Catene, missioni e speranze, capitolo 21

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view post Posted on 8/2/2012, 22:34


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Feliciano Vargas

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Lukas arrivò alla spiaggia in testa al gruppetto di uomini che, quella che sembrava una vita prima, stava lavorando alle riparazioni della nave. Fu un immenso sollievo vedere l'Albion ancora tirata in secca e con alcuni dei ponteggi che la sostenevano intatti. I danni erano evidenti, l'albero principale era stato spezzato dalla cannonata del nemico e il lavoro di carenatura dello scafo sarebbe risultato infinito con la metà dell'equipaggio a disposizione, inoltre la battagliola andava ripararta in diversi punti, la scorta di polvere da sparo rifornita e nuove vele cucite, ma almeno l'Albion esisteva ancora. Aveva l'impressione che se fosse stata affondata, anche il loro coraggio e le loro sparanze sarebbero scomparse con essa.
Alzò una mano per rispondere al richiamo di Alfred. Non era ancora certo che quella di portarlo lì fosse stata una buona idea.
 
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ikana
view post Posted on 8/2/2012, 22:46




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Mathias vide finalmente arrivare i suoi uomini, anche se molti dei più fidati sarebbero stati ben presto tra la calda terra del cimitero dell'isola: immediatamente diede ordine a forte voce a tutti gli uomini affidando a chi di occuparsi del recupero dei materiali, a chi degli strumenti e quando tutto fu a posto, riuscì ad iniziare i lavori di carenatura e sostituzioni delle parti danneggiate.
Tornò a terra solo quando il tramonto era ormai calato e recuperò Alfred, il quale reggeva saldo un pennello per la pece: lo strinse a sè ormai addormentato e tornò da Lukas consegnandogli un piccolo involto scuro.
La bandiera sarebbe tornata a sventolare alta sul loro pennone, alta e fiera, vessillo del più grande capitano di tutti i mari.
 
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view post Posted on 9/2/2012, 13:47


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Era stata una giornata sfiancante. A differenza delle altre volte, quando sostava al riparo a disegnare mappe, Lukas non si era risparmiato, salendo sulla nave a fianco degli uomini, aiutandoli ad abbattere un albero di dimensioni sufficienti, scalpellando, piallando e lisciando le tavole per la battagliola. A sera aveva mani e braccia che gli dolevano per lo sforzo, ma accettò comunque con gratitudine la bandiera che Mathias gli consegnava: ne sarebbe stato il custode fino a quando non sarebbe tornata a sventolare incutendo il terrore che meritava.
Tornarono insieme alla villa, Mathias con in braccio il piccolo Alfred addormentato, Lukas stringendo la bandiera come se si trattasse di un tesoro altrettanto prezioso. Giunti nell'ingresso però si ritrovò ad esitare.
- Entrare qui in assenza del capitano mi da l'impressione di violare un luogo sacro. - mormorò lanciando uno sguardo alla cameriera che li attendeva per dare loro il bentornato. - Usiamo le nostre consuete stanze, nell'ala della servitù. Quelle del capitano e di lady Sesel devono rimanere intoccate. -
 
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ikana
view post Posted on 9/2/2012, 14:40




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Mathias si ritrovò ad ascoltare le parole di Lukas con particolare attenzione ed annuendo in direzione del compagno, passò la mano ormai completamente ricoperta di vesciche a sistemare il ciuffo di capelli biondi di Alfred:
- Lo ritengo giusto: porto Alfred a letto e riprendo la mia stanza, senti... - concluse un momento titubante, volgendosi verso di lui dopo aver già percorso metà corridoio - Potresti portarmi magari qualcuno dei tuoi intrugli per le braccia? Credo di averne... Bisogno, anche se odio ammetterlo. -
 
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view post Posted on 9/2/2012, 22:29


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Lukas lanciò un'occhiata di sottecchi al compagno, che reggeva il bambino con una gentilezza che non gli era solita, e provò uno strano disagio che gli morse lo stomaco.
- Ci penso io. - rispose con un tono di voce forzatamente neutro, allontanandosi subito dai due e dirigendosi verso le cucine.
Fortunatamente il focolare era ancora acceso e non gli fu difficile recuperare l'estratto concentrato di artiglio del diavolo che teneva da parte per casi del genere. Lo mescolò con della cera d'api per renderlo una pomata spalmabile e vi aggiunse acqua e olio per fluidificarlo. Quello era il rimedio migliore che conosceva, insieme alla pomata d'arnica, per gli strappi e i dolori in genere.
Mentre mescolava però la sua attenzione non era affatto concentrata sul composto, ma si dirigeva alcuni corridoi più in là, dove Mathias stava mettendo a letto Alfred. Quando non restò altro che aspettare che il composto bollisse, non riuscì ad impedirsi di sgattaiolare a vedere.
- La curiosità uccise il gatto, Lukas. - si rimproverò, sporgendosi tuttavia oltre lo stipite della porta.
E Mathias era là, che rimboccava le coperte al bambino come un qualunque padre amorevole, con una gentilezza nei gesti che mai aveva visto, e quella constazione gli provocò un tale nodo alla gola che voltandosi urtò la porta senza accorgersene e si rifugiò di corsa in cucina.
 
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ikana
view post Posted on 9/2/2012, 22:40




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Mathias aveva messo a letto il piccolo Alfred, intimando alle cameriere di lasciarlo dormire così com'era anche se sporco di sabbia, caliggine e pece, l'indomani l'avrebbero lavato, cambiato e, insomma, tutta quella roba che le donne fanno ai bambini.
Eppure quando si ritrovò ad osservarlo alla luce della lanterna intagliata a mano da qualche vecchio del porto, il danese si ritrovò a sorridere orgoglioso di quel marmocchio che sarebbe stato il loro futuro compagno e re, probabilmente, e con un gesto che era stato caro a lui nell'infanzia, gli scostò la frangia bionda: solo il rumore sordo della porta che sbatteva lo fece destare dai suoi pensieri ed il veloce calpestio (oltre ad un pessimo odore che si diffondeva nell'aria) gli fece intuire che Lukas era venuto a "spiarlo".
Uscì dalla camera soffiando sulla fiamma della lenterna e richiudendosi la porta alle spalle, mentre toltosi la giacca ormai inservibile, si riavviò alle cucine dove con un sonoro "Ohi" riacquistò l'attenzione del norvegese.
 
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view post Posted on 9/2/2012, 22:50


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Era tornato di corsa in cucina, riprendendo a mescolare furiosamente l'unguento fino a renderlo troppo liquido. Solo quando se ne accorse si costrinse a fermarsi e a permettergli di addensarsi nuovamente.
Il richiamo di Mathias lo fece voltare solo a metà, ostentando indifferenza.
- Missione compiuta? - chiese. - Anche qui è quasi pronto. Vai in camera e spogliati, ti faccio un massaggio. -
 
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ikana
view post Posted on 9/2/2012, 22:56




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Il danese sospirò avvicinandosi a Lukas e abbracciandolo con forza in vita, mentre gli poggiava con noncuranza il capo sulla spalla:
- Se ti fossi degnato di guardarmi sapresti che ho lasciato la giacca ad una delle cameriere... - iniziò dando una breve occhiata all'intruglio dal colore non ben definito che si trovava all'interno del pentolino di rame - Inoltre andrò nella mia stanza solo quando vi verrai anche tu, con l'umore che hai chissà cosa potresti combinare: mi spieghi cosa ti succede? Pensi ancora al capitano, ved? - concluse scostando lo sguardo sul profilo duro del norvegese.
 
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view post Posted on 9/2/2012, 23:07


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Il primo istinto fu quello si scrollarsi di dosso l'abbraccio si Mathias, non aveva nessun bisogno di quel genere di cose lui, non era un bambino. Però il fulmineo ricordo di come il danese si fosse ferito per mettere in salvo anche lui, lo bloccò e Lukas alzò gli occhi violetti sul compagno.
- Oh, già, non ci avevo fatto caso. - commentò in riferimento alla giacca.
La pomata era pronta e, senza gesti bruschi, la tolse dal fuoco posando il pentolino sul ripiano a fianco.
- Ovvio che pensi al capitano. - borbottò poi. - Senza di lui la nostra vita è senza riferimento e non poso fare a meno di chiedermi se sia ancora vivo e se tutto questo ha senso. -
Ma il reale problema in quel momento non era quello, o meglio, non solo. La vista dei gesti gentili di Mathias gli aveva riportato bruscamente alla memoria la sua infanzia ed un acuto quanto assurdo senso di irritazione verso quel bambino era nato dentro di lui.
 
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ikana
view post Posted on 10/2/2012, 08:22




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La sua risposta era stata fin troppo ovvia per essere vera, inoltre si erano preparati fin troppe volte ad un evento come quello per poter risultare così "terribile" il distacco dal capitano: vedendo che Lukas si era staccato dal pentolino, con un brusco gesto lo fece voltare verso di lui e lo fissò intensamente per alcuni secondi, notando come tendesse ad abbassare lo sguardo, perso in altri pensieri.
- Ved... Non sarai mica geloso vero? - concluse infine chinandosi appena e sorridendogli quasi "innocentemente".
 
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view post Posted on 10/2/2012, 22:12


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Non diede a Mathias neanche il tempo di fiatare. In un battito di ciglia, Lukas estrasse la pistola che portava alla cintura e la puntò alla fronte del compagno.
- Non tollero che si insinuino di me tali scempiaggini! - sbottò rialzando lo sguardo fiammeggiante d'ira.
Come si permetteva di ipotizzare una cosa del genere? Lui geloso? Di un bambino, poi? Che enorme sciocchezza!
Stava solamente pensando che se qualcuno si fosse preso cura di lui in quel modo, a suo tempo, probabilmente ora non si sarebbe trovato lì. O forse sì, ma con un passato diverso.
Riabbassò velocemente l'arma prima che Mathias si accorgesse del leggero tremito della sua mano.
- Se hai finito con le stupidaggini, diamoci una mossa! - esclamò, recuperando la ciotola in cui aveva versato la pomata e avviandosi fuori dalla cucina.
 
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ikana
view post Posted on 10/2/2012, 22:23




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Mathias rimase completamente immobile di fronte a quel gesto che aveva un non-so-che di disperato, un tentativo fin troppo violento di nascondere una triste verità: quando stava per fargli notare che la sua mano non era sicura quanto la sua voce, il norvegese si era staccato da lui precedendolo verso l'uscita.
- Ved. - iniziò prima di abbandonare anch'egli la cucina e arrivare alle sue spalle nella camera da letto sospirando.
Il danese andò a sedersi mollemente sul letto a baldacchino della camera della "servitù", rigorosamente senza baldacchino, poichè si era rifiutato di dormire in un letto che sembrasse quello di una "principessina": tese i muscoli evidenziando le ampie ferite e piaghe che lo segnava, lasciando che risaltassero solo per i colori vivaci sulle diverse cicatrici:
- Allora sono nelle tue mani. - disse prima di chiudere gli occhi, ma quella semplice frase era, per Mathias stesso, una ammissione di fiducia grande e forte.
 
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view post Posted on 10/2/2012, 22:34


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Lukas si sedette accanto al compagno, sollevando piano prima un braccio e poi l'altro per esaminare le ferite e le piaghe che riportavano. Senza dire una parola, si alzò, prese dalla sua borsa un unguento cicatrizzante e iniziò a stenderlo sulle ferite più profonde. Successivamente, con movimenti lenti e circolari, cosparse entrambe le braccia di Mathias con la pomata per i dolori. Piano, gentilmente, salì con le mani fino alle spalle, inducendolo a gesti a girasi. Solo quando Mathias gli ebbe dato le spalle, si azzardò a parlare.
- Non sono geloso, sarebbe stupido nei confronti di un bambino. - iniziò a voce bassa e un po' stentata, come se fosse l'ammissione della più orribile delle colpe. - Però mi fa male vedere qualcuno trattato con quella gentilezza, non posso fare a mano di pensare che se avessero riservato anche a me lo stesso trattamento, tante cose non sarebbero successe. Un bambino non dovrebbe mai essere cacciato dai suoi genitori o maltrattato solo perchè è quello che è. Un bambino non ha colpa... -
 
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ikana
view post Posted on 10/2/2012, 23:07




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Mathias si lasciò carezzare da quell'orribile pomata, ma doveva ammettere che il più delle volte, come in quel caso, avevano un effetto pseudo-immediato: nel sentire, invece, quella confessione così sentita e chiara non potè che sospirare nuovamente e voltandosi lentamente gli afferrò le mani con forza attirandolo a sè e lo abbracciò.
- Ehi... Cosa credi, che non possa capire cosa provi? - iniziò lui carezzandogli i capelli e abbassando la voce - Però, se avessi cambiato il tuo passato, probabilmente non ci saremmo mai incontrati: e ne sarei molto addolorato. -
 
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view post Posted on 10/2/2012, 23:25


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- Ma cosa fai? Ti sporchi... -
Lukas non riuscì finire la frase perchè Mathias, incurante delle sue mani ancora unte di pomata, lo aveva abbracciato.
Sospirando, posò la testa sulla sua spalla.
- Penso che tu lo possa capire benissimo, visto il tuo passato. Eppure, nonostante quello, riesci ad essere gentile con Alfred mentre io non so come comportarmi e mi fa pure rabbia. Forse sono solo un idiota. -
Sospirò di nuovo, questa volta di rassegnazione: che lui e i rapporti umani non andassero d'accordo era cosa nota.
 
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33 replies since 5/2/2012, 16:32   320 views
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