Quando chiacchiere innocenti si trasformano in tradimenti inaccettabili, capitolo 15

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view post Posted on 8/11/2011, 23:14


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Feliciano Vargas

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Forse era vero che pensava troppo, ora come ora non c'erano pericoli all'orizzonte e un po' si poteva rilassare.
Giocherellò un poco con i capelli di Francis, finchè non percepì l'amarezza delle sue ultime parole.
- Non è che abbia tutta questa voglia di alzarmi, ma non è da gentleman far stare in pena una fanciulla, dico bene? Nel frattempo potremmo farci portare il pranzo in camera, in fondo tu dovresti essere ancora convalescente. -
Si rialzò lentamente, badando di non scostare il giovane troppo bruscamente. Posò i piedi per terra e si alzò in piedi come se niente fosse. Stava per compiere un deciso passo avanti verso il cordone per richiamare la servitù, quando un'improvvisa fitta lo costrinse a piegare le ginocchia minandone l'equilibrio.
Oh, maledizione! pensò mentre si appoggiava di peso al comodino arrossendo, possibile che quella fosse una conseguenza di quanto sperimentato?
- Damn... credo proprio che prenderemo il pranzo in camera. -
 
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ikana
view post Posted on 9/11/2011, 14:16




:fran:

Vedersi rispondere con tale calma e allo stesso tempo con una risposta di tale entità certo lo stupì alquanto: pranzare in camera, certo quello era normale per lui, ma... Insieme?
Loro due da soli?
Oh quello non era ancora mai capitato ed anzi, solitamente si dividevano dopo quei loro intensi amplessi e solo pensare a un momento con lui di quotidianità...!
- Capitain! -
Si rialzò velocemente dal letto protendendosi verso di lui e passandogli le mani in vita:
- S'il-vous plait, andate adagio... La prima volta può essere più dolorosa del previsto. - disse calandogli un bacio sulla schiena ancora nuda - E avrò questo onore di pranzare con voi? -
 
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view post Posted on 9/11/2011, 18:38


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Trattenne a stento un'imprecazione piuttosto colorita: detestava mostrarsi debole, a maggior ragione per un motivo del genere. Sarebbe stato molto meglio subire una ferita mortale che mostrare ad occhi estranei una così scarsa resistenza dopo aver... Meglio lasciar perdere e non pensarci!
- Sto bene, non è niente. - ribadì nonostante avvertisse un dolore sordo e pulsante. - Sì, mangerò qui, a meno che tu non voglia venire nella mia stanza. -
Il contatto delle labbra di Francis sulla sua schiena gli provocò un brivido involontario, mentre una mano andò ad afferarre una di quelle che lo stringevano. Al diavolo il pranzo. Al diavolo la cuoca, la preoccupazione e anche il suo essere gentleman! Sarebbe volentieri rimasto lì per il resto della giornata.
Ma non era possibile e quando il valletto, richiamato dallo scampanellio muto del cordone, si presentò alla porta, lo trovò perfettamente rivestito (forse solo il colletto della camicia un po' storto, forse solo la giacca senza la consueta piega perfetta o i pantaloni un poco sgualciti) seduto alla poltrona accanto al letto del suo "prigioniero". Il capitano era lo stesso di sempre, solo la posa era leggermente rigida, come se fosse scomodo, i capelli un poco scomposti e l'espressione leggermente tesa, ma nessuno avrebbe potuto notare quelle piccolezze.
- Portaci il pranzo qui. - ordinò. - E poi accompagna Sesel. -
 
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ikana
view post Posted on 9/11/2011, 20:13




:fran:

- Posso solo desiderare shiò che volete anche voi, mon capitain... E qui va benissimo. -
Sorrise sentendo quella stretta sulla sua mano e capì che, se ci fosse stato lui, qualsiasi posto sarebbe andato bene per pranzare, dormire e vivere.
Nel giro di poco tempo però, lui era nuovamente vestito di tutto punto (a parte piccole imperfezioni che però lo rendevano ancora più seducente ai suoi occhi) e l'espressione sicura e rigida, dovuta forse da una posizione ben più scomoda di quella in cui si trovava ancora Francis: ancora completamente, o quasi, nudo, avvolto tra le lenzuola candide e con il volto poggiato sul palmo della mano, intento a guardare il capitano.
- E la vostra... Cuoca che cosa è solita preparare? - chiese dubbioso per un momento.
 
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view post Posted on 10/11/2011, 21:33


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Il valletto sparì dopo aver annuito brevemente col capo ed essersi inchinato a lui. Forse per la prima volta nella sua vita Arthur non si sentiva a proprio agio, seduto su quella potrona imbottita ma per nulla comoda nella condizione in cui si trovava, con le gambe accavallate in una posa che avrebbe voluto essere pretenziosa ma che veniva facilmente tradita dalle dita che correvano troppo spesso ad allentare il colletto della camicia. Solitamente non gli era mai importato che qualcuno dei suoi sottoposti lo sorprendesse in situazioni equivoche, anzi spesso aveva ostentato apertamente questo suo lato come se si strattasse di un vanto: la supremazia per mare e a letto era motivo d'orgoglio. Godeva particolarmente nel mostrare com'era in grado di sottomettere i suoi amanti esecitando su di loro il potere che gli derivava dalla forza. Questa volta invece era diverso, si sentiva a disagio, quasi in imbarazzo, all'idea che qualcuno potesse intuire quanto appena successo. L'avrebbe considerata un'imperdonabile violazione della sua privacy.
- Pesce, carne, a volte zuppe... che vuoi che ne sappia! - sbottò improvvisamente sfogando con le prime parole che gli capitava di pronunciare la tensione accumulata. - Non sono certo il cuoco di bordo! -
Aveva appena finito di parlare che fecero il loro ingresso una domestica con il carrello carico di pietanze e il valletto che scortava Sesel.
 
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ikana
view post Posted on 11/11/2011, 14:19




:fran:

Il francese abbassò il capo in segno di riverenza al capitano quando lo sentì "gridare" a quel modo:
- Perdonnez-moi, volevo solo farvi un po' parlare per distrarvi... Meno shi pensate meglio è, lo so per esperienza. - tornò a risollevare lo sguardo azzurro su di lui, per quell'unica frazione di secondo che gli fece intuire quanto vi fosse di nascosto sotto quella espressione rigida e la postura oltremodo composta, dietro ai tic nervosi e all'acido nelle parole.
Fece solo in tempo a passargli la mano calda su quelle già fredde dell'inglese che nella stanza entrò il suddetto pranzo e, scortata da un valletto, mademoiselle Sesel: sembrava affranta e preoccupata, all'inizio almeno, poi...
 
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view post Posted on 11/11/2011, 22:21


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:sesel:
La ragazza era stata rinchiusa nella sua stanza senza una spiegazione plausibile oltre le urla indignate del capitano e la conseguente minaccia di morte. Arthur non aveva ancora capito che quando si comportava in quel modo la terrorizzava perchè lei, nonostante si atteggiasse a donna forte e sapesse come tenergli testa quando si trattava di questioni su cui lui s'impuntava stupidamente, era anche consapevole del fatto che fossse un uomo, fisicamente molto più forte di lei e, in ogni caso, più che in grado di fare valere la propria ragione con la violenza. Non a caso aveva sempre rabbrividito nel vederlo uccidere persone a sangue freddo e sentirsi rivolgere contro quella stessa violenza l'aveva atterrita. Era consapevole che Arthur era più che capace di ucciderla davvero, nonostante l'affetto, nonostante Alfred, nonostante tutto: per orgoglio era in grado di spazzare via ogni sentimento umano.
Per questo quando mise piede nella stanza del prigioniero, certa di trovarlo in un lago di sangue, tremava dalla testa ai piedi e iniziava a ressegnarsi al suo destino. E, sempre per lo stesso motivo, la vista di quella scena paradossalmente tranquilla la allarmò ancora di più: c'era qualcosa di fuori dal normale, qualcosa che stonava ma che non riusciva ad identificare. Saettò con lo sguardo dalla posa rigida e apparentemente seccata di Arthur a quella più rilassata e stranamente tranquilla di Francis: c'era sotto qualcosa?

:art:
Non ritrasse la mano quando la sentì sfiorare da Francis e quasi si pentì di quell'uscita brusca dettata dal nervosismo. Non avrebbe voluto alzare la voce con lui, non ora almeno, gli appariva alquanto... inadeguato.
Tuttavia non ebbe modo di ribattere poichè Sesel era arrivata.
Ignorandola volutamente sulle prime, indicò alla domestica di disporre il pranzo sul tavolo e di lasciare anche la porzione della ragazza, dopodichè congedò lei e il valletto con un semplice gesto sbrigativo.
- Siediti. - le ordinò indicando una sedia poco lontano.
Ora cosa avrebbe dovuto dire? Che si scusava? Che aveva capito che nessuno dei due lo stava tradendo? Questo avrebbe implicato una spiegazione sul come l'aveva capito e ciò era fuori discussione!
 
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ikana
view post Posted on 12/11/2011, 14:20




:fran:

Il ragazzo osservò con pacato interesse il piatto di vivande che era stato portato di fronte a loro e dopo aver rivolto uno sguardo prima alla fanciulla e poi all'inglese ancora al suo fianco, iniziò ad intuire che cosa coinvolgesse tutto quell'incontro: spiegazioni.
Difficili spiegazioni e contorte scuse, ma il capitano sembrava alquanto perplesso ed in dubbio su cosa dire o fare in quel momento, così si limitò a protendersi verso di lui e a bassissima voce sussurrargli:
- Non siate così rigido o la farete preoccupare. La mademoiselle non ha bisogno di spiegazioni, ma di scuse. -
 
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view post Posted on 12/11/2011, 23:11


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Scusarsi... Era una parola. Arthur non si scusava con nessuno probabilmente da anni. Esisteva la forte possibilità che avesse scordato come si faceva. In ogni caso non poteva certo rimanere in silenzio dopo aver convocato Sesel ed essersi fatto trovare in compagnia del prigioniero vivo.
- Sei pallida. - esordì tentando di non sembrare impacciato. - Ti stai ancora preoccupando di quello che ho detto prima? Non temere, non ci sarà nessuna esecuzione. -
Lanciò un'occhiata di sbieco a Francis: bastavano come scuse, no? Sesel avrebbe capito cosa intendeva. E, soprattutto, perchè stava guardando il francese come in cerca di una rassicurazione?
Distolse lo sguardo, stizzito, riportandolo sul piatto fumante che lo attendeva.

:sesel:
Le parole del capitano la lasciarono basita, letteralmente. Se si stava preoccupando? Ovvio che si stava preoccupando! Solo poco prima era stata minacciata di morte e si trattava di una sentenza che avrebbe potuto benissimo essere messa in pratica. Non era preoccupata, era terrorizzata!
- Arthur... starai scherzando? - trovò la forza di chiedere, mentre già il suo corpo si rilassava lentamente, sciogliendo la tensione finora accumulata.
Tuttavia non le sfuggì lo scambio di occhiate tra il capitano e Francis e un dubbio si insinuò in lei.
- Vuoi spiegarmi tu cosa sta succedendo? - ribadì puntando gli occhi nocciola, ora molto meno spalancati ma decisamente più indagatori, sul francese.
 
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ikana
view post Posted on 13/11/2011, 15:38




:fran:

Il francese ascoltò la risposta del capitano a quelli che sembravano i possibili dubbi della ragazza, ma a quanto sembrava non bastava tutto ciò a placare il suo animo se ora veniva da lui a chiedere spiegazioni.
L'occhiata che gli aveva rivolto prima l'inglese era stata più che esplicativa, per lui sarebbe bastato:
- Mademoiselle, spero vivamente che il capitano non abbia scherzato su nulla di ciò che ha detto o fatto. E cosa volete che spieghi un banale prigioniero come me? - concluse sospirando - Sono grato al capitano che mi abbia risparmiato e creduto nella mia innoshenza. Anzi, dovrete perdonarmi anche voi, per il mio ardire, mademoiselle Sesel. -
 
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view post Posted on 14/11/2011, 11:52


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:sesel:
La risposta di Francis riprese più o meno le parole che si era aspettata, anche se non chiariva affatto cosa fosse successo mentre lei era rinchiusa a piangere nella sua stanza. Tuttavia non le sfuggì la rapida occhiata che Arthur aveva lanciato al prigioniero e questo scatenò nella sua testa mille ipotesi, una più maliziosa dell'altra. Del resto il motivo di tutte quelle minacce altro non era stato che una crisi di gelosia da parte di Arthur quindi era più che logico il modo in cui Francis avrebbe dovuto portare avanti la sua opera di persuasione.
Il suo sguardo si fece più acuto e indagatore, appuntandosi sui particolari come la posa rigida del capitano, i vestiti piuttosto trasandati, ma non per voluta negligenza, la tensione che avvertiva tra i due e i gesti leggeri e appena accennati che si scambiavano. Una complicità nuova aleggiava nell'aria, qualcosa che stava per far sbocciare sulle sue labbra un sorriso intenerito per l'imbarazzo che un uomo duro come Arthur era ancora in grado di provare. Invece mostrò un broncio risentito.
- Va bene, va bene. Ma la prossima volta che avete bisogno di una scusa per "giocare" un po' , non mettetemi in mezzo. Non trovo divertenti le minacce di morte. -
Notando un improvviso rossore sulle guance del capitano, provò la tentazione di proseguire su quella linea, ma poi desistette e si limitò a servire i piatti di pesce e verdure fumanti.
Avrebbe avuto modo di chiacchierare con Francis più tardi e di spillargli tutti i particolari e i retroscena piccanti di quella bizzarra situazione. Avevano stuzzicato la sua curiosità femminile, che non osassero nemmeno pensare di lasciarla a bocca asciutta, ora.
 
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ikana
view post Posted on 14/11/2011, 14:38




:fran:

Francis si lasciò servire ringraziando garbatamente mentre il sorriso non riusciva ad abbandonare le sue labbra dopo la maliziosa frecciatina che mademoiselle Sesel aveva lanciato riguardo la mattinata trascorsa tra lui e il capitano.
- Non credo che sarete più minacciata, almeno lo spero, vrais capitain? - pronunciò soavemente il francese, portando poi alle labbra un invitante gambero.
Freschissimo non c'era che dire, ma i sapori erano sottovalutati, coperti da innumerevoli spezie che ora gli portavano fastidio alla gola e lo indussero a portarsi il dorso della mano alle labbra, respirando lentamente:
- C'est... Fort. -
 
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view post Posted on 15/11/2011, 22:43


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Era arrossito, dannazione a lui, a Sesel e a quello stupido francese gongolante!
- Yes, yes, niente minacce. - borbottò quasi tra sè affondando la forchetta nel pesce e portandosela alla bocca.
Era abituato ai cibi speziati che a volte la cuoca preparava, tanto che ogni altro tipo di cucina spesso gli appariva insipida, ma si rese conto quasi subito che per Francis quel sapore doveva essere decisamente troppo... pepato.
Precedendo Sesel nell'afferrare un bicchiere che si trovava ancora sul tavolo, lo riempì d'acqua versata dalla caraffa e lo allungò al francese.
- Tieni. Ci manca solo che ti soffochi da solo dopo che ti ho misericordiosamente risparmiato la vita. - disse, tenendo tuttavia lo sguardo puntato sulla parete a lato del letto.
 
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ikana
view post Posted on 16/11/2011, 14:06




:fran:

- Merçi - rispose lentamente Francis afferrando il bicchiere d'acqua e, avendone saggiato la frescura piacevole, la bevve quasi con foga.
Terribile, terribile quel cibo così speziato! Come si poteva rovinare a quel modo una buona zuppa di pesce?
Nel continente si sogna giorno e notte per del pesce così fresco e loro lo riducono ad un ammasso di pepe e altre semenze che nemmeno voleva immaginare!
Nell'ansia di poter refrigerare la gola ormai in fiamme, un leggero rivolo d'acqua sfuggì alle sue labbra ripiegando lentamente verso il suo collo e quando la sete fu placata, Francis accantonò appena il piatto per tormentarsi le labbra:
- La vostra cuoca... Eccede con le spezie, capitain. -
 
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view post Posted on 17/11/2011, 11:35


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:sesel:
La ragazza trattenne a stento un risolino per la scena a cui aveva appena assistito: vedere Arthur così sollecito, nonostante gli inevitabili modi bruschi, era una novità su tutti i fronti. Tuttavia doveva ammettere anche che Francis non aveva tutti i torti: a volte la cuoca si lanciava in ricette a suo avviso fin troppo saporite per chi, come lei, amava assaporare il gusto naturale del pesce appena pescato. Questa constatazione la portò dritta dritta ad una nuova idea che le parve geniale.
Battè le mani entusiasta e si rivolse quindi al francese.
- Cosa ne diresti di provare a cucinare qualcosa, la prossima volta? - esclamò. - Ormai sei praticamente guarito e sono certa che alla cuoca non dispiacerebbero nè un aiuto nè nuovi suggermenti. E poi dicevi che la cucina parigina è squisita... Oh, quanto mi piacerebbe assaggiarla! -
Scoccò un'occhiata di sottecchi al capitano e le sue labbra si distesero in un sorrisetto malizioso.
- Sono certa che Arthur non avrebbe niente in contrario, vero? -
La risposta fu un semplice borbottio indistinto, che la ragazza interpretò come un assenso e che la fece sorridere ancora di più.
 
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74 replies since 16/10/2011, 20:24   808 views
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