Yuki Delleran |
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| Socchiuse gli occhi, soffermandosi appena sulla grande cicatrice sul petto del suo prigioniero: probabilmente anche la sua ferita ne avrebbe lasciata una analoga. L'acqua calda e profumata di certo non era d'aiuto alla riflessione, ma induceva piuttosto all'abbandonarsi ai sensi mentre la luce delle candele danzava sulle pareti disegnando bizzarre forme con le loro ombre. - Come ve la siete procurata quella? - chiese senza indicare ma limitandosi ad uno sguardo fugace. - Duellando con qualcuno che odiavate più di me? - Arthur si ritrovò a ringraziare che la vasca fosse abbastanza ampia da non causare un forzato contatto ravvicinato. Si rendeva conto infatti che la temperatura stava iniziando a salire e realizzava, infastidito, quanto labile fosse il confine tra odio mortale e passione travolgente. Ma la sua non era altro che ingordigia, la stessa brama di possesso che lo portava ad assaltare galeoni stranieri e a raziarne i tesori. Ne era consapevole, com'era consapevole che una volta conquistatone uno non l'avrebbe ceduto facilmente a nessuno.
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