Già dalla sua cabina, Arthur potè sentire il trambusto che stava animando il ponte di prua. Anzi, più che trambusto si poteva parlare di caos, sovrastato dagli strilli di Den.
Che diavolo significava ribellione? Possibile che non fossero in grado di far sbarcare due miseri prigionieri mezzi morti senza provocare disastri?
Trascinandosi fuori dalla cabina, Arthur impugnò la spada e fece di tutto per mostrarsi bellicoso e in forma.
- Chi osa ribellarsi alla legge dei mari? - tuonò presentandosi con la lama sguainata e le piume del cappello al vento. - Den, a rapporto! -
In realtà non ebbe bisogno di nessuna spiagazione nel momento in cui i suoi occhi verde mare si posarono sulla scena raccapricciante sotto di lui: lo spagnolo a terra in una pozza di sangue e il francese imbrattato a sua volta di rosso che gli rivolgeva uno sguardo indecifrabile.
Socchiuse gli occhi, mentre sentiva l'ira montare. Come osava quel cane spagnolo ribellarsi a lui? Come osava quell'inutile francese accorrere in suo soccorso e poi fissare lui in quel modo?
- Uccidetelo. - sentenziò gelidamente, dando le spalle alla scena mentre il movimento brusco faceva ondeggiare la giacca come un mantello.