Giorni inerti, giorni bui, capitolo 27

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view post Posted on 15/5/2012, 22:08


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Feliciano Vargas

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Facendo di tutto per non manifestare nessun tipo di sentimento assimilabile alla preoccupazione per lo spettacolo di pietosa sofferenza che si trovava davanti, Arthur seguì le indicazioni di Francis e si avvicinò alla scrivania, glissando sulle macchie di sangue ancora presenti sul legno lucido e sulle immagini che si sovrapponevano nella sua mente, decisamente oltre il comune pudore e la decenza.
Aprì il cassetto indicatogli e ne estrasse l'involto di velluto.
Solo aprendolo e dispiegandolo tra le mani capì di cosa si trattava esattamente e un guizzo d'ira attraversò il suo occhio smeraldino: gli stava regalando una benda? Tempestata di smeraldi, d'accordo, tra l'altro smeraldi dal taglio vagamente familiare e che gli trasmettevano un vago senso di disagio, ma pur sempre una benda.
Stringendola tra le dita, si voltò verso di lui con espressione irritata.
- Cosa significa? Stai tentando di sottolineare che ormai sono menomato? -
 
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ikana
view post Posted on 16/5/2012, 09:30




:fran:

Francis sorrise appena e chinò il capo facendo cenno di avvicinarsi:
- Venite... Voglio vedere come vi sta. - disse tendendo la mano per ricevere la benda - Dovete sapere che una mia conoscenza a Londra ha saputo che un topo d'appartamento, incaricato da Re Giacomo dello sgombero delle stanze della defunta regina, aveva frugato qua e là tra i vari mobili da portare via e guarda caso, in un vecchio scrigno, ritrovò un bracciale di smeraldi indossato in chissà quale ballo o festa a cui aveva partecipato. - continuò invitandolo a sedersi e con un gesto delicato gli sciolse le vecchie bende ormai rovinate - Il ladro credendosi astuto edegno di tale furto, trattenne il bracciale e provò a rivenderlo, senza risultati andando incontro anche a ricerche da parte delle guardie di corte: fortunatamente, questa mia conoscenza vi incappò e riuscì a farsi vendere le pietre per un misero prezzo, dato l'alto pericolo di trattenerle: quando mi arrivarono qui decisi di usarle per creare qualcosa di unico e che vi potesse donare... - concluse stringendo l'ultimo nodo di velluto nero dietro il capo all'inglese - E che certo vi avrebbe potuto ricordare come la vostra signora fosse con voi, per sempre. -
 
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view post Posted on 16/5/2012, 13:13


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Incredibilmente, nonostante l'irritazione iniziale, Arthur si ritrovò ad ubbidire docilmente a quelle morbide richieste, passando la benda incriminata nelle mani di Francis e lasciando che quest'ultimo lo aiutasse ad indossarla. Dopo pochi istanti, tuttavia, ogni gesto perse significato davanti alle parole che narravano della provenienza dell'oggetto e, in un lampo di memoria tutt'altro che costruttivo per quel momento, gli comparve nella mente l'immagine di un galeone spagnolo depredato nelle calde acque dei Caraibi. Aveva consegnato personalmente parte del bottino alla corona, e ricordava come se fosse ieri il prezioso bracciale che aveva allacciato al polso della sovrana, senza tuttavia che la preziosità e la luminosità delle pietre potesse minimamente offuscare quella del suo sguardo.
Ed ora quel gioiello, dopo aver attarversato gli anni al fianco di lei, ritornava da lui quasi come un pegno d'amore che ritrovava la strada di casa.
Non riuscì a dire una sola parola in commento a quanto Francis aveva appena narrato, non riuscì a fare altro se non chiudere gli occhi, completamente sopraffatto dal nodo in gola che si illudeva di aver scacciato, mentre le ciglia si inumidivano delle lacrime che per anni non si era mai permesso di versare.
 
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ikana
view post Posted on 16/5/2012, 17:27




:fran:

Francis chinò leggermente il capo sapendo perfettamente cosa stesse accadendo al di là di quel muro di pietra più simile ad un corpo umano ed ad un cuore di altresì essere: anche se era silenzioso, quel pianto lacerava l'anima, perchè era quello di un uomo forte, spietato e crudele, che ora si scioglieva per l'unica donna che davvero avesse mai amato con tutto se stesso.
- S'il vous-plait... - iniziò con voce pacata e carica dell'affetto che solo un uomo innamorato poteva dare, il francese lo attirò a sè, senza che i loro sguardi si incontrassero, con la voglia di sentir solo quelle perle salate scorrere sul proprio petto, pensando che un giorno avrebbero potuto essere per lui.
Non aggiunse altre parole, esse non servivano: le sue mani che lo carezzavano dolcemente ed il battito forte del suo cuore erano sufficienti a giustificare ogni sentimento; fu allora che si accorse di quanto amava quel demonio, di quanto fosse disposto a soffrire per farlo tornare glorioso nella sua patria: fu allora che Francis comprese di quando si sarebbe dovuto separare da lui, ormai non più degno di un sentimento vero, ma che avrebbe sognato per il resto della sua esistenza...
Perchè ormai anche l'amore non era più nulla senza il suo protagonista.
 
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view post Posted on 16/5/2012, 23:09


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Feliciano Vargas

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Non oppose resistenza a gesti gentili che solo un'ora prima avrebbe rifiutato con il più furioso sdegno e, travolto dalla sofferenza e dal dolore cocente della perdita, si abbandonò contro il petto di Francis, lasciando che le poche lacrime che si permise di versare inumidissero ciò che restava della camicia e delle bende.
Era stato convinto di averla perduta per sempre, ma lei era riuscita a ritrovarlo attraverso le oscure vie della provvidenza e il suo spirito lo avrebbe accompagnato per sempre.
Quando fu certo di avere un aspetto di nuovo dignitoso, alzò il capo e si allontanò da quelle braccia e da quel letto, senza tuttavia guardare negli occhi colui che l'aveva sostenuto finora. Tornò verso la scrivania e afferrò il tagliacarte, rigirandoselo tra le mani per qualche istante.
Era inutile continuare a trascinare quella patetica agonia, la sua vita era finita ed era ora che ne prendesse atto definitivamente.
Sollevò la lama e, afferrando le ciocche bionde che ancora gli scendevano sulla schiena, le tagliò di netto con un unico gesto, lasciandole sparse sul pavimento.
- Il corsaro Arthur Kirkland è morto. - dichiarò, prima di voltarsi verso Francis e guardarlo finalmente negli occhi.
- Torniamo ad Avalon. -
 
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ikana
view post Posted on 17/5/2012, 13:43




:fran:

Francis osservò in religioso silenzio quell'operazione tanto spaventosa quanto ammaliente: doveva ammettere che gli risultava ancora più affascinante di quanto potesse apparire ai suoi occhi fino a pochi istanti prima, eppure lui non avrebbe mai compiuto un gesto sconsiderato come quello di tagliarsi i suoi magnifici capelli biondi.
Forse era anche per questo che lui non si sarebbe mai potuto ritenere al livello di quell'uomo: inerme, abbandonato dalla Sorte che lo aveva sempre favorito, distrutto in anima e corpo; ormai gli restava ben poco da fare per riuscire a riscattare il suo animo peccaminoso.
- Farò tutto il possibile affinchè possiate fare ritorno all'isola... - disse rilassandosi appena - Mon capitain. -
 
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view post Posted on 17/5/2012, 21:46


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:sesel:
Dopo aver terminato il giro del mercato con la fida Laverne, Sesel aveva sentito un'ansia pressante crescere dentro di sè. Aveva l'impressione che alla villa potesse essere successo qualcosa di tremendo e l'idea che Francis e Arthur stessero discutendo senza la presenza di qualcuno che potesse mettere loro un freno, la riempiva di apprensione.
Lasciò quindi indietro l'anziana governante per affrettarsi sulla strada del ritorno e fece di corsa le scale che conducevano alle camere dopo aver lasciato la spesa in cucina. C'era troppo silenzio e quando c'era di mezzo Arthur non era mai un buon segno. Almeno non erano urla di agoina, tentò di consolarsi con scarsa convinzione mentre si affacciava timidamente alla porta della camera del capitano.
Lo vide in piedi in mezzo alla stanza, con un coltello in mano e i vestiti sporchi di sangue e un tuffo al cuore la colse, mentre si precipitava all'interno.
- Arthur! - esclamò angosciata.
Solo un istante dopo notò la figura del francese riversa sul letto, altrettanto in disordine e sanguinante.
- Francis! Oh, Signore dei Mari, cos'è successo? Arthur, cos'hai fatto? Hai tentato di ucciderlo? Dopo tutto quello che ha fatto per noi?! -
 
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ikana
view post Posted on 18/5/2012, 09:59




:fran:

- Ah mademoiselle... Prego, non allestite ancora il mio funerale. - disse a voce bassa Francis rialzando il capo con fatica ed osservando come fosse facilmente fraintendibile tutta la situazione, dato il copioso sangue sparso ovunque su pavimento e lenzuola, inoltre il suo aspetto e quello del capitano non era certo dei migliori, a partire dalle membra stanche, il sudore ed il respiro irregolare dovuto a pianti e ben altre fatiche.
- S'il vous-plait, potreste aiutarmi ad alzarmi, dovrei iniziare ad avvisare alcuni dei miei contatti e preparare alcune altre cose: capitain, vi farò giungere un valletto, pronto a condurvi in un'altra stanza al piano superiore. - concluse posando i piedi al suolo e tirandosi su con lentezza, sentendo i punti della ferita tirare leggermente - Mademoiselle, dovrete chiamare anche il sarto, vi fornirò gli estremi per il messaggio da affidare a Jean mentre procediamo per le stanze. -
 
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view post Posted on 18/5/2012, 22:00


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:sesel:
Alle parole di Francis, la ragazza arrossì ed iniziò a scusarsi ripetutamente.
- Oh, no, no, perdonami, non mi permetterei mai! E' solo che ho visto... e poi tutto quel sangue... e le tue condizioni... Vi prego, ditemi cos'è successo! Avete litigato? Cielo, Francis, le tue ferite stavano guarendo così bene! Arthur, si può sapere cosa... oddio, i tuoi capelli! -
Solo in quel momento si accorse che quelle sparse sul pavimento erano le ciocche dorate del suo capitano e, istintivamente, si chinò a raccoglierne alcune prima di tornare a voltarsi verso Francis e accorrere alla sua richiesta d'aiuto.
Lo sostenne mentre si alzava e lo accompagnò verso la porta, senza che nessuna parola di spiegazione o giustificazione giungesse da Arthur, che si limitò ad annuire all'accenno riguardante il cambio di stanza.
Solo quando furono nuovamente soli nell'attraversare il corridoio, la ragazza osò di nuovo alzare gli occhi curiosi ma anche carichi d'ansia verso il loro ospite: indipendentemente da quello che potevano dirle per non farla preoccupare, ormai era certa che Arthur avesse fatto uno dei suoi soliti colpi di testa e che in un accesso di violenza avesse finito per ferire l'unica persona che teneva davvero a lui.
 
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ikana
view post Posted on 19/5/2012, 09:41




:fran:

Francis continuò a fissare il corridoio di fronte a sè, invista dei suoi appartamenti sempre più vicini, avvertendo però lo sguardo della fanciulla che lo sorreggeva, così stirò appena il volto in un sorriso, nostante la sua mente fosse completamente portata a progetti maggiori:
- Non ti preoccupare, Sesel. Io ed il capitano abbiamo solo ripreso... Un contatto. - iniziò cercando di non far trasparire dalla sua voce il dolore che ancora gli pervadeva le membra - inoltre credo che il mio dono sia stato apprezzato: ma non posso certo adagiarmi sugli allori. - disse entrando nella camera ricca di velluti blu e dorati, lasciandosi stendere su una chais-longe - Chiamami tre valletti: desidero il cambio con l'uniforme nera e la cappa lunga, fai preparare anche un messaggero con l'elenco che ti fornirò tra poco; dovrai chiamarmi inoltre Laverne e due paggi, dovranno spostare il capitano e le sue cose nella sala della torre, voglio che gli vengano forniti i permessi per accedere alla mia biblioteca personale al piano superiore e che gli vengano messi a disposizione tutto il necessario per fare ciò che desidera. - concluse prendendo un sospiro ed afferrando un foglio di pergamena abbandonato lì vicino sul tavolino di ulivo - Ti prego di scusarlo ancora per il mio comportamento e di ringraziarlo per avermi ascoltato. - afferrò un sottile carboncino e riprese a scrivere alcune cose. - Sesel: presto ti riporterò a casa. JEe te l'ai jurè -
 
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view post Posted on 19/5/2012, 18:45


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:sesel:
Il contatto doveva essere stato piuttosto brutale se i risultati erano quelli, riflettè tra sè la ragazza non osando però esporre ulteriori perplessità, conscia che il rapporto tra Francis e il capitano era sempre stato burrascoso dal punto di vista "fisico".
Si annotò mentalmente tutte le richieste mentre lo aiutava a distendersi, sicura che dietro a quell'improvviso impeto di organizzazione si celasse ben altro che una semplice necessità di un cambio di guardaroba o di alloggio per Arthur.
Infatti, a confermare le sue supposizione, giunse l'ultima frase, che la fece fremere di aspettativa e fece sbocciare sulle sue labbra un sorriso spontaneo.
- Non l'ho mai dubitato. Oh, Francis, non l'ho mai dubitato! -
Sarebbero tornati tutti insieme ad Avalon e questo era più che meraviglioso!
 
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40 replies since 3/5/2012, 22:41   380 views
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