La Regina ed il Re caduto, capitolo 13

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view post Posted on 19/8/2011, 22:31


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Feliciano Vargas

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:sesel:
La ragazza rientrò pochi minuti dopo armata del necessario per curare anche la peggiore delle ferite e una bacinella d'acqua tiepida. La posò sul comodino e vi immerse un asciugamano pulito.
- Cercherò di essere il più delicata possibile. - disse iniziando a pulire le ferita dal sangue rappreso. - Se dovessi farvi troppo male vi prego di dirmelo. -
Mentre proseguiva nel suo meticoloso lavoro le venne spontaneo comportarsi come quando curava Arthur e iniziò a chiacchierare per distrarre il suo paziente dal dolore.
- Sapete, anche Arthur torna spesso conciato nei modi peggiori. E' un paziente insopportabile, e assai poco tollerante. A volte è peggio di un bambino. Visto che spesso non mi lascia lavorare come si deve, alcune sue cicatrici non spariranno mai. Però deve aver assunto un buon medico di bordo perchè la ferita che ha al torace, nonostante sia recente, si è rimarginata perfettamente. -
Parlare l'aiutava anche a non soffermarsi sull'idea che le sue mani si stavano muovendo sul corpo di uno sconosciuto, completamente diverso da Arthur e dalla sua ciurma, che ormai considerava come un gruppo di fratellastri scapestrati.
 
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ikana
view post Posted on 19/8/2011, 22:42




:fran:

Francis scostò appena il volto verso la ragazza che si sedette accanto a lui ed iniziò il suo chirurgico lavoro su quelle ferite che ormai lo tormentavano:
- Oh pas problem mademoiselle, ho subito dolori ben peggiori di qualche...Mm.. Bruciore. - morse le labbra, ma ricordandosi del monito che ogni volta gli faceva il capitano Kirkland sorrise malinconicamente poichè non vi era lui lì per baciarlo.
Ascoltò le parole della ragazza accorgendosi di come parlasse della sua persona con sorpresa e riverenza:
- Ah, non è niente di che, solo una piccola licenza da medico di città... - rise appena il biondo mentre nuovamente stringeva il cuscino tra le mani sfogando la sua forza - Davvero a volte è peggio di un bambino? Non riesco ad imajinarlo infantile con voi o con les autre: anche se devo ammettere che ogni tanto ha qualche attejiamento... Fraintendibile. -
 
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view post Posted on 19/8/2011, 22:53


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:sesel:
- Siete stato voi a medicarlo?! - esclamò la ragazza incredula sgranando gli occhi. - Oh, è incredibile! Non si è mai lasciato toccare da nessuno, a costo di ricucirsi le ferite da solo! -
Era davvero senza parole. Cos'aveva quel tipo per avere una simile influenza su Arthur? Proprio lui, così orgolioso al punto di essere capace di lasciarsi morire dissanguato piuttosto che farsi mettere le mani addosso da qualcuno che non riteneva all'altezza.
- Sono davvero sbalordita, devo farvi i miei complimenti! -
Ridacchiò appena del successivo stupore di Francis.
- Con Alfred è molto tenero, non lo riconoscereste, lo coccola come se fosse un gattino e non è capace di dirgli di no. Inoltre se le cose non vanno come vuole lui sa addirittura diventare capriccioso. Credo sia un bambino viziato troppo cresciuto. -
Rise cristallina al ricordo delle proteste del capitano riguardanti i dolci per il thè. Era troppo tempo che non mangiava scones e avrebbe accettato quelli e solo quelli.
Sì, un bambino viziato.
 
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ikana
view post Posted on 27/8/2011, 20:12




:fran:

- Oui, ho solamente utilizzato alcuni trucchi imparati da un vecchiò medico di Paris, mio padre sosteneva che dovevo imparare tuttò prima di partire per le mer et... E' vero. Mi è stato utile, sono riuscito a salvare la pellè ahaha... - rise malinconicamente mentre stringeva nuovamente il cuscino e serrava i denti sulle labbra: dannazione se bruciava la mano di quella signorina! La delicatezza non era certo il suo forte, mille dame di corte non avrebbero avuto nè la volontà nè lo stomaco di fare quello che lei ora stava facendo, però...
- Posso comprendere comment possa essere: io stessò non sapevo dire di no al mio fratellinò. Se voleva qualcosa la doveva avere, ne andava del mio stessò onore, mais il era veramente bravò. Non ha mai chiesto troppo, se non un po' d'amore... S'il vous-plait demoiselle, mi state fascendo dannare, potreste concedere alle vostre mani un momento di pausa? - concluse Francis alzandosi appena e asciugandosi la fronte - Sono fatto di sola carne et non di ferre, inoltre una carne molto debole... Desolè. -
 
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view post Posted on 27/8/2011, 20:58


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:sesel:
Sesel ascoltava incredula le parole di Francis, intimamente grata che ci fosse qualcuno in grado di prendersi cura di Arthur quando lei non c'era. Quella delle ferite era sempre stata la sua più grande preoccupazione quando il capitano era lontano, consapevole com'era che non avrebbe accettato l'aiuto di nessuno. Ora invece sembrava essere apparso qualcuno che era riuscito a superare la sua diffidenza, la sua testardaggine e, perchè no, forse anche le sue strenue difese.
Probabilmente fu per questo che le parole di Francis la stupirono, si aspettava di avere di fronte qualcuno di incrollabile.
- Debole davvero, monsieur. - ridacchiò senza malizia. - E' la prima volta che sento qualcuno lamentarsi delle mie maniere più gentili. -
Tuttavia interruppe il passaggio del panno umido sulle ferite e si chinò in avanti soffiando leggermente su di esse.
- Per ringraziarvi dei vostri servizi a bordo dell'Albion potrei raccontarvi qualcos'altro. C'è qualcosa che desiderate sapere su Arthur o... su questo posto? -
 
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ikana
view post Posted on 27/8/2011, 21:21




:fran:

Il biondo sorrise debolmente e si passò la mano sul collo scostando i capelli umidi e ringraziando con un ultimo accenno del capo la gentilezza della ragazza (e ringraziando se stesso di non essere così debole di carne come prima aveva ammesso, o quelle premure al suo corpo non sarebbero state così ignorate):
- Parlatemi di voi: cosa fate qui su questa isola? Come vi siete arrivata... Non mi dispiace parlare del capitàin mais, solitamente desidero conoscere chi mi tocca, o almeno sapere qualcosa su di lui o lei. - si ridistese nuovamente abbracciando il cuscino e puntando appena i gomiti sul morbido materasso per cercare di mantenere almeno un contatto visivo parziale con quella signorina:
- Et puis, je croix que avrai molte cose da raccontare ad un shittadino del Vecchio Continente non? -
 
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view post Posted on 27/8/2011, 21:55


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:sesel:
La ragazza tornò ad immergere il panno nella bacinella e a passarlo delicatamente sugli squarci che deturpavano quella pelle candida.
- Non c'è molto di interessante da dire su di me. - iniziò arrossendo leggermente. - Non sono venuta qui di mia volontà, sono stata rapita dall'isola dove vivevo, nelle Seychelles, un paio d'anni fa per diventare le sposa di Arthur. Lui mi ha scelta in base a non so quale responso del suo Signore dello Stretto. Dopo che ho tentato un paio di volte si assassinarlo, mi sono dovuta rassegnare e sono rimasta qui. Ho finito per innamorarmi di questo luogo magico, del piccolo Alfred, delle strane gentilezze di Arthur e gli lascio dire ai quattro venti che sono sua moglie, anche se in effetti sono una sorta di... potrei definirmi balia? -
Rise cristallina e posò il panno.
- Ho finito, ora vi disinfetto e vi bendo, poi potrete ripostare. -
 
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ikana
view post Posted on 27/8/2011, 22:07




:fran:

Francis strinse amaramente le lenzuola questa volta nel sentire quella gentile donzella parlare così amorevolmente, seppur con qualche nota malinconica, del suo passato e della sua situazione attuale, e forse nel suo cuore aveva capito che l'isola non era l'unica cosa che amava:
- Vi ringrazio ancora... - tese le labbra ìn un sorriso sereno mentre ringraziava Iddio che quella tortura fosse ormai giunta al termine, e poi con il suo solito fare "cittadino" si rivolse alla ragazza - E a te non interessa sapere nulla del Vecchio Continente? -
Si voltò appena per poterla osservare: - Non ti piacerebbe sapere cosa c'è oltre le mer? Vedere Paris, Rome, Londrà aussi... Correre sotto la neve, ballare alla corte del re di Spagnà, o je ne sais pas... ? -
 
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view post Posted on 27/8/2011, 22:21


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:sesel:
Si bloccò con il cotone imbevuto di disinfettante a mezz'aria, sentendo le parole di Francis, in grado di spalancare una porta che sempre si assicurava fosse ben chiusa: quella dei sogni.
- Parigi... Roma... Londra... Sono tutti nomi che per me rappresentano poco più che regni incantati. Arthur a volte mi parla della corte della regina, gli brillano gli occhi quando descrive quei palazzi, eppure sostiene che non esista luogo migliore di questo. -
Socchiuse gli occhi, mentre lentamente tamponava le ferite.
- La corte di Spagna... Come dev'essere danzare alla presenza di un vero sovrano? Ditemi, voi ci siete mai stato? E Parigi, è il luogo da dove provenite, vero? E' davvero una città elegante come dicono? -
Perdendosi in mille fantasie, non si rese conto del leggero tramestio che si stava agitando in fondo al corridoio delle camere.
 
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ikana
view post Posted on 28/8/2011, 13:11




:fran:

Il francese si ritrovò a sorridere alla curiosità della ragazza e nel vedere i suoi occhi brillare di aspettative e di sogni, si costrinse a non immaginare quella principessa indigena in abiti di seta e tullè alla corte del suo re:
- Demoiselle, ballare alla corte dei re di Spagna o di Francia non è tanto bello quanto gli spettacoli che essi cercano di creare per la propria corte: maghi, ballerini ed equilibristi provenienti da tous les rejioni del mondo; des puis vi sono i banchetti con le specialità più folkloristiche ed esagerate che possiate imajinare; ma ciò che vi è di più bello sono i salotti, gli incontri con la crème della società o degli intellettuali, dei viaggiatori e dei nobili di Paris... - Sospirò Francis tra una parola e l'altra, il solo menzionare a quella vita passata, a rivedere i volti di mille e più conoscenti, amici e amanti gli dava una spiacevole amarezza, e quel sorriso languido e sereno che avrebbe fatto tremare i morti - Paris non è solo elegante non, Paris è la più bella donna che un uomo possa desiderare, la verjine santa che si prostra ai piedi di Dio, la prostituta che dona lussuria e piacere al mondo intero... Paris è l'amante che solo i più arditi sanno conquistare: è cuore pulsante di vita, è mente e sogno, è virtù e vizio. Paris è. -
Si voltò lasciando che i suoi profondi occhi blu si rasserenassero nello sguardo della fanciulla, mentre le labbra ormai del colore delle ciliegie mature ricevevano riposo dalla morsa dei denti: ma cos'era quel tramestio che veniva dal corridoio?
 
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view post Posted on 28/8/2011, 15:08


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La ragazza ascoltava estasiata, pendendo letteralmente dalle labbra del suo paziente, totalmente persa nell'immaginare ogni sorta di lusso che quei luoghi così lontanti avrebbero potuto offrire. Gli abiti che Arthur le portava in dono non dovevano essere altro che la pallida imitazione di ciò che si poteva ammirare in una vera corte e Sesel sapeva che sarebbe stato splendido poter sprimentare di persona una tale atmosfera di sfarzo e ricchezza. Il modo in cui Francis parlava della sua città, come un'amante capricciosa ma splendida e irrinunciabile, la incantava e la seduceva con l'impalpabilità di un sogno.
- Un giorno mi ci porterete? Vorrei tanto vederla... -

:art:
Quando si era svegliato, in tarda mattinata, avrebbe voluto poter affermare che non vi era mai stato risveglio migliore al mondo. In realtà aveva percepito fin da subito che qualcosa non andava. La villa era avvolta da uno strano silenzio, quasi a voler proteggere qualche inconfessabile segreto. Colto da una strana ansia, Arthur si era alzato badando di non disturbare il piccolo Alfred che ancora dormiva accanto a lui e, dopo essersi vestito alla meglio, si era avviato alla ricerca di Sesel. Purtroppo i suoi sforzi erano stati vani, poichè nessuno del personale di servizio aveva saputo dirgli dove si trovasse. Oltremodo irritato dall'ansia crescente, non gli era rimasto altro da fare che battere palmo a palmo l'intera residenza e, frustrato dagli scarsi risultati ottenuti, stava appunto rientrando quando gli venne in mente di non aver controllato le camere degli ospiti. Non che la ragazza avesse motivo di recarvisi, ma era l'ultimo posto rimasto.
Mentre percorreva il corridoio notò l'ultima porta in fondo socchiusa e, sentendo provenire da là l'inconfondibile voce della fanciulla, affrettò il passo, spalancando poi la porta senza curarsi di chiedere permesso.
La scena che si aprì davanti ai suoi occhi lo impietrì sul posto.
 
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ikana
view post Posted on 28/8/2011, 18:49




:fran:

Francis sorrise intenerito dalla reazione di quella ragazza, fatta della stessa materia dei sogni, doveva aver immaginato nella sua mente chissà quante volte di essere ricevuta alla corte di un nobile principe e di ballare con lui, oppure di intrattenersi con cortigiane e dame dell'alta società discutendo dei pettegolezzi che giravano per le vie o giocando a carte:
- Ma princesse, se avessi ancora il mio veliero vi farei salire subito su di esso e vi porterei direttamente alla corte di Luigi, senza remore e preoccupazioni, ma nelle mie condizioni... Vedrò di fare il possibile per avverare i vostri desideri. - sorrise dolcemente e stava per tendere la mano al profilo della fanciulla per donarle una carezza di conforto quando...
Quando in quella stanza entrò lui, scomposto ancora dal sonno familiare e dalle coltri di Morfeo, ma dalla sua espressione rigida ed impietrita, Francis capì di essere nei guai: ritirò il braccio e cercò di alzarsi, ma fu più difficile del previsto ed un rantolo di dolore gli sfuggì dalle labbra mentre si aiutava a sostenersi dalle braccia affaticate:
- Capitàn vi prego, non... Non fraintendete. - riuscì appena a sedersi sul bordo del letto, ma sentiva chiaramente una sensazione di calore, anzi bruciore provenire dalla schiena e dalle ferite ancora vivide sul suo corpo. - Demoiselle stava semplicemente curando le mes ferité et... - non riuscì a concludere la frase, gli mancava il fiato ora in quella posizione, potè solo sollevare gli occhi blu sulla figura dinnanzi a lui e pregare.
 
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view post Posted on 28/8/2011, 21:03


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:sesel:
La ragazza si bloccò non appena percepì quello sguardo di ghiaccio su di sè. Arthur era lì e li fissava dalla porta con un'espressione terribile, l'espressione di chi sta per compiere qualunque tipo di nefandezze.
Francis si stava giustificando per un motivo, ma lei temeva la reazione del pirata per tutt'altro.
- Arthur... no... per favore... - iniziò a bassa voce.

:art:
Tutte quelle ferite, quegli squarci sanguinanti su una pelle di porcellana che nessuno, nessuno avrebbe dovuto toccare. Un'espressione di sofferenza che nessuno avrebbe dovuto vedere.
Arthur sentiva un furore gelidi strisciare dentro di sè fino a prendere completamente il controllo. Strinse i pugni, conficcando le unghie nel palmo, per mantenere una parvenza di dignità anche se gli tremavano le mani dalla rabbia.
Chi?
Chi aveva osato toccare qualcosa di sua proprietà senza un esplicito permesso?
Chi aveva osato deturpare e fare scempio di quella sua proprietà?
Era un affronto che non poteva tollerare, allo stesso modo in cui non poteva sopportare la vista di quel sangue se non era stato lui a farlo scorrere.
Scostando Sesel senza un minimo di grazia e senza badare alle inutili parole che venivano pronunciate, si avvicinò al letto e afferrò Francis per una spalla.
- Chi ha fatto questo? - sibilò gelido come la morte. - Il nome. Ora. -
 
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ikana
view post Posted on 28/8/2011, 21:09




:fran:

Francis si sentì afferrare con forza, fin troppa forza per una sola stretta di quella mano e fissando prima questa e poi il volto dell'inglese completamente irrigidito dalla rabbia, non seppe cosa rispondere e sentiva la voce spezzarsi in gola:
- J-je ne sais pas, capitàin, mi hanno solo preso et incatenato al muro, je'ai croix que era un vostro ordine et... - si ricompose scrollando il capo e poggiando la mano su quella dell'inglese - Non lo so. Ecco tutto. Ora vi prego, ricomponetevi: sono solo uno schiavo qui, se l'hanno fatto è per ricordarmi qual'è il mio posto. Non dovrei nemmeno esserè içi...Non dovrei. -
 
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view post Posted on 28/8/2011, 21:23


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:art:
Un suo ordine? Un suo dannato ordine?
Francis aveva davvero pensato che...
- Bloody Hell! - esclamò con furia, voltandosi di scatto verso il timido valletto che lo seguiva. - La mia spada, subito! -
Se era accaduto alle prigioni, doveva essersi trattato di qualche scherzo di cattivo gusto di quel macellaio del capocarceriere. Se solo se la fosse presa con quell'inutile spagnolo... Ma no! Aveva dovuto allungare le mani su qualcosa di suo.
- Nessuno può permettersi di farmi un affronto del genere e pensare di restare impunito! Le mie proprietà non devono essere sfiorate neanche con un dito da sporche mani plebee! Una testa cadrà per questo! -
In pochi istanti il valletto fu di ritorno con la sciabola del capitano, più lucida del solito, e la sua giacca scarlatta, che venne indossata sopra gli abiti trasandati.
Brandita l'arma, lanciò uno sguardo di ghiaccio prima al prigioniero, poi alla ragazza ed infine si avviò nel corridoio a passo di carica, animato da una furia che non si sarebbe placata finchè non avesse fatto scorrere il sangue del colpevole.

:sesel:
Terrorizzata, la ragazza rimase ad osservare la scena in silenzio.
Certo, lei poteva permettersi di rimproverare Arthur e trattarlo come un ragazzino, ma quando si trovava in quello stato la sua brama sanguinaria impauriva anche lei.
Coprendosi le labbra con le mani tremanti, si ritrovò a sussurrare al nulla: - Oh, mio Dio... Oh, no... -
 
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61 replies since 17/8/2011, 12:07   618 views
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