Le rivelazioni che Francis gli stava facendo, lasciarono Arthur senza parole, così come i suoi gesti che chiaramente gli stavano comunicando la sua intenzione di liberarlo. L'idea strideva così tanto con l'mmagine che si era costruito del vile traditore che si ritovò a farmarsi per un attimo in mezzo al corridoio, prima di venire di nuovo bruscamente sollecitato a proseguire.
Sesel lo stava aspettando, Francis era venuto a prenderlo quando era convinto che l'avebbe portato al patibolo, tutto questo era talmente destibilizzante da renderlo ancora più confuso. L'andatura affrettata, sollecitata dal trambusto che proveniva dalle loro spalle, presto si fece troppo serrata per le sue condizioni debilitate, e Arthur si ritrovò a barcollare e ad appoggiarsi sempre più spesso alle pareti. Si rendeva conto che le ginocchia non lo reggevano a dovere, il corpo era senza forze e la situazione in cui si trovava più pericolosa che mai da affrontare senza risorse adeguate.
Giunto alla fine del corridoio, quando gli apparve come una luce all'orizzonte la ragazza vestita di bianco, le ginocchia cedettero definitivamente e si ritrovò a crollare a terra, esausto per quella breve corsa.
- Sesel... - mormorò.
Non appena li vide arrivare di corsa, Sesel si preparò a passare loro le redini dei cavalli, nonostante il cuore le fosse balzato nel petto alla sola vista di Arthur: era vivo, stava bene, stava correndo verso di lei, significava che...
Quando lo vide crollare al suolo, non potè trattenere un'esclamazione strozzata e si precipitò verso di lui.
- Arthur! Arthur, stai bene? Oh, mio Dio, come sei ridotto! Cani maledetti, come hanno osato?! -
Anche alla scarsa luce delle stelle poteva vedere le misere condizioni del suo amato capitano, le ferite che ne ricoprivano il corpo, gli abiti sudici e ancora sporchi di sangue, la benda che pendeva mezza disfatta dalla fronte a coprire solo in parte un'orribile sfregio.
Disperata, gli gettò le braccia al collo e lo abbracciò come non aveva mai fatto, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.