Esattamente come Arthur aveva immaginato, sentì la voce del suo prigioniero spezzarsi piacevolmente e si voltò con sorriso appena accennato.
- Chissà... - commentò appena.
Tornò a rivolgersi al sarto che nel frattempo aveva posato sul bancone alcuni vestiti dalle fogge eleganti. Uno in particolare attirò la sua attenzione, di velluto celeste, bordato di passamaneria d'argento e decorato con preziosi pizzi e ricami sul corpetto.
- E' del colore del mare... - commentò sottovoce ammirandolo assorto.
Di certo la stoffa proveniva dal galeone francese, ricordava perfettamente quella parte del bottino e lo stesso pensiero che aveva attraversato la sua mente.
Lo sollevò e lo pose di fronte al francese con un ghigno ironico.
- Forse bisognerà solo allungare un po' l'orlo - commentò lanciandogli uno sguardo di sfida sotto gli occhi perplessi del sarto, che probabilmente si stava chiedendo se il suo signore stesse scherzando o avesse improvvisamente sviluppato un gusto perverso.
- E' perfetto, lo prendo. -