Il viaggio della speranza, capitolo 28

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view post Posted on 31/5/2012, 17:45


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Feliciano Vargas

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:art:
Una volta che le armi e le munizioni furono messe in sicurezza, Arthur abbandonò la stiva e si precipitò su uno dei ponti inferiori, verso quella che avrebbe dovuto essere la cabina di Sesel. Quando però si rese conto che la ragazza non si trovava al suo interno, venne colto da una sorta di ansia che lo fece correre a perdifiato sul ponte superiore, dove infuriava il caos, scandito solo dalle ondate che investivano il vascello a volte su uno al volte sull'altro fianco.
Doveva trovarla e doveva farlo subito, quella situazione era troppo pericolosa perchè una ragazza vagasse sola in balia degli elementi.
- Francis! - gridò tentando di sovrastare il caos. - Non riesco a trovare Sesel! -
Era consapevole che ora il francese si stava occupando della sicurezza di tutto l'equipaggio e, contemporaneamente, stava facendo di tutto per tenere a galla la nave, ma nonostante conoscesse a menadito i doveri di un capitano, in quel momento non poteva fare a meno di abbandonare tutto per mettersi alla ricerca della ragazza.
 
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ikana
view post Posted on 1/6/2012, 14:08




:fran:

- Come non trovate Sesel!? - esclamò il francese tentando anch'egli di sovrastare il rumore imperante della tempesta che sballottava la nave come un mero tappo di sughero nella pozza d'acqua formatasi dopo una pioggia estiva - Uomini!! Cercate la principessa!!! Muovetevi! E fate rapporto a me o al capitano!!! - eccheggiò ancora la sua voce, con brevi risposte di assenso, mentre le sue mani correvano a stringere per l'ennesima volta il timone, facendosi sanguinare le piaghe che ormai gli dilaniavano anche l'anima.
- Capitano!!!!! Capitano!!!!! Al castello di prua!!!!!! - risuonò la voce della vedetta che ora si lasciava dondolare dalle scotte di tribordo - UOMO IN MARE! -
 
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view post Posted on 1/6/2012, 21:50


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:sesel:
Non appena si era accorta che qualcosa non andava e che la nave stava ondeggiando in maniera troppo brusca, la ragazza aveva lasciato la sua cabina per verificare di persona cosa stesse succedendo. Il ponte era invaso da marinai che correvano a destra e a manca, tirando funi, ammainando vele, stendendo grossi teli nella speranza di risparmiare almeno parte del carico dalla furia degli elementi. Non avendo le conoscenze necessarie per essere d'aiuto a governare la nave, si prodigò il più possibile per soccorrere i marinai che sembravano in difficoltà.
Fu proprio in quel mentre che le giunse un urlo da prua e, voltandosi di scatto, scorse un uomo che un'onda aveva spinto oltre la balaustra. Si lanciò in suo soccorso afferrando una cima per sostenersi, ma la canapa fradicia di pioggia le scivolò tra le dita, non reggendo il suo peso e facendola sbilanciare in avanti.

:art:
L'urlo della vedetta si sommò ad uno strillo femminile di puro terrore che Arthur riconobbe all'istante, lanciandosi in quella direzione.
- Sesel!! - gridò afferrandola appena in tempo per la vita, un istante prima che la ragazza piombasse fuoribordo.
La sentì aggrapparsi a lui spasmodicamente, mentre il marinaio che aveva tentato di salvare precipitava tra i flutti.
Tuttavia la battagliola era resa scivolosa dall'acqua e la presa di Arthur era instabile. L'ennesima onda improvvisa li scagliò entrambi contro il parapetto di legno che s'incrinò pericolosamente, graffiando le braccia di Athur che reggevano la fanciulla e sbilanciando il loro peso verso l'esterno.
Alla successiva raffica di vento, il capitano vide le ruggenti onde sottostanti farsi loro incontro come un abbraccio mortale.
 
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ikana
view post Posted on 1/6/2012, 22:10




:fran:

Francis riuscì appena in tempo a sentire il grido di Sesel, lasciando il timone al suo nostromo: non aveva il tempo di riflettere, era il suo corpo a fare tutto ciò di cui c'era bisogno; eccolo che correva giù dal castello di poppa, scivolava veloce tra i flutti del ponte centrale, afferrava una cima della randa legandosela attorno alla vita e poi.
Salta.
Una semplice spinta nel vuoto dopo aver corso sulla balustra di babordo ed era pronto, anche se il sangue ormai gli copriva le mani e le braccia, mentre un pulsare incessante gli tormentava il fianco: sentiva la stoffa dell'abito inglese stretta a sè ed un peso che sembrava volerlo trascinare, ma resistette.
Si ritrovarono scaraventati sul ponte, lui sotto a tutti e con i capelli ed i vestiti completamente adesi al corpo, come fossero fatti di cera:
- Vi fate salvare... Troppo negli ultimi tempi. - terminò cercando di prendere fiato, mentre la sua coscienza iniziava ad elaborare il miracolo compiuto.
 
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view post Posted on 1/6/2012, 22:23


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:sesel:
Si ritrovò improvvisamente scaraventata lontano dalla battagliola e dalle onde che infuriavano spumeggianti al di sotto di essa, trascinata sul ponte contro le cui salde tavole sbattè violentemente insiene ad entrambi i suoi salvatori. Sesel, che aveva chiuso gli occhi terrorizata per quello che poteva succedere, si azzardò finalmente ad aprirli, tremando da capo a piedi, e a spostarli frenenticamente da un viso all'altro.
- Oh, Arthur... Francis... - sussurrò roca, la voce quasi del tutto sovrastata dall'ululare del vento.
Si strinse ad entrambi, sentendo involontarie lacrime di paura bagnarle le guance e le braccia di Arthur che non accennavano a lasciarla, mentre una mano scivolava goffa tra i suoi capelli in un maldestro tentativo di consolazione.
- Vorrà dire che aggiungerò un'altra voce al mio debito. - lo sentì dire in tono leggero rivolto a Francis, mentre si appoggiava a lui.
 
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ikana
view post Posted on 2/6/2012, 12:38




:fran:

- Ora pensate a tornare in coperta mademoiselle, ed anche voi capitano: nubi chiare si spandono all'orizzonte simbolo della fine imminente di questa dannata tempesta; ci pensiamo noi a farvi uscire da questo inferno. - iniziò Francis aiutando il capitano Kirkland a rimettersi in piedi e con un alto fischio richiamò a sè uno dei mozzi, ordinandogli in un francese molto stretto di scortarli di sotto e di restare a loro disposizione, mentre lui, dopo essersi asciugato malamente il sangue dalle mani, tornò verso il centro del ponte, salendo sul piede di scotta per aiutare a fissare le vele maestre, anche se il vento si stava facendo più leggero, mentre la pioggia diventava più leggera nel suo incessante battere.
- Cercate di resistere ancora uomini! La salvezza è ormai vicina! Spiegate la vela del picchetto! Cerchiamo di sfruttare questi ultimi sbuffi per riprendere la rotta! - terminò di urlare il francese ricercando un posto dove ripararsi e "leccarsi le ferite".
 
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view post Posted on 3/6/2012, 21:39


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Seguendo le indicazioni di Francis, come mai aveva fatto a bordo di una nave data la sua consuetudine di dettar legge, Arthur condusse Sesel nella propria cabina sfidando la pioggia e in vento che ancora imperversavano sul ponte. Una volta messa al sicuro la ragazza e dopo averle intimato di non lasciare la stanza per nessun motivo, incurante delle mani e delle braccia graffiate, si precipitò di nuovo tra gli uomini, urlando ordini a destra e a sinistra per fissare le vele e bloccare le cime.
Ben presto raggiunse il francese a prua, dove si era rifugiato in un angolo non schiaffeggiato dalla pioggia.
- Dovresti andare di sotto a farti curare. Sesel sa cosa fare, qui ci penso io. - disse nonostante fosse abbastanza certo che non sarebbe stato ascoltato.
In lontananza di vedeva una schiarita in direzione della quale la nave si stava dirigendo: la turbolenza non sarebbe durata ancora a lungo, presto avrebbero rivisto le stelle.
 
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ikana
view post Posted on 3/6/2012, 21:57




:fran:

Ormai non aveva più voce nemmeno per tentare di dare gli ultimi ordini per riportare la nave in velocità di crociera: scosse il capo, ovviamente senza ascoltare a quella proposta di andarsi a far medicare, non tanto per una propria noncuranza, quanto per la voglia di godersi quelle ultime gocce di pioggia e l'apprensione che si leggeva negli occhi dell'inglese.
- Non me ne andrò fino a quando non sarà finito tutto: so che questa nave è vostra, mais... - disse carezzando il fianco della nave, mentre la pioggia ormai si fermava - Sento che è importante anche per me. - concluse mentre sentiva il sangue ancora scorrere sui suoi avambracci - Inoltre Sesel sarà ancora molto spaventata per potersi occupare di un "relicte" come moi... -
 
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view post Posted on 3/6/2012, 22:18


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Ovviamente non gli dava ascolto. E quando mai l'aveva fatto?
Seccato, Arthur incrociò le braccia sul petto, finendo per macchiare ulteriormente di sangue la propria camicia ormai fradicia.
- Scusa tanto se è nel mio interesse farti arrivare ad Avalon tutto intero. - borbottò digrignando i denti.
Era sottilmente umiliante mostrare in maniera tanto palese la propria preoccupazione e per questo gli voltò le spalle affacciandosi ad una parte robusta di parapetto che non aveva ceduto ai colpi e alle raffiche di vento. Le onde sottostanti s'infrangevano con minore forza e anche il rollio dello scafo era diminuito. Qualche minuto ancora e sarebbero stati al sicuro con, presumibilmente, buona parte delle vele e del sartiame ancora intatti. Si augurava che avessero abbastanza materiale per le riparazioni, a bordo... No, in realtà si stava augurando che le ferite che l'uomo al suo fianco si era procurato per l'ennesima volta per proteggerlo non fossero troppo gravi.
 
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ikana
view post Posted on 3/6/2012, 22:30




:fran:

Francis lo osservò allontanarsi da lui con la sua solita espressione irremovibile, dopo aver pronunciato le ennesime parole dure ed affilate come il pesante ferro delle catene che lo avevano legato la prima notte insieme: ma ormai quei giorni erano lontani, l'equipaggio ora era sotto il suo controllo, in ogni senso, o comunque troppo stanco per badare a loro, e quindi poteva sentirsi libero per una volta di andare verso di lui, avvolgergli le braccia attorno ai fianchi bagnati dalla pioggia furiosa di poco prima, mentre uno strano vento caldo iniziava ad avvolgerli, le luci della sera ormai attorno a loro ad abbracciarli.
- Non mancherò di arrivare ad Avalon al vostro fianco: ho giurato che ci sarei stato sempre per voi, mio re. - concluse permettendosi un'ultima ed intraprendente azione, posandogli un bacio sulla base del collo - Inoltre casa è pur sempre casa. - terminò staccandosi da lui, deciso ora che il tempo si faceva sereno per quella notte, a portarsi nella sua cabina nei meandri della stiva dove si sarebbe rattoppato alla bene e meglio.
 
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view post Posted on 3/6/2012, 22:48


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Finalmente il vento cadde e a poco a poco il cielo si schiarì per lasciar spazio alla luna che brillava incontrastata rischiarando l'oscurità notturna.
Sentendosi toccare in quel modo in un luogo tanto scoperto, nonostante la debole copertura delle tenebre, Arthur s'irrigidì. Sulla sua nave non aveva mai fatto mistero di certe pratiche ma, allo stesso modo, non aveva mai palesato determinati comportamenti a portata d'occhio o d'orecchio della ciurma. Eccedenza di scrupolo, evidentemente. Tuttavia, il contatto tra le labbra di Francis e la sua pelle fu troppo breve per permettergli di scostarsi bruscamente, lasciandolo quindi immobile dov'era fino a quando non fu il francese stesso ad allontanarsi. Non prima di avergli presentato l'ennesino giuramento, ovviamente, e ad ogni parola Arthur sentiva quel legame farsi più stretto, quella frusta di spine cingere maggiormente il suo cuore.
Dannazione.
Voltandosi di scatto, lo afferrò per un braccio prima che potesse darsi alla macchia nella stiva.
- Ci penso io a medicarti, sono stanco di avere debiti! - sbottò trascinadolo verso la propria cabina.
 
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ikana
view post Posted on 4/6/2012, 10:37




:fran:

Il francese si sentì trattenere e trascinare a quel modo verso la cabina del capitano: tentò di opporre una vana violenza, ma il sapere che presto sarebbe stato curato da quelle mani gli fece acuire lo stesso dolore:
- Se intendete pagare con questa... Tortura, sappiate che accetto anche altri metodi di pagamento. - reclamò appena trovando ormai la presa sul polso impossibile da sopportare - Inoltre mademoiselle Sesel starà riposando, non possiamo certo disturbarla in alcun modo. - concluse quando ormai si erano apprestati alle grandi porte di legno di quercia che li avrebbero introdotti, molto probabilmente, ad una situazione che prima era stata interrotta.
 
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view post Posted on 4/6/2012, 21:26


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Oh, questa poi! Stava forse rifiutando le sue cure? Si stava facendo pretenzioso, il signorino.
Arthur si fermò esattamente di fronte alla porta che li avrebbe introdotti nella cabina del capitano e si piantò le mani sui fianchi.
- Questa è una novità. - commentò sarcastico. - Chissà perchè mi ero fatto la balzana idea che trovassi... stimolante venire torturato dal sottoscritto? In ogni caso non intendo usare tagliacarte o ferri roventi, questa volta, se la cosa t'impensierisce. -
L'ipotesi che Sesel stesse riposando dopo lo spavento appena vissuto era alquanto remota, se la conosceva bene stava correndo su e giù per la cabina raccogliendo bende e tutto quello che poteva essere d'aiuto a curare i feriti sul ponte. Per questo entrò nella stanza senza porsi troppi indugi e, come prevedeva, la ragazza si trovava in mezzo alla stanza con la cassetta dei medicinali in mano. Non appena li vide corse loro incontro scrutandoli con occhi indagatori.

:sesel:
- Oh, per fortuna siete arrivati, mi stavo preoccupando! - eclamò Sesel controllando da capo a piedi che sia Arthur che Francis non avessero subito altre ferite più gravi di quelle che aveva già visto. - Ho trovato la cassetta del pronto soccorso e... -
Le bastò un'occhiata allo sguardo di Arthur per capire che c'era qualcosa nell'aria, qualcosa che comprendeva Francis alle sue spalle, a giudicare dall'espressione del francese.
- ... e pensavo di andare a vedere se qualcuno sul ponte aveva bisogno di aiuto. Tanto tu sai curarti da solo, no, Arthur? E' solo qualche graffietto. E, sii gentile, pensaci tu a Francis, sono sicura che ci sono marinai che hanno bisogno di me molto più urgentemente. -
Così dicendo aggirò il capitano e superò Francis, non prima di avergli scoccato un rapido occhiolino, per sparire alla volta del ponte superiore.
 
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ikana
view post Posted on 4/6/2012, 21:40




:fran:

Francis sospirò appena in risposta all'affermazione alquanto schietta del capitano riguardo a sue certe vecchie e mai dimenticate probabilmente dal suo stesso corpo:
- Stimolante? Oh questo è riduttivo, mon capitain... - iniziò lui per poi zittirsi alla presenza di Sesel, che sembrava scrutarlo, anzi scrutare le loro intenzioni, fin nel profondo e ne fu certo quando uscendo gli lanciò quell'occhiolino così semplice.
- Non potevo certo immaginare che la mademoiselle sarebbe stata così... Attiva. - concluse sfilandosi lentamente la giacca, sentendo tirare la pelle in più punti da sotto la camicia macchiata irremidiabilmente di sangue, mentre ben altri lividi facevano capo sulla sua carne - Domage: ultimamente sto veramente rovinando il mio fisico adonico. - terminò fissando la propria immagine riflessa nei vetri della "cantina" privata dello stesso inglese.
 
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view post Posted on 4/6/2012, 21:56


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Un sospiro stizzito sfuggì dalle labbra di Arthur: adesso gli toccava anche sorbirsi le frecciatine maliziose di Francis su cosa fosse o meno stimolante. Si stava passando il segno.
Così come stava ampiamente passando il segno Sesel con quelle manifestazioni fin troppo palesi di chissà quale comprensione. Come se lui avesse intenzione di fare chissà che su una nave appena scampata ad una tempesta e con un ufficiale da rattoppare per l'ennesima volta.
- Smettila di cianciare scemenze e siediti. - intimò recuperando delle garze avanzate e una seconda bottiglia di disinfettante.
Chinandosi accanto alla sedia, prese tra le mani quelle ferite di Francis e iniziò diligentemente a pulirle, tamponando via il sangue e badando, nel corso dell'operazione, di mantenere lo sguardo concentrato sul lavoro e di ignorare gli ipotetici rossori che sentiva in volto.
 
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80 replies since 20/5/2012, 22:18   627 views
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