ikana |
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| Francis si voltò non appena la voce di Arthur arrivò al suo orecchio (e fortunatamente non aveva "allontanato in malo modo una cameriera" con il suo pacato tono di voce o non gli avrebbe mai perdonato di averlo scambiato per una domestica) e posò la penna d'oca nel suo calamaio, sfregandosi gli occhi infastiditi dalla penombra e della luce delle lanterne: - Ahimè non avevo sonno, inoltre dicono che possa conciliare attendere una buona tazza di... Di qualcosa, prima di dormire. - disse alzando lo sguardo su di lui ed invitandolo a sedersi al suo fianco - Come mai questa così gradita visita? Immaginavo fossi molto stanco per trattenerti in futili chiacchere con il sottoscritto... - concluse sciogliendo i capelli biondi ancora stretti nel nastro di velluto blu, rendendosi però conto di come il suo tono, forse a causa anche della stanchezza o di chissà quale altra follia, si fosse inacidito, inasprito o qualsiasi altro sinonimo di quel termine - Perdonami, forse davvero non sto così bene. -
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