Quando il passato ritorna, capitolo 10

« Older   Newer »
  Share  
ikana
view post Posted on 1/7/2011, 20:41




:den:

Mathias stava già per reagire vedendo Lukas a terra, ma la pistola a doppie canne che l'uomo estrasse lo fece retrocedere, e se non fosse stato per lo spintone di Lukas, anche il seguente proiettile sarebbe stato un colpo terribile: ma allo "straniero" restava ancora un colpo e purtroppo non aveva nessuna protezione e...
Il secondo sparo, ma il suo braccio proteso all'indietro rimase in spasimo: non era stato colpito e riaprendo gli occhi vide al suolo davanti a sè il peggiore spettacolo che potesse immaginare; mentre la parola "Dræbe" continuava a risuonare nella sua testa.
La lama vibrò nell'aria il fendente fatale mentre la testa ancora ghignante del turco rotolava per il sudicio viottolo, sfondo perfetto per gli occhi dardeggianti del danese e le sue parole fredde e affilate come la sua alabarda:
- Jeg fortalte dig så... - mentre la stessa arma cadeva al suolo rovinando macchiata dal sangue norvegese - Ikke at røre* -
Mentre era ormai sicuro che il "nemico" fosse stato sconfitto, con il braccio che gridava dolore e sembrava sul punto di staccarsi, Mathias si voltò scivolando su Lukas a terra che gemeva appena e lo sollevò come poteva fare di solito: il suo passo non era stabile, ma ora poco gli importava, come tutto il resto, voleva solo riportare il suo compagno, o meglio, il suo angelo protettore a casa.
- Du vil være fint ... Du vil være fint, Lukas - la sua voce leggera, come mai era stata, continuava a ripetere, mentre i passi si faceva più grevi avvicinandosi alla villa.

*: Te l'avevo detto, di non toccarlo
**: Andrà tutto bene
 
Top
view post Posted on 1/7/2011, 21:01


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:nor:
Quando aveva visto quel turco malefico puntare di nuovo la pistola verso Mathias, Lukas non aveva capito più niente. Non gli interessava cosa potesse succedergli, se il turco l'avesse picchiato di nuovo o peggio, se addirittura l'avesse ucciso. Semplicemente non voleva che quella pallottola raggiungesse la persona che...
Non si diede il tempo di terminare il pensiero, alzandosi da terra con un solo scatto e lanciandosi letteralmente sul braccio di Adnan. Il colpo partì quasi in automatico, per reazione, e lo scoppio gli lacerò i timpani mentre il turco, furioso per l'ennesima intromissione, lo colpiva con il calcio della pistola gettandolo a terra di nuovo.
Ma non era solo il colpo a bruciare, sulla sua spalla si stava allargando a vista d'occhio una macchia scura e umida e il dolore giunse bruciante solo pochi secondi dopo. Portandosi la mano detra alla ferita, si accasciò su sè stesso mentre dalle labbra gli sfuggiva un gemito.
Doveva stare calmo, doveva stare calmo, l'importante era che Mathias stesse bene.
Stava ancora tentando di concentrarsi su quel pensiero, quando si sentì sollevare e trasportare in modo instabile. Aprì gli occhi e trovò ancora la forza di stupirsi della situazione.
- Sto bene, mettimi giù. - mormorò dolorosamente. - Ti farai del male... -
Eppure abbandonò la fronte contro la spalla Mathias, mentre la testa iniziava a girargli per la perdita di sangue.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 1/7/2011, 21:12




:den:

Il danese lo strinse maggiormente a sè e gli posò un leggero bacio sulla tempia, con la stessa assurda tenerezza che lui gli aveva riservato la sera prima e vedendo i suoi splendidi occhi viola chiudersi inebriati dalla perdita di sangue, scosse il capo:
- Non dire sciocchezze. Ti porto fino in camera, poi ti-ti medico alla ben e meglio e poi mi sgriderai domani perchè avrò fatto un lavoro orrendo, va bene? -
La villa e la stanza si facevano sempre più vicini: l'avrebbe posato sulle stesse lenzuola che lo aveva ospitato poco prima, lo avrebbe curato e sorvegliato, infine si sarebbe abbandonato vicino a lui riprendo lo stesso dolore che ora li accomunava.
- Grazie... - era l'ultima parola che gli sussurrò prima di vedere nuovamente gli occhioni richiudersi verso la villa Tudor e palazzo del loro capitano.
 
Top
view post Posted on 1/7/2011, 21:28


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:nor:
Mathias lo stava baciando gentilmente... Forse stava sognando, forse lo stordimento era più forte del previsto. Lukas se ne convinse definitivamente quando sentì quella parola sussurrata al suo orecchio. Sì, doveva essere un sogno, allora poteva anche confessare il motivo per cui l'aveva fatto, tanto l'avrebbe mai saputo nessuno.
- Non potevo lasciare che quel bastardo uccidesse la persona che amo. - ammise ad occhi chiusi, assicurandosi di non dover incontrare nemmeno ler sbaglio lo sguardo del suo soccorritore. Ma in fondo era un sogno, quindi non c'erano problemi, no?
Probabilmente perse anche il senso dello spazio, perchè i suoni successivi che sentì furono il tramestio allarmato delle cameriere della villa e la voce di Mathias che le allontanava seccamente. Dopodichè sentì solo le lenzuola fresche sotto di sè.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 1/7/2011, 21:49




:den:

Il danese non riuscì a credere alle sue orecchie e tanto meno al suo cervello che cercava di rielaborare le parole di Lukas: sorrise appena mentre entrava nel corridoio della villa e con gesti stizziti allontanò le cameriere che li avevano accerchiati; non voleva nessuno intorno, specialmente ora che stava iniziando a pensare le stesse cose che gli aveva rivolto poco prima il norvegese.
Lo posò con delicatezza e lo curò con inaudita premura levando quell'orrendo abito ormai irrimediabilmente rovinato ed avvolgendolo nelle candide lenzuola per scaldarlo: mentre alcuni gemiti provenivano dalle labbra di Lukas e anche se non era il miglior medico del mondo, Mathias osò medicarlo al meglio che poteva e alla fine spossato si chinò vicino a lui.
- Scusa se non sono bravo come te eh, Lukas. Ah e un'altra cosa... - finì di sossurrargli prima di addormentarsi - Jeg elsker også dig. -

*: Ti amo anch'io
 
Top
view post Posted on 1/7/2011, 22:11


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:nor:
Lukas di rado veniva ferito, di solito era lui ad ammazzare i nemici con un unico colpo della fedele pistola dorata, quindi era poco avvezzo a quel genere di sofferenza. Dovette sforzarsi di rimanere fermo mentre Mathias lo liberava dalla stoffa dell'abito che si era attaccata alla pelle a causa del sangue rappreso, e anche mentre puliva e medicava la ferita. Ringraziò che la pallottola lo avesse solo sfiorato e che non fosse necessario chiamare il chirurgo, visto che nella sua raccolta di erbe non ne esisteva ancora una che fosse un anestetico abbastanza potente da servire in quei casi. Le mani di Mathias annaspavano sul suo corpo, a volte incerte, a volte troppo frettolose, ma decisamente delicate per un uomo abituato a brandire il timone e l'alabarda molto più della garza e del disinfettante.
Aveva ormai quasi perso conoscenza a causa del dolore, della perdita di sangue e della spossatezza, quando lo sentì chinarsi su di lui e sussurrargli parole che solo un sogno poteva celare. Chinò la testa di lato e si lasciò andare all'oblio.

Quando riprese conoscenza il sole stava calando mentre gli ultimi raggi rossastri filtravano dalle tende socchiuse. Lukas si mosse appena e scoprì di essere stato per tutto il tempo con la testa appoggiata sulla spalla di Mathias, steso accanto a lui. La spalla gli faceva male e questo gli restituì subito una lucidità di cui avrebbe fatto a meno.
Cos'era successo?
Cos'aveva fatto?
Cosa... cosa aveva detto??
Tentando di sollevarsi su un gomito, mentre una fitta gli trapassava la spalla provocandogli una smorfia, lasciò che il suo sguardo indugiasse sul compagno addormentato e, con la mano sana, accarezzò il ciuffo biondo ribelle che gli copriva la fronte. Se non fosse stato per lui, probabilmente, a quell'ora sarebbe stato morto o di nuovo preda del turco.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 1/7/2011, 22:41




:den:

Quello che restava della giornata iniziata terribilmente e, fino a poche ore prima, sembrava finire ancora peggio, ora mentre alzava appena lo sguardo, Mathias si ritrovò a sorridere appena:
- Ehi... Già sveglio? -
Si tirò su mordendo appena il labbro e carezzandogli duramente la guancia: sapeva perfettamente che Lukas non era solito a quelle gentilezze, ma in fondo era anche la prima volta che lo vedeva così malconcio e poi... E poi come si faceva a dimenticare ciò che si erano detti, pur sapendo che nessuno dei due l'avrebbe ammesso all'altro?
- Come ti senti? -
 
Top
view post Posted on 1/7/2011, 23:02


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:nor:
La carezza sulla guancia giunse non del tutto inaspettata dopo i vaghi ricordi della mattina. Non era certo di cosa si fossero detti ma aveva la netta impressione che si trattasse di qualcosa per cui fosse meglio non sollevare il discorso.
- Un po' meglio, anche se ho avuto un pessimo infermiere. - disse sorridendo suo malgrado. - Non mi hai messo addosso niente e rischio un bel raffreddore. -
Prima di scadere in discorsi maliziosi, il suo sguardo si fece più serio.
- Cos'è successo, Mathias? - chiese, usando il suo nome come raramente faceva. - Che ne è stato del turco? -
Nonostante l'epilogo della questione, ancora sentiva un nodo allo stomaco all'idea di quello che il compagno aveva visto, di come si sarebbe potuta evolvere la faccenda e dei risvolti tragici che avrebbe potuto avere.
Abbassò la testa fino a toccare di nuovo la sua spalla.
- Non avresti dovuto essere lì. - mormorò. - Sono quasi morto per colpa tua... di paura. -
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 2/7/2011, 09:05




:den:

Vedere quel corpo esile e bendato per meta torso e spalla gli procurava un "non-so-che" di istinto protettivo e Mathias andò a stringere la mano tra i capelli del norvegese carezzandogli il collo e il primo accenno di schiena avorea:
- Ora non è più un nostro problema, chiaro? -
La seconda affermazione (tralasciando la prima sul fatto che l'avesse messo a letto quasi nudo) però era più drastica e lasciava intendere o meno tante frasi non dette ed accennate, troppe cose che ormai erano chiare anche per uno scemo categorico come lui.
- Lukas, credi che io non sia morto quando ho visto quel... Quello con te? -
Si alzò lievemente andandogli a baciare l'incavo della spalla ed il collo:
- Som du rørt, du kernesund strøg...* - rialzò gli occhi azzurri su di lui - Non potevo non essere lì. -

*: Mentre ti toccava, ti accarezzava lussurioso
 
Top
view post Posted on 2/7/2011, 11:40


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:nor:
Se Mathias affermava che non era più un loro problema, significava che doveva averlo risolto nel suo personalissimo modo drastico. Questo provocò a Lukas un piccolo sospiro mentre il nodo allo stomaco che non si era accorto di avere si sciolse lentamente. Non l'avrebbe più cercato, non ci sarebbe stata nessuna richiesta al capitano, nessun ordine a cui non sarebbe riuscito a disobbedire.
- Mi dispiace... - mormorò sempre con il volto celato nella spalla di Mathias.
Lukas non era il tipo da scusarsi, ma questa era molto di più di una stupida faccenda di orgoglio e di onore, si parlava della sua vita e Mathias meritava una spiegazione.
- Lui era... un cliente. - iniziò dolorosamente. - Il mio primo vero cliente, se capisci cosa intendo. Probabilmente soffrivo di un qualche trauma nei suoi confronti, non sono mai stato in grado di dirgli di no. Mi terrorizzava, forse per il ricordo di quello che mi aveva fatto... -
Si sentì arrossire per l'imbarazzo e l'umiliazione, ma il ricordo delle mani del turco su di lui era così assurdamente in contrasto con quello delle mani di Mathias che compivano gli stessi gesti, che quasi non se ne capacitava. Forse la differenza era il sentimento.
- Se avesse chiesto uno scambio al capitano Kirkland... probabilmente sarei andato con lui... -
Era orribile da dire in un momento del genere, ma era la crudele verità. Quell'uomo era l'unico a cui Lukas non aveva mai avuto la forza di opporsi, quasi fosse il suo padrone.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 2/7/2011, 13:44




:den:

Il danese sollevò il capo a Lukas costringendolo a fissarlo negli occhi e si godette per un momento quel volto arrossato per la vergogna e l'imbarazzo: aveva osato rilevare qualcosa di oscuro che però ora si era dissolto, gli aveva rivelato un pezzo del suo passato che forse non avrebbe voluto sapere, ma che ora lo faceva sentire partecipe di quello che poteva dirsi, l'uomo più ambiguo che mai avesse conosciuto.
- Tu credi veramente che il capitano avrebbe accettato? -
Mathias gli portò la mano alla schiena stringendolo verso il suo petto, mentre le loro fronti si avvicinavano sfiorandosi:
- Tu davvero pensi che io ti avrei lasciato andare così...? - gli stringe la guancia tra due dita il danese - Mi deludi, ved, ormai dovresti conoscermi no...? -
Si staccò da lui tornando a sdraiarsi:
- Non mi interessa se era un tuo cliente, se era tuo padre o un dio: ora è semplice gush* in fondo al mare, e tu... - concluse carezzandogli il braccio - Sei al sicuro. -

*: cadavere
 
Top
view post Posted on 2/7/2011, 21:37


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:nor:
Quando Mathias lo costrinse a guardarlo negli occhi, quasi si sentì sprofondare per la vergogna di quello che aveva appena raccontato: decisamente con lui la maschera di Regina dei Ghiacci non funzionava.
- Non posso sapere cosa avrebbe fatto il capitano. - rispose con la fronte appoggiata alla sua, i respiri che si mescolavano dolcemente. - Di certo però non apprezzerebbe nella sua ciurma qualcuno che non è in grado di difendersi. -
Si lasciò pizzicare la guancia senza protestare, come invece avrebbe fatto di solito.
- Ti conosco infatti, e immagino che la Turchia ti sarebbe piaciuta molto. E' piena di belle ragazze. - lo provocò con un riso leggero prima di sdraiarsi a sua volta al suo fianco.
Se il turco era morto, allora non esisteva davvero più nessuno al mondo che dovesse temere, nessuno con cui avesse dei legami a parte i compagni con cui condivideva le giornate. Sorrise rilassandosi un poco e solo allora si accorse che Lily, la fatina, svolazzava nei pressi della porta emettendo una lucetta intremittente ed imbarazzata.
- Miss Lily. - la chiamò, per una volta propenso a non infuriarsi. - Possiamo fare qualcosa per voi? -
Un tintinnio preoccupato lo raggiunse e Lukas si voltò con un sospiro vero il compagno.
- Sembra che il capitano ci voglia a rapporto. - tradusse.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 2/7/2011, 21:46




:den:

Il danese rise appena carezzando il fianco di Lukas ora steso al suo fianco: era contento che si fosse "rilassato" e quelle battutine acide e piene di doppi sensi, gli facevano immaginare che finalmente era tornato in sè:
- Bah.. Mai piaciute le persone troppo calde. -
Stava per riprendere a tuffarsi con parole e baci su quel corpo così invitante quando lo vide e sentì rivolgersi ad un'altra "inquietante" presenza:
- Ecco, mi sembrava andasse tutto stranamente bene... - sorrise complice al norvegese e si rialzò dalle lenzuola afferrando la sua camicia abbandonata vicino al letto - Ma non poteva avere da fare anche stasera con quel... Insomma, con il prigioniero? -
 
Top
view post Posted on 2/7/2011, 22:28


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:nor:
Vedendo Mathias alzarsi e cominciare a vestirsi, Lukas si lasciò cadere sul cuscino con aria spossata.
- Miss Lily, perdonatemi, ma davvero non ho la forza di alzarmi ora. - disse dopo aver lanciato al compagno un'occhiata da sotto la frangia bionda i cui ciuffi si erano sparsi sulle lenzuola candide.
La fatina tintinnò in risposta e sul vlto di Lukas apparve un sorriso mentre la vedeva sparire oltre la porta.
- Ha detto che riferirà al capitano che siamo feriti e non in grado di muoverci. - informò Mathias. - E poi monterà la guardia davanti alla porta in modo che nessuno ci disturbi stanotte. -
L'indomani avrebbero dovuto giustificare un'assenza e un omicidio, ma almeno quella nottata sarebbe stata tutta per loro.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 3/7/2011, 08:25




:den:

- Ohoh... Il grande cartografo, fedele uomo del capitano che si ritrae ad un suo comando...! -
Mathias con la camicia mezza slacciata si rigettò sul letto andando a incrociare dall'alto quegli occhi viola pieni di qualcosa che non era stanchezza:
- Sai Lukas, sto iniziando ad apprezzare questo tuo lato così "ribelle", non è che per caso tenti di sedurmi...? - concluse alzandogli quella frangia bionda con una morbida carezza - Perchè ci stai riuscendo, ved. -
 
Top
44 replies since 26/6/2011, 23:10   402 views
  Share