Ritorno alle prigioni, capitolo 5

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view post Posted on 8/5/2011, 17:26


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Feliciano Vargas

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La mattina era giunta più velocemente del previsto e quando aveva aperto gli occhi al nuovo giorno, Arthur si era reso conto di non avere nemmeno la forza di alzarsi dal letto. Colpa degli arrembaggi, sicuramente, delle ferite, della perdita di sangue e degli strapazzi seguenti, comprese le folli attività notturne in compagnia di un certo prigioniero francese.
Fu proprio quel pensiero a spingerlo ad aprire gli occhi: il francese doveva essere ancora lì, incatenato accanto alla vetrata, e qualcuno avrebbe dovuto riportarlo nelle prigioni. Già, qualcuno...
Dal ponte non giungeva un fiato. La baldoria era finita ed era probabile che nessuno dei suoi uomini fosse in grado di reggersi sulle proprie gambe, in ogni caso non gradiva che qualcuno lo vedesse debilitato come si sentiva. Avrebbe dovuto chiamare Nor, certamente l'unico rimasto sobrio e che non avrebbe fatto commenti sullo stato suo e del prigioniero, ma era molto probabile che il suo cartografo quella volta non avrebbe risposto. Durante la notte appena trascorsa, tra le note delle canzoni cameratesche e i gemiti della sua vittima, aveva avuto l'impressione di sentire un altro tipo di gemiti, seguiti anche da un paio di urla tutt'altro che passionali. Se le sue supposizioni erano esatte era probabile che anche den fosse irreperibile al momento.
Con un pesante sospiro, Arthur finì per convincere sè stesso ad alzarsi e a recuperare quello che restava della sua camicia. La ferita faceva male, ovviamente, e lo costrinse a muoversi con cautela, ma almeno non era più incrostata di sangue.
Il suo sguardo corse subito alla figura addormentata là dove l'aveva lasciata: un corpo decisamente invitante che sapeva avrebbe cercato nuovamente.
- In piedi! - esclamò seccamente. - E' ora di tornare nei vostri appartamenti! -
 
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ikana
view post Posted on 8/5/2011, 20:00




:fran:

La voce acuta e leggermente infastidita del capitano inglese risuonò nella sua testa come un pesante campanaccio.
Francis non è che avesse dormito profondamente, anzi per la maggior parte del tempo di quella notte era rimasto ad osservare il paesaggio marino da quella grande finestra, assaporando il vago chiarore della lune sulle onde infrante, ma la cosa, o meglio, persona che aveva maggiormente osservato era proprio la stessa che ora si trovava di fronte a lui.
Quell'essere dai capelli color del fieno e dagli occhi di smeraldi aveva uno dei sonni più agitati che avesse mai visto: digrignava i denti, stringeva e poi allontavana le lenzuola, giurava di averlo sentito anche parlare!
Però, quando finalmente sembrava aver trovato un giusto equilibrio, il capitano Kirkland riposava sereno ed era quasi rilassante osservare il suo petto che si alzava e abbassava tranquillo.
Il francese trattenne uno sbadiglio stropicciando gli occhi ora pieni di sole e alzando lo sguardo verso l'inglese sorrise appena:
- Di jia? Magari tra scinque minuti... -
Rise appena alzandosi e stranamente si trovò a sovrastare di diversi cintimetri quella del capitano, lasciandolo per un momento a riflettere su ciò, ma tornato sulla terra:
-Blague*, capitàin... Sono pronto. -
Disse accennando appena alle manette ancora saldamente legate a quella sporgenza del muro.

SPOILER (click to view)
*: Scherzo


Edited by Yuki Delleran - 8/5/2011, 22:14
 
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view post Posted on 8/5/2011, 21:14


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Arthur sospirò di nuovo e sganciò la catena che fissava le pesanti manette al muro.
- Questo non è il Grand Hotel, altro che cinque minuti, diamoci una mossa! - sbottò sentendo che non avrebbe avuto energia sufficiente per una discussione. - Avrete l'onore di essere riaccompagnato alla vostra stanza nientemeno che dal capitano in persona. -
Strattonò la catena che cingeva i polsi del francese e si diresse con passo deciso verso la porta della cabina.
 
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ikana
view post Posted on 8/5/2011, 21:29




:fran:

Il francese sospirò pesantemente, seriamente dispiaciuto per il fatto di dover tornare in quell'umida cella sul fondo della stiva, ma il fatto di essere riuscito a sopravvivere a quello che chiamavano un dannato.
Scesero lentamente per i vari piani della sottocoperta del vascello, tra un insulto sommesso e l'altro del capitano, probabilmente causati dalle ferita ancora pulsante: quando si vide nuovamente legato al muro della cella, Francis alzò appena lo sguardo sull'inglese lasciandogli appena un ghigno.
- Alors, non me lo merito un applauso?
O rimanda tutto alla prossima volta, capitàin? -

Edited by Yuki Delleran - 8/5/2011, 22:52
 
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view post Posted on 8/5/2011, 21:51


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Esattamente come si era immaginato, il ponte sembrava un campo di battaglia cosparso di morti e feriti, con l'unica differenza che quella notte il "nemico" era stato il rhum. Attraversare quello scempio fu una sofferenza quasi peggiore del dolore della ferita e scendere le scale verso le celle non fece che acuirlo.
Fu con un sospiro di sollievo che chiuse la serratura delle manette al muro, sotto lo sguardo acuto e carico d'odio dello spagnolo nella cella a fianco. In quel momento non e la sentiva affatto di sostenere una gara di battute con quell'inutile marinaio d'acqua dolce, quindi non lo degnò nemmeno di un'occhiata.
- Un applauso? - disse invece. - Quindi siete convinto di essere stato all'altezza della situazione? Avete una discreta stima di voi, non c'è che dire. Siete dunque convinto che ci sarà una prossima volta? Per i pesci, forse! -
O almeno questo era tutto quello che aveva intenzione di dire in quel momento.
 
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ikana
view post Posted on 9/5/2011, 19:26




:fran:

Il francese rimase per un momento stupito della risposta del capitano inglese e dopo aver alzato lo sguardo leggermente irato per quel commento così aspro e la totale mancanza di tatto verso qualcuno che invece aveva provato qualcosa: lo vide uscire da quella cella, ma i suoi occhi vedevano solo la sua figura oltre le sbarre e l'eco dei passi che pian piano si attenuava, ormai al sicuro sul ponte di quel vascello.
- Lo dovevo ushidere quando... Bah! -
Piegò il capo all'indietro, lasciando che il suo sguardo cercasse quello di qualcuno che potesse ritenere tutta la situazione stimolante:
- Salut, frère Antoine. Sai, mi aspettavo quasi che ridessi per la battuta di quell'entron... -
Rise appena con voce acutizzata anch'egli:
- Mi sarei messo a ridere pure io... -
 
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view post Posted on 9/5/2011, 21:34


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Antonio aveva assistito a tutta la scena con discreto stupore, convinto com'era di non rivedere più il francese vivo: doveva essere successo qualcosa di straordinario se quella canaglia lo aveva risparmiato, qualcosa che lui stesso non osava immaginare.
Non lesinò gli insulti rivolti alla figura di Kirkland, che ovviamente non lo degnò di uno sguardo ma si limitò a rivolgere quella battuta, tanto crudele quanto sibillina, al suo compagno di svantura.
Osò rivolgersi a lui direttamente solo quando l'inglese fu sparito sopracoperta.
- Sono felice di sapervi ancora tra i vivi, señor Bonnefoy, e non mi permetterei mai di ridere delle disgrazie altrui. -
Avrebbe voluto chiedere cos'era successo quella notte, ma lo immaginava fin troppo bene e non aveva cuore di rinvangare l'umiliazione che sicuramente era stata inflitta al corpo e all'animo di quel nobile francese.
- E' un vero peccato che non l'abbiate ucciso, se davvero ne avete avuta l'occasione. -
 
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ikana
view post Posted on 9/5/2011, 21:52




:fran:

Il francese si stiracchiò appena alzando il capo e ridendo alle parole dello spagnolo, per poi scuotere il capo:
- Purtroppo le ho avute le occasioni, mon amiè.
Non so nemmeno cosa mi sia preso... -
Gli occhi si chiusero delicatamente e purtroppo le uniche immagini che gli venivano in mente comprendevano, interessavano e avevano come unico protagonista il capitano di quella maledetta nave, il demone che gli aveva rapito la libertà e ora sembrava anche l'anima.
- No, lo sais che cosa mi sta accadendo domage, domage, domage... -
E a quella parola ripetuta iniziò a battere il capo al muro dietro di lui.
 
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view post Posted on 9/5/2011, 22:18


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Antonio rimase a fissarlo ancora più perplesso, chiedendosi cosa stesse succedendo e perchè il francese non avesse ancora lanciato qualche maledizione eterna sul capitano e tutta la sua (eventuale) discendenza.
Oh, forse la violenza eccessiva l'aveva talmente scosso da fargli perdere la ragione. Non sarebbe stata la prima volta che assisteva a qualcosa del genere.
- Ehm, amigo... pérdoname, non capisco. - disse recuperando il tono informale. - Qual'è il problema? -
Forse c'era davvero qualcosa che gli sfuggiva.
 
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ikana
view post Posted on 10/5/2011, 18:15




:fran:

Il biondo francese rialzò lo sguardo sullo spagnolo schiarendosi la voce e tra il riso e il pianto:
- Ho c'è un grosso problemà...
Je, je croix... -
Francis scoppiò appena in un singhiozzo, cercando con i suoi grandi occhi blu la figura dello spagnolo, vagamente in penombra:
- Ecco, je croix di starmi innamorando... Del capitano.
Di quel bastardo, dannatissimo et... Et strano capitàin. -
 
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view post Posted on 10/5/2011, 22:27


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Antonio non era del tutto certo di aver capito bene, probabilmente qualcosa gli stava sfuggendo. No, il problema non era che Francis avesse appena affermato di essere innamorato di un uomo, in fondo anche lui provava qualcosa di molto profondo per Lovino, il punto era che l'oggetto di tale amore fosse il capitano di quella dannata nave: Arthur Kirkland, el diablo che aveva affondato la sua flotta, sterminato l'equipaggio di Francis, minacciato la vita di suo fratello e di Lovino, imprigionato entranbi e... non osava immaginare a cosa lo avesse sottoposto la sera prima.
Davvero non riusciva a capire come si facesse a provare per lui qualcosa di diverso dall'odio.
- ¿Sabes? Si dice che la fanciulle vittime di... ehm... violenza, a volte finiscano per innamorarsi del loro aggressore. E' un bizzarro meccanismo di difesa. In realtà temo che quel maledetto, essendo totalmente privo di qualunque sentimento umano, non possa capire nemmeno questo. -

Edited by Yuki Delleran - 11/5/2011, 21:16
 
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ikana
view post Posted on 11/5/2011, 12:49




:fran:

Il francese interruppe i suoi sordi colpi al legno marcio della cella per ascoltare le parole dello spagnolo e ridere appena, seriamente divertito dal ruolo di psicanalista che quel Antonio si era attribuito:
- Tu es encroyaible, Antoine! -
Fermò appena il riso per tornare serio, anche se il sorriso ora sembrava far risplendere il suo volto, come se tutta quella situazione non esistesse e come se tra lui e il suo interlocutore ci fosse la distanza di un divanetto da solotto invece di una serie di sbarre:
- Non so cosa passi per la testa di quel capitàin, ma sta di fatto che quelque çhoise c'è in quel corpo e ti assicuro che per un momento, un solo momento, sono riuscito a vederla. -
Si riabbandonò al muro sospirando appena:
- Ma non credo avrò mai più l'onore di vederla, mi sa che resteremo io e te içi... -
 
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view post Posted on 11/5/2011, 21:51


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Antonio non aveva nessuna intenzione di darsi per vinto, non ora che il discorso stava prendendo una piega bizzarra ma che, in qualche modo, forse avrebbe potuto essere utile ai suoi scopi.
- Oh, no, non resteremo qui per sempre. Ho passato buona parte della notte a riflettere su un piano di evasione e proprio tu potresti essere il diversivo ideale. - iniziò. - Cosa avresti visto questa notte, eh? E, soprattutto, cos'è successo per averlo visto? -
La sua perplessità e il senso di pietà misto a tutto il disgusto che aveva indirizzato verso Kirkland, ora si stava trasformando in curiosità. Non riusciva a comprendere come Francis potesse quasi "giustificare" quell'uomo abominevole, ma intendeva scoprirlo al più presto e sfruttarlo nel suo piano.
 
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ikana
view post Posted on 11/5/2011, 22:13




:fran:

Il francese rialzò lo sguardo sullo spagnolo che sembrava decisamente interessato a quello accaduto la notte prime per:
- Un piano di evasione? Un moment... -
Corrugò appena la fronte, ma alla fine non riuscì a non cedere al suo lato da perfetta comare da salotto parigino:
- Ecco, dishiamo che era abbastanza "preso" dal sottoscritto e se fino a pochi momenti prima mi teneva legato... Per il resto della ehm, nuit, mi ha liberato. -
Perchè sentiva improvvisamente caldo alle gote come se avvampassero?
 
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view post Posted on 12/5/2011, 21:31


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In un modo che non riusciva a spiegarsi, Antonio iniziò a sentirsi una pettegola di paese, interessata ai risvolti "rosa" di quella che inizialmente era apparsa solo come una violenza ingiustificata.
- Preso, dici? Quel demonio? Stento a crederci, ma se lo dici con quell'espresione dev'essere senz'altro vero. - disse. - Non mi stupisce che ti abbia legato, visto che come minimo avresti dovuto ucciderlo, ma è incredibile che ti abbia liberato a suo rischio e pericolo... -
Si avvicinò alle sbarre che dividevano le due celle, con uno sferragliare di catene. Quel francese era un tipo pieno di risorse, l'aveva decisamente sottovalutato. Avrebbe potuto essergli mooolto utile.
- Dime, che trucco hai usato per sedurlo? Se quello che dici è vero, avremo l'espediente perfetto, in fondo nessuno è immune ai piaceri della carne! -
Sghignazzò nell'ombra all'idea del capitano Kirkland sconfitto a causa di una debolezza così infamante.
 
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20 replies since 8/5/2011, 17:26   174 views
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