Il viaggio della speranza, capitolo 28

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ikana
view post Posted on 5/6/2012, 13:12




:fran:

- Voi... Voi vi preoccupate sempre troppo. - iniziò Francis lasciandosi ripulire i numerosi tagli che si accalcavano sulle sue mani e sulle braccia, ora libere dalla camicia di lino, assieme a schegge di legno che premevano sotto la pelle ed il fianco che ancora gli pulsava, come se la ferita di pochi mesi prima non si fosse mai sanata - Non dovreste essere voi a curarmi, semmai il contrario sarebbe più... Corretto, ecco. - concluse senza smettere di fissare le rughe di quel volto così concentrato e contrito in un gesto non consono ad un capitano di veliero, tanto meno ad un corsaro o un re.
Il francese si piegò appena in avanti andando a sfilare i palmi ormai asciutti da quelle mani per porle al volto del capitano Kirkland ed attirarlo a sè, specchiandosi ancora ed ancora in quelle pietre di smeraldo, poste anche negli occhi di una belva ferina come lui:
- Ancora mi chiedo, che incantesimo abbiate usato per farmi innamorare così di voi. - continuò prendendogli il panno imbevuto di disinfettante ed asciugandogli schizzi di sangue e sporco sul collo delicato.
 
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view post Posted on 5/6/2012, 23:02


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Riuscì appena a portare a termine il suo lavoro prima che Francis sfilasse le mani dalle sue: era consapevole che quel genere di atteggiamento non fosse da lui, non si era mai sognato di curare qualcuno a parte sè stesso (se si escludevano le cure di emergenza prestate allo stesso Francis un mese prima in un'occasione non esattamente "consona"), ma in quel caso gli era sembrato quasi un dovere. Dopotutto non si ritovava più ad avere a che fare con un prigioniero ma con un parigrado che si era messo in pericolo e si era ferito per salvare lui e Sesel, per l'ennesina volta.
Fissò negli occhi il francese, mentre a sua volta lo ripuliva alla meglio, e si chinò in avanti fino ad arrivare ad un centimetro dalle sue labbra.
- Non saprei. - mormorò malizioso. - Ma di certo mi si deve essere ritorto contro. -
E così dicendo azzerò le distanze riprendendo il discorso che le forze della natura avevano prematuramente interrotto.
 
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ikana
view post Posted on 6/6/2012, 09:54




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Francis sorrise soddisfatto di quel bacio e di quella strana quanto contorta relazione: un'eterna lotta tra le loro anime, i loro caratteri ed anche i loro corpi, qualcosa di così unico e speciale da non poter essere realizzato se non con un uomo come lui.
- Questo è quello che accade ai maghi malevoli... - gli sospirò sulla pelle quando ebbe il coraggio ed una minima voglia di staccarsi da quelle labbra, scendendo a baciargli ancora il collo umido di pioggia - Quando provano ad invocare diavoli e dannati. - concluse mordendolo con dolcezza alla giugulare quale vampiro d'amore e piacere che ora non sarebbe stato frenato da una tempesta o da qualsiasi cataclisma che sarebbe potuto accadere al di fuori di quella cabina.
Il francese lo fece rialzare e sedere in braccio a sè dedicandosi a slacciargli i bottoni di quegli ingombranti vestiti, beandosi della luce lunare che carezzava le sue membra con delicatezza e mistero.
 
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view post Posted on 6/6/2012, 21:41


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Per una volta Arthur assecondò i gesti di chi si trovava di fronte a lui, prendendo posto sulle sue gambe e lasciando che quelle dita maliziose slacciassero uno ad uno i bottoni della sua camicia fradicia. Inclinò la testa all'indietro, lasciando spazio alle sue labbra e ai suoi denti, abbandonandosi completamente senza remore o timori.
Le stesse mani che un attimo prima stavano pulendo le ferite di Francis, scivolarono sulle spalle nude accarezzando la pelle ancora bagnata mentre gli occhi smeraldini, ridotti a fessure, lo scrutavano come se volessero attraversargli l'anima.
- Non ho bisogno di evocarli, lo sono io stesso. - mormorò dando alle parole una connotazione di lascivia poco prima nemmeno immaginata. - Solo il Signore dello Stretto può impormi la sua volontà e questa, di certo, è una punizione per aver depredato troppe navi francesi in suo nome. -
 
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ikana
view post Posted on 6/6/2012, 21:52




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Francis rialzò il capo dopo aver posato l'ennesimo segno rosso su quella pelle così da incontrare con i propri quelle perle degli abissi più remoti che ora brillavano del verde di uno dei peccati capitali, il più lussurioso che ora potesse trovarsi dinnanzi a lui in quella notte:
- Alors, prima o poi dovrò ringraziare questo... "Signore dello Stretto". - iniziò sfliandogli completamente la camicia, per poi lanciarla in un angolo della stanza, dedicandosi invece a carezzargli le cosce ancora fasciate nei pantaloni di velluto, come le ricordava poc'anzi in quella giornata - Anche se prima ringrazierò Dio, che mi ha donato la possibilità di trovarmi sulla vostra rotta. - concluse posandogli l'ennesimo bacio al petto, proprio all'attezza del cuore, quel muscolo che gli sembrava ora di sentir battere freniticamente nel proprio animo, intento ad assaporare ogni carezza dell'inglese, ogni suo gesto voluttuoso nei suoi confronti e nei confronti del proprio corpo così bisognoso di piacere.
 
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view post Posted on 6/6/2012, 22:12


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- Oh, non esiste modo migliore per ringraziarlo se non accettare i suoi doni e le sue punizioni con lo stesso spirito di gratitudine. - disse Arthur seguendo con lo sguardo le mani che scivolavano sulla stoffa ancora bagnata dei suoi pantaloni e che, proprio per questo, aderiva perfettamente alla pelle.
Quindi si alzò lentamente e, afferrando Francis per la fibbia della cintura, unico ornamento rimasto sul suo vestiario piuttosto scarno al momento, lo indusse a fare altrettanto, mostrandogli chiaramente dove aveva intenzione di proseguire quell'incontro.
- Esiste un intero rituale per farlo e un luogo decisamente più consono. - aggiunse. - Te lo posso mostrare, se vuoi. -
Decisamente stava prendendo le cose alla larga, giusto per giocare un po' e non passare direttamente alle brusche vie di fatto come era solito. In fondo la tempesta era passata, perchè non concedersi un momento di leggerezza?
 
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ikana
view post Posted on 7/6/2012, 13:59




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Il francese si lasciò condurre verso l'ampio letto che li aveva ospitati fino a poco prima, e chiari segni ne riportavano ancora le lenzuola stropicciate in adeguati punti:
- E come potrei non volerlo se... - iniziò carezzandogli le spalle tornite da mille fatiche e quelle cicatrici che gli pervadevano il corpo rendendolo ancora più affascinante ai suoi occhi - Se voi ne siete tale sacerdote. - concluse inchinandosi appena a lui, indugiando con lo sguardo sulle gote non più pallide, ma velate di un rossore così vero e splendido da farlo impazzire.
Francis sapeva perfettamente che tutto questo "gioco" era solo un lento preludio a ben altri piaceri e divertimenti riservati a loro su un altare non di pietra ma di morbide piume: inoltre dopo la tempesta appena affrontata, certi balsami per il suo fisico, anzi per il loro, non potevano che essere risolutori.
 
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view post Posted on 7/6/2012, 21:41


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- Molto bene. - iniziò Arthur mentre le sue labbra si stiravano in un sorriso felino. - Noto con piacere che sei sempre bendisposto ad imparare. -
Con una leggera pressione sulle sue spalle, indusse Francis a sedersi sul materasso e successivamente a sdraiarsi su di esso. Poi, a sua volta, vi salì posando le mani ai lati del volto del francese e un ginocchio che strusciò strategicamente tra le sue gambe.
- Anche se forse non ce n'è bisogno... - commentò con maggiore malizia chinandosi in avanti e sentendo per la prima volta davvero la mancanza delle lunghe ciocche bionde che, se ci fossero state, gli sarebbero ricadute ai lati del volto oscurandolo maggiormente.
Ora invece non c'era nessun muro tra di loro, nessun paravento illusorio, solo la luce della luna che filtrava dall'ampia finestra e i cui raggi freddi contribuivano a creare un'aura di misticismo attorno a quel momento.
 
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ikana
view post Posted on 7/6/2012, 22:01




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Francis si sdraiò lentamente lungo il letto, assaporando le fredde lenzuola sotto la propria schiena umida e crogiolandosi in quel piacere sensoriale che la sola aura del momento, che li circondava in quella stanza carica di odori quali vino e fumo, poteva donare ai suoi sensi: allungò una mano passandola nei capelli corti dell'inglese, per poi carezzargli il mento nel tentativo di imprimere quel riflesso lunare nella propria memoria, sia dell'animo come del corpo; ricordare le sensazioni che provava nel solo sentire il tessuto dei loro calzoni sfregare tra loro e l'incresparsi delle fini coltri sotto i loro corpi.
- Ho sempre avuto ottimi maestri... - iniziò lasciando ora correre le sue mani a cingergli i fianchi, carezzando con abile maestria le fossette di Ares lasciate scoperte dalla cinta dei pantaloni - Ed ogni tanto li ho superati, mais- - disse rompendo la sua voce, per rubargli un bacio che ricambiava la ben poca castità inaugurata dal ginocchio inglese - Non credo sia il vostro caso. -
 
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view post Posted on 7/6/2012, 22:24


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Lasciò che la sua bocca venisse coinvolta in un contatto che di casto aveva ben poco, mentre le scarse remore ancora rimaste cedevano completamente il passo al desiderio che si faceva via via più intenso, incoraggiato non poco da quello che sentiva contro la propria gamba.
- Scommetto che l'hai detto a tutti quelli che hai avuto. - commentò brevemente non appena riuscì a riprendere fiato, la voce quasi sovrastata dal clangore metallico della cintura di Francis che cadeva a terra.
Per qualche motivo che lui stesso faticava a comprendere, la voglia di giocare e di indugiare si stava rapidamente esaurendo, mentre il desiderio di passare alle vie di fatto si faceva più acuto. Desiderio che esplicitò posando baci famelici sul collo e sulla spalla di Francis, alternandovi morsi che lasciavano segni arrossati sulla pelle rendendola, ai suoi occhi, ancora più gustosa.
 
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ikana
view post Posted on 8/6/2012, 12:10




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Sentirsi il petto bruciare per i baci furiosi di quello splendido diavolo e venir divorato da una passione così coinvolgente da non poter riuscire a replicare nulla, non un solo lamento, a meno di non interpretare male i suoi gemiti quando questi scese a carezzargli la pelle più delicata del collo:
- In realtà quel "tutti" non avevano nemmeno il permesso di chiamarmi per nome... - iniziò carezzandogli con forza i ciuffi di capelli biondi, trattenendoli tra le mani - E di certo non avrebbero osato un tale ardire verso il mio corpo. - concluse alzandogli il volto per strappargli l'ennesimo bacio fatale e darsi così il tempo di sfilare gli stivali di pesante cuoio e tentare di togliere la cintura al capitano inglese.
 
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view post Posted on 8/6/2012, 22:12


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- Allora dovrei ritenermi fortunato? - chiese dando di proposito alla frase la sfumatura di una domanda.
Non aggiunse altro perchè la sua bocca venne di nuovo catturata dalle labbra fameliche del francese che, nonostante dichiarasse di essere totalmente alla sua mercè, di fatto sapeva prendere interessanti inziative.
Contorcendosi per non allontanarsi troppo da lui, riuscì a sua volta a liberarsi degli ingombranti stivali e aiutò le dita di Francis a sganciare la fibbia argentata della sua cintura che ben presto raggiunse la sua gemella sul pavimento della cabina.
Quando riuscì a riprendere fiato, Arthur si divincolò dalla presa sui suoi capelli e ricominciò ad avventurarsi su quella pelle candida ma deturpata dalle numerose ferite, alcune inflitte da lui stesso, soffermandosi in modo particolare su quella al fianco, una lunga cicatrice rossastra che prese a percorrere lentamente con la lingua. Nel contempo le mani, che conoscevano ben altre mire, si affaccendarono attorno all'orlo dei pantaloni, slacciandoli e iniziando ad abbassarli, carezzando lentamente la pelle sensibile del basso ventre.
- Questa notte hai un gusto particolare. - si trovò a dire. - Sarà il sapore della pioggia... -
 
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ikana
view post Posted on 9/6/2012, 12:16




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Francis rise appena a quella velata domanda e non seppe rispondere altro tra quei baci indiavolati se non con un soffio di fiato:
- Forse siamo stati fortunati entrambi... - terminò prima di bearsi di quelle attenzioni, ricche ormai di solo sesso e "fame", ma fortunatamente ancora avvolte in una dolcezza, sì forse anche malata, che ormai permeava quel loro strano rapporto.
Strinse le labbra fra i denti il francese quando il capitano prese a tormentargli, con quella lingua tanto sconcia quanto lussuriosa, la ferita infertagli dai prussiani un mese prima, ormai rimarginata e cicatrizzata perfettamente, ennesimo taglio sulla sua pelle "nobile" solo di nome:
- Oppure quello dei ricordi... - riuscì a farsi sfuggire, assieme all'ennesimo gemito che quella dannata, dannatissima bocca non riusciva più a trattenere; le gote si fecero rosee per l'ardire delle mani intento a carezzarlo sempre più in basso, sempre più a fondo, prendendo ciò che era loro di diritto.
 
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view post Posted on 9/6/2012, 20:20


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- Oh, sì, potrebbe essere... - confermò Arthur con un tono quasi distratto, quando in realtà la sua mente stava rievocando ben altre memorie.
Quella della prima notte sull'Albion, quando Francis non era altro che un prigioniero da umiliare ed eventualmente uccidere dopo il divertimento. Quella della serata trascorsa a Camelot, tra il profumo delle rose e le inaspettate confessioni, quando ancora si ostinava a sostenere che la sua fosse banale possessività nei confronti di un bene materiale. Quella di Avalon, quando le confessioni si erano spinte ben più in là delle parole e i sentimenti avevano gridato la loro supremazia insieme alle loro voci intrecciate. E infine quella alla villa, dove la violenza e la disperazione avevano preso il sopravvento.
Ogni singola immagine, ogni sensazione, ogni suono, erano impressi a fuoco nel suo cuore, ormai impossibili da cancellare.
Non aggiunse altro, non azzardandosi a rivelare quel lato inaspettatamente svenevole che lo disgustava anche un poco, si limitò a lasciar parlare le sue mani che sapevano essere, a volte, decisamente più esplicite delle parole. Mentre le labbra continuavano ad aggirarsi nei dintorni della cicatrice, le dita si decisero finalmente ad agire come preannunciavano, abbassando definitivamente la stoffa dei pantaloni ed iniziando a regalare carezze sempre più intime, beandosi delle reazioni decisamente "evidenti" che stavano suscitando.
Arthur ghignò.
- Molto bene, vedo che siamo piuttosto svegli. - affermò carezzando con una lentezza esasperante l'intera lunghezza della sua erezione.

Edited by Yuki Delleran - 9/6/2012, 23:56
 
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ikana
view post Posted on 9/6/2012, 20:43




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Francis cercò nuovamente con le mani il suo volto e disegnò in punta di dita il ghigno che attraversava le sue labbra:
- E come si potrebbe restare indifferenti a voi, capitain? - disse stringendo con la mano libera le lenzuola sotto di sè, per poi reclinare indietro il capo e cercare di resistere a quelle terribili e piacevoli attenzioni che ormai profilavano il suo intero piacere - Sarebbe gradita però, una svolta... A tutto ciò - concluse schiudendo appena le gambe e carezzandogli i fianchi con le piante dei piedi, così stranamente morbidi.
 
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80 replies since 20/5/2012, 22:18   628 views
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