ikana |
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| Il danese lo strinse maggiormente a sè e gli posò un leggero bacio sulla tempia, con la stessa assurda tenerezza che lui gli aveva riservato la sera prima e vedendo i suoi splendidi occhi viola chiudersi inebriati dalla perdita di sangue, scosse il capo: - Non dire sciocchezze. Ti porto fino in camera, poi ti-ti medico alla ben e meglio e poi mi sgriderai domani perchè avrò fatto un lavoro orrendo, va bene? - La villa e la stanza si facevano sempre più vicini: l'avrebbe posato sulle stesse lenzuola che lo aveva ospitato poco prima, lo avrebbe curato e sorvegliato, infine si sarebbe abbandonato vicino a lui riprendo lo stesso dolore che ora li accomunava. - Grazie... - era l'ultima parola che gli sussurrò prima di vedere nuovamente gli occhioni richiudersi verso la villa Tudor e palazzo del loro capitano.
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