The spirit of Albion is calling you home, capitolo 12

Arthur si rilassò, sdraiandosi sul prato e appoggiandosi su un gomito.
- Tu diventerai fortissimo quando sarai grande. Io lo so bene, sei il mio fratellino. Però fino ad allora devi avere pazienza, fare il bravo e ascoltare Sesel. Un vero pirata inglese è sempre lindo e in ordine. -
Sorrise tra sè evitando di menzionare le battaglie che imbrattavano costantemente di sangue i suoi vestiti e il lavoro a bordo dell'Albion, dove di lindo c'era ben poco, forse giusto la cabina di Nor.
- Quel cappello, - disse indicandolo come se si trattasse di un cimelio di enorme importanza. - apparteneva al capitano della flotta spagnola. Invencible Armada, la chiamavano loro. -
Il suo tono assunse una sfumatura ironica mentre le parole straniere scivolavano sulla sua lingua con una certa difficoltà.
- Ovviamente erano invincibili prima di incontrare capitan Kirkland!E' stata una battaglia epica! Io e il capitano Carriedo che ci confrontavamo con la spade sguainate sul ponte della loro ammiraglia! -
Mimò con la mano il gesto di affondare un colpo di sciabola.
- Un fendente, poi un altro, una parata, un affondo e poco dopo era in ginocchio davanti a me! L'ho trascinato nelle celle dell'Albion in catene e ho dato fuoco alla sua nave. Nessuno spagnolo deve osare sfidare la supremazia inglese sui mari! -
Infervorato dal suo stesso racconto, rivide l'ammiraglia che bruciava, con lo stendardo spagnolo lambito dalle fiamme che ancora sventolava in cima all'albero maestro e Carriedo, in ginocchio, che lo fissava quasi con le lacrime agli occhi.
- E poi, dopo gli spagnoli, abbiamo assaltato un galeone francese! -

Arthur accolse tra le braccia il ragazzino con una risata.
- Vedo che Marlowe è ancora un uomo di mondo informato. Sì, i galeoni francesi sono stracolmi di ogni genere di tesori, specialmente i mercantili come quello che abbiamo incontrato noi. Il regalo che ho portato a Sesel arriva proprio da lì. E poi c'erano stoffe preziose di ogni genere, armi scintillanti, gioielli e dobloni fino a riempire l'intera stiva dell'Albion! E i francesi... -
Su quella parola si bloccò per un attimo, memore dell'espressione straziata di Francis mentre lo guardava bruciare davanti ai suoi occhi il suo vessillo nazionale, della luce di sfida con cui lo guardava sempre, della disperazione con cui aveva chiesto la grazia per il fratello e del coraggio con cui si era messo nelle sue mani.
- Alcuni francesi sono cattivi, sì, - disse con un sospiro. - ma tra loro ho avuto la fortuna di conoscere un uomo d'onore che si è offerto spontaneamente a me per ben due volte allo scopo di salvare la vita a qualcuno che amava. -
Sì, Francis era stato un uomo d'onore, ma anche Carriedo aveva accettato di essere imprigionato pur di salvare la vita al ragazzetto italiano. Allora perchè l'aveva colpito maggiormente?

- Forse vuoi dire viscidi. - sorrise Arthur scompigliandogli i capelli.
Alfred era così adorabile che non si sarebbe mai stancato di guardarlo. Quando teneva il suo tesoro più prezioso tra le braccia, si sentiva l'uomo più fortunato della terra.
- Sì, la maggior parte dei francesi in effetti è così, ma devi imparare che non tutte le persone sono uguali. Fare di tutta l'erba un fascio è sbagliato. -
Era una lezione che avrebbe dovuto imparare anche lui visto che quando si trovava per mare non guardava in faccia a nessuno. Del resto, se così non avesse fatto, non sarebbe soprevvissuto finora.
- Sì, forse un po' mi somiglia. - continuò come parlando a sè stesso. - Più di quanto entrambi non crediamo. La prima volta l'ha fatto per suo fratello e la seconda per il cane spagnolo, non che questo lo meritasse... -
Il solo pensiero lo disturbava ancora.
- Magari un giorno o l'alto lo conoscerai. -
Il che sottintendeva che Francis sarebbe uscito dalla prigione, perchè mai e poi mai avrebbe portato Alfred nelle vicinanze di Carriedo.

Le parole di Alfred, per quanto ingenue, lo spinsero ad una strana riflessione.
- Sì, forse potrebbe essere considerato un eroe dal punto di vista di suo fratello e pensando a noi inglesi come ai pirati senza cuore che l'hanno imprigionato. Probabilmente non tutti avrebbero agito così, nemmeno per il proprio fratello... -
Quando Alfred gli si strofinò contro, abbassò gli occhi intenerito.
- Non ti preoccupare, questa volta ci fermeremo per un po'. Siamo stati lontani a lungo e abbiamo lavorato molto, anche per noi è giunto il tempo di riposarci un po'. -
Poi, spinto da un impulso improvviso, strinse il bambino per la vita e si lasciò cadere sul prato iniziando a fargli il solletico.
- Il re è tornato a prendere possesso delle sue terre, principino! - esclamò con un ghigno assai poco rassicurante. - E' finito il tempo in cui potevi permetterti di fare i tuoi comodi tutto il giorno! -
Scoppiò in un'allegra risata e continuò a coccolare il fratellino come non faceva da troppo tempo.