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| Nonostante l'ansia, il tono imperioso di Lovino strappò ad Antonio una piccola risata, che si perse in un gemito a stento trattenuto quando quel bacio possessivo s'impadronì del suo collo. - Non vorrei essere di nessun altro, mi amor. Io appartengo a te e tu appartieni a me. Vedrai che non sarà solo un sogno, riuscirò a parlare con la contessa e chiarirò le cose. Magari approfittando della festa, quando saranno tutti di buon umore. - Detto questo, sollevò il volto del ragazzo e si spostò sopra di lui, abbandonando per un attimo tutti i buoni propositi decantati finora e baciandolo con una passione che, in un altro momento e in un altro luogo, avrebbe portato conseguenze inevitabili.
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