Il gesto di Francis, sebbene delicato e volto a non farle nulla di male, colse impreparata la ragazza che si lasciò sfuggire un gridolino di sorpresa.
Le carezze, i baci, forse erano questi i gesti seduttivi di cui il francese parlava poco prima e ora che li stava sperimentando ne capiva il reale potere: chi avrebbe potuto resistere a tocchi tanto lascivi ed innocenti al contempo senza perdere la propria ragione in un mare di desiderio?
Fu proprio per questa confusione interiore che non avvertì la porta della camera aprirsi.
Arthur era stato tutta la mattina al porto con Alfred. Sapeva che al bambino piaceva osservare la nave e gli operai al lavoro su di essa, inoltre doveva verificare di persona a che punto fossero giunti i lavori di riarmo dell'Albion. Constatato che tutto procedeva per il meglio e nei tempi previsti, si era attardato un poco a parlare con i pescatori in uno scambio reciproco di informazioni: lui narrava le vicende della lontana Europa e loro lo tenevano aggiornato sui movimenti di eventuali vascelli nelle vicinanze quando si trovava ad Avalon e non andava per mare.
Era quasi mezzogiorno quando rientrò alla villa e, dopo aver lasciato un Alfred più che affamato alla cure della cuoca, si diresse alla camera del suo prigioniero. Sapeva che non era affatto necessario che lo visitasse tutti i giorni, inoltre Sesel si prendeva egregiamente cura di lui, ma si trattava di un desiderio irrazionale e per questo gli era difficile rinunciarvi.
Tuttavia quel giorno, quando aprì la porta come suo consueto senza bussare, il sentimento che lo investì fu tutt'altro che piacevole. Per prima cosa sentì freddo, un freddo gelido che lo paralizzò fino alle ossa davanti all'ultima scena al mondo che si aspettava di vedere, in seguito sentì salire dallo stomaco la vampata bollente della rabbia che sciolse ogni residuo di razionalità.
Non emise un suono, non una parola, avanzò verso il letto, spintonò con malagrazia il francese e strattonò la ragazza fino a tirarla in piedi.
Lei lo stava fissando con gli occhi sgranati di un cerbiatto spaventato, ma in quel momento non gli importava: quello che aveva appena scoperto era il più vile dei tradimenti, perpetuato sotto il suo stesso tetto e alla sua vista qualcosa si era spezzato dentro di lui.
Con una violenza che mai aveva usato prima, spintonò Sesel verso la porta, ignorando il fatto che l'avesse praticamente scaraventata a terra.
- Chiudila nella sua stanza. - ordinò con voce gelida al valletto che lo accompagnava. - Mentre tu, - continuò rivolto a Francis. - tornerai nelle prigioni seduta stante. Per il tradimento è prevista la pena di morte, senza replica. -