ikana |
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| Mathias fissò intensamente gli occhi di ametista del compagno per poi afferrare le mani che gli carezzavano il volto sì morbidamente, ma con un atteggiamento interrogatorio che mal sopportava: - E' ovvio che non volessi ciò Lukas. - iniziò battendo, in segno di allontanare il malaugurio, il pugno sul tavolo per tre volte - Sono felice che il capitano sia tornato e che finalmente Alfred abbia riavuto la sua famiglia, anche se allargata con il francese, ma allo stesso tempo non riesco ad essere pienamente felice come sei tu. - Il danese si alzò portandosi alla finestra buia della stanza, ritto ed impettito come poteva essere solo al timone del proprio veliero o dovanti ad un nemico degno di lode: - Tu... Tu hai accettato completamente il fatto di aver riposto il tuo destino nelle mani del capitano, mentre io non ci riesco: sono nato libero, Lukas, e sono stato costretto per troppi anni prima di poter assaggiare la vera libertà al di fuori delle mura domestiche; in questi mesi finalmente avevo capito cosa vuol dire essere padroni di se stessi. - continuò stringendo un pugno come a saggiare la propria forza - Non dico che voglio ribellarmi a chi mi ha concesso di abbandonare la mia vita precedente, nè tanto meno di augurare un qualsiasi male a chi mi ha dato una casa e mi ha curato, ma non posso fare a meno di pensare che non riavrò mai più quella sensazione fino alla fine dei miei giorni come marinaio. -
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