replies since 13/4/2011, 23:19   426 views
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