ikana |
|
| Era rientrato nella sua stanza poco dopo l'aver salutato Sesel ed il piccolo Alfred, ma non appena arrivato nella camera e sprofondato fra le lenzuola di lino pulite e le coperte damascate blu provenienti da chissà quale brigantino spagnolo il francese non poté dire di sentirsi meglio: da quando era arrivato sull'isola si sentiva un pesce fuor d'acqua, per non parlare del suo invito alla villa; certo il capitano, cioè Arthur, non glielo avrebbe mai fatto pesare, ma lui non era certamente al suo posto lì, al suo fianco, era nettamente una figura destabilizzante e totalmente fuori da un contesto più che doveroso e famigliare. Inoltre il fianco sembrava non dargli tregua con le sue fitte lancinanti. Si rialzò lentamente andando a togliere la giacca ormai scomoda e gli stivali fattisi pesanti, accomodandosi solo successivamente alla scrivania e trovando tutto l'occorrente di cancelleria che sembrava aver abbandonato lì la prima volta: afferrata con noncuranza una penna d'oca ed un foglio, Francis iniziò lentamente a ricamare le parole, parole senza pensieri e libere che lo aiutavano a sfogarsi.
|
| |