Lukas socchiuse gli occhi e si abbandonò contro il torace del compagno che, quando voleva, sapeva tranquillizzarlo molto più con i gesti che con le parole. In fondo bastava poco, era sufficiente vedere che Mathias restava Mathias, qualunque sconvolgimento si agitasse attorno a loro, come uno scoglio che nessuna tempesta, per quanto violenta, era in grado di smuovere.
- Adesso non essere sdolcinato per forza, via... - lo ammonì, usanto tuttavia un tono di voce piuttosto blando e senza davvero l'intenzione di riprenderlo.
In effetti era parechio tempo che non trascorrevano una serata in intimità, sia per il lavoro che li impegnava al punto di sfiancarli, sia per il piccolo Alfred o qualunque altra persona che avesse l'insana abitudine di mettersi in mezzo.
Sentendosi sollevare tra le braccia con un intento ormai chiaro, Lukas sulle prime spalancò gli occhi, poi li socchiuse nuovamente, mentre un leggero rossore gli colorava le guance.
- Mia. La tua è un caos primordiale. - disse citando il sè stesso di parecchio tempo prima. - Ma non aprire la porta con un calcio e stai attento a non calpestare le mappe del capitano! -