- Mobili da pulire, già... - borbottò Arthur tra sè.
Che pena, quanto erano caduti in basso. Colui che era conosciuto come il Re dei Mari e uno degli aristocratici più famosi di Parigi, ridotti all'ombra di sè stessi. La vita sapeva essere ironicamente squallida a volte.
- Oh, non se ne parla proprio, non darai altro motivo di preoccupazione a Sesel! - esclamò quindi avanzando d'istinto e afferrandolo per la vita prima che perdesse l'equilibrio. - Se devi essere un tedio, allora siilo fino in fondo. -
Le sue mani si bagnarono nuovamente di sangue ma stavolta lo guidarono con gesti molto meno bruschi e nervosi, indicando il letto ancora intatto.
- Se fossimo sull'Albion ti farei ricucire dall'ultimo rammendatore di reti, ma qui non c'è nemmeno quello. -
Se ne sarebbe occupato lui, sebbene la sola idea grondasse incorenza.
E poi l'avrebbe buttato fuori a calci dalla sua stanza e dalla sua vita.
Dannato francese portatore di guai.