- Non me l'aspettavo affatto, nonostante mi fossi accorto da un bel pezzo di quanto fossi sensuale. Non ho mai visto un fondoschiena come il tuo e già da quando ballavi il flamenco alla tenuta non riuscivo a toglierti gli occhi di dosso. - si ritrovò a dire Antonio mentre lo sguardo si faceva liquido per la passione a stento trattenuta. - Chi l'avrebbe mai detto che sarei arrivato a toccarti così? -
Non avrebbe resistito un istante di più a quella voce roca che gli sussurrava all'orecchio e, mentre s'impossessava avidamente delle sue labbra rosse, divorandole quasi in un bacio reso famelico dal bisogno impellente, afferrò il ragazzo per i fianchi spingendolo a terra e sovrastandolo per la seconda volta.
- Ogni tuo desiderio è un ordine. - affermò senza porre tra le parole e le azioni la tanto meticolosa preparazione della volta precedente.
Poteva sentire la gambe e il ventre di Lovino ancora umidi e questo, in qualche modo, lo rendeva ancora più impaziente ed eccitato. Quello che stava marcando era un suo territorio, una sua proprietà che nessun altro al mondo avrebbe mai dovuto violare.
- Ricordati che sei mio, solo mio. - ribadì lasciando chiaramente trapelare dalle sue parole un istinto di possesso ben più profondo di quanto lui stesso pensasse.
Gli allargò le gambe con un gesto deciso e, per sottolineare quanto appena espresso a parole, lo penetrò con un unico movimento, stringendolo tra le braccia come se avesse voluto fare delle anime una cosa sola come i corpi.
Edited by Yuki Delleran - 30/4/2012, 11:31