Da quando le azioni di sbarco erano terminate, tutte le merci erano state stivate e le sue preziose carte messe al sicuro, Lukas aveva trascorso il resto della serata a vagare per il paese con la fatina Lily al seguito alla ricerca di quel matto del suo collega. Sapeva che a Mathias non poteva essere successo nulla di male, non di certo in quel luogo dove la loro parola era legge, ma il fatto che la sua rumorosa presenza non si mostrasse lo faceva sentire stranamente in ansia.
La fatina Lily, affidata a lui perchè il capitano evidentemente aveva da fare, lo stava rintronando da ore con il suo continuo scampanellio irritato: era nervosa perchè il capitano Kirkland le aveva chiesto di andarsene per stare da solo con il francese e a lei quel tipaccio non piaceva, sicuramente stava circuendo il suo Arthur, avrebbe fatto meglio a farlo a fette il primo gionro e bla bla bla. Lukas aveva smesso di ascoltarla da un pezzo, quello che gli stava a cuore ora era decisamente altro.
Quando giunse davanti alla porta dell'ultimo edificio pubblico di Camelot che ancora non aveva controllato, prese un respiro e l'aprì senza bussare. Non aveva mai frequantato il bordello per fini personali, quindi non aveva idea di come fosse strutturato al suo interno e nemmeno ci teneva a saperlo. Non si sarebbe mosso dall'ingresso, sarebbe stato l'altro ad andare da lui.
Coprendosi il naso con una mano, per riuscire a sopportare l'odore rancido che aleggiava nella stanza, non si fece scrupoli ad urlare a pieni polmoni: - Idiota, se sei qui fatti vedere! Mi sono stancato di girare a cercarti! -
Non ricevendo risposta e ormai sulla soglia dell'esasperazione, Lukas si addentrò sbuffando nel locale. Non aveva compiuto che un paio di passi, che due procaci e disinibite fanciulle gli si fecero incontro con sorrisi smaglianti.
- Oh, mio bel cartografo! Quale onore averti qui! - cinguettò una appendendoglisi ad un braccio.
- Potremmo offrirti un servizio speciale, due al prezzo di una, che ne dici? - ammiccò l'altra strusciandosi contro di lui.
Lukas si sottasse alla stretta con un brivido.
- No, grazie, non oggi. Sono in... missione! - esclamò disgustato e avanzò fin troppo velocemente verso il piano superiore.