E ora cos'avrebbe dovuto fare? Si sentiva strano e quasi si trovò a rimpiangere la partenza di Sesel. Era per caso a disagio? Oh, che sciocchezza, come se non fossero stati soli tutto quel tempo sull'Albion e a Camelot! Non si sentiva
affatto a disagio e non era
per nulla in imbarazzo per quella frase sussurata! Che
enorme sciocchezza! Dopotutto lui era un pirata sanguinario, avrebbe dovuto prendere per i capelli quello stupido francese sentimentale e sbatterlo di nuovo in cella, come lui stesso suggeriva. Non avrebbe dovuto importargliene niente di un inutile giocattolo, poco più che un mero passatempo, eppure non riusciva a mettere in atto quel proposito.
Tornò a sedersi sulla poltrona e accavallò le gambe, gli occhi ridotti a due fessure smeraldine che non si allontanavano minimamente da corpo dell'altro.
- Non chiamarla moglie. - disse in risposta alla sua prima affermazione. - Se Sesel dovesse sentirti, probabilmente ti picchierebbe. -
Qui gli sfuggì un ghigno: parlava per esperienza diretta.
- Puoi chiamarla per nome, penso che anche lei preferirebbe. -
Si rendeva conto che stava concedendo un lusso senza un particolare motivo, allo spagnolo avrebbe intimato di baciare la terra su cui camminava. L'idea lo fece sorridere.
Tornò invece a corrugare le sopracciglia al commento successivo.
- Smettila di dire sciocchezze! - sbottò brusco. - E voltati! Le ferite hanno bisogno di prendere aria, non di essere schiacciate sul materasso, pensavo che un medico come te lo sapesse. Non temere, non sono solito divertirmi con feriti inermi. -
Volutamente provocatorio, per spezzare la tensione.