Quando il passato ritorna, capitolo 10

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view post Posted on 26/6/2011, 23:10


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Feliciano Vargas

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Quella mattina Lukas si svegliò in preda ad un inquietante presetimento. Aveva passato la notte con Mathias, fatto di solito più che sufficiente a tenere lontani gli incubi che ancora oggi a volte tornavano a tormentarlo, eppure questa volta non era bastato. Non aveva chiaro in mente di cosa avesse trattato il sogno che aveva sisturbato il suo sonno, ma era certo che si trattasse del passato, della sua infanzia e del periodo trascorso nel luogo oscuro a cui suo padre lo aveva venduto per paura e per bisogno.
Alzandosi lentamente e facendo attenzione a non svegliare il compagno, probabilmente ancora sotto l'effetto della medicina presa la sera prima, si avvicinò al baule che teneva in un angolo remoto della stanza.
Considerando l'angolazione dei pochi raggi che filtravano dalle imposte accostate, doveva essere giorno inoltrato, e questo significava che avevano dormito fin troppo. Se tuttavia il capitano non li aveva ancora mandati a chiamare significava che non aveva bisogno di loro o che non li voleva tra i piedi, quindi poteva anche permettersi di perdere tempo nella ricerca che aveva in mente.
Aprì il baule e, dopo parecchio frugare, spostare risme di carta pergamena, boccette d'inchiostro, mantelli, stivali, scatole di pallottole e polvere da sparo, finalmente le sue mani toccarono la stoffa che cercava e sollevarono l'antico abito. Si trattava di un vestito di foggia decisamente femminile, lungo fino ai piedi e bordato d'argento, cimelio di un tempo passato in cui c'era stato qualcuno che aveva osato chiamarlo "Regina dei Ghiacci". Lasciando scorrere le dita sul velluto ancora morbido, Lukas si trovò a chiedersi se potesse andargli ancora bene. Era passato tanto tempo da quando lo aveva indossato, non era più un ragazzino indifeso ma era diventato un pirata ammirato e temuto, eppure il ricordo di quello che era stato non lo abbandonava e i riflessi della stoffa lo attiravano in modo quasi ipnotico.
 
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ikana
view post Posted on 27/6/2011, 21:25




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La luce del mattino iniziava a filtrare troppo violentemente dalla finestra: chi sa che ore erano?
Comunque sta di fatto, che Mathias si svegliò lentamente dopo una lunga nottata di sonno ristoratore e il suo corpo, seppur ancora sensibilmente debilitato, stava riprendendo le forze quotidiane ed anche il braccio gli duoleva con minor forza.
Si alzò scrollando il capo e stiracchiando le membra indolenzite dall'abbraccio continuo che lo aveva coinvolto con il norvegese e tastando ancora ad occhi chiusi la porzione di materasso accanto a sè, calda ma vuota, comprese che il compagno doveva per forza essersi già svegliato:
- Mm.. Lukas? -
Aprì gli occhi mentre si passava la mano sul collo e davanti a lui comparve, quella che riteneva una visione: il biondo norvegese aveva riesumato un vecchio abito, fin troppo carico di ricordi e sensazioni, che lui, da parte sua, aveva relegato in fondo al cuore, mentre l'altro probabilmente in fondo ad un baule; ma la cosa gli sembrava troppo strana.
- Sto-sto sognando... ? Lukas? -
 
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view post Posted on 27/6/2011, 22:02


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Il norvegese si voltò di scatto non appena sentì pronunciare il proprio nome e l'istinto fu quello di nascondere il vestito che indossava. Rappresentava una parte del suo passato che avrebbe dovuto aver rimosso da tempo e sapeva che, allo stesso modo, nemmeno Mathias amava ripensare a quel periodo. Anzi, a dirla tutta, l'abito incriminato avrebbe dovuto essere in fondo al mare già da un pezzo.
- Stai ancora dormendo? - fece rivolto al compagno ostentando più indifferenza di quanta non ne provasse.
Si sentiva ancora a disagio ad essere visto con quell'abbigliamento.
 
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ikana
view post Posted on 28/6/2011, 20:11




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Il danese spalancò i grandi occhi azzurri fissando meravigliato e sorpreso il suo compagno "travestito" a quel modo, ma la sensazione che gli pervenne non era nulla di piacevole, tutt'altro!
Si alzò lentamente dal letto massaggiandosi il braccio e portandosi davanti a lui:
- Mi spieghi come diavolo ti sei conciato? Da dove l'hai riesumato, e perchè ce l'hai indosso! -
Mathias prese per le spalle Lukas strattonandolo appena:
- Lo sai che non mi piace! Ora spiegami cosa ti è passato per la testa! -
 
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view post Posted on 28/6/2011, 21:12


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Lukas non avrebbe voluto mostrarsi al compagno in quel modo, sapeva che non avrebbe apprezzato, dopotutto avevano deciso di comune accordo di lasciarsi il passato alle spalle, ma ormai la frittata era fatta e non era nella sua indole giustificarsi.
- Non mi è passato un bel niente! - sbottò allontanando con un gesto secco le mani che lo avevano afferrato così poco gentilemente. - Credo di aver sognato il passato e mi è venuta voglia di vedere se mi andava ancora. Non devo chiedere il permesso di nessuno per indossare i miei vestiti. -
Brusco, come sempre, anche se forse avrebbe fatto meglio a scusarsi prima di ferire irreparabilmente Mathias.
 
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ikana
view post Posted on 28/6/2011, 21:21




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Mathias ringhiò con voce bassa e roca alcune delle parole che non avrebbe mai voluto in tutta la sua vita dire ad uno come Lukas, o almeno non così seriamente:
- O ti togli quella cosa o ti togli dalla mia vista! -
Dopo che si era liberato dalla sua stretta, il danese si voltò verso il letto dando le spalle al norvegese, per dargli la libertà di spogliarsi o di andarsene da quella stanza per un sano giro in città. così da dare aria al cervello.

Edited by ikana - 21/5/2012, 23:05
 
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view post Posted on 28/6/2011, 23:01


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Lukas aveva un pessimo carattere, ne era consapevole ma allo stesso tempo non aveva intenzione di fare nulla per correggerlo. In un certo senso lo considerava la sua forza. Se non avesse avuto quello, probabilmente non sarebbe sopravvissuto alle brutte esperienze della sua adolescenza. Mathias non aveva colpa in tutto questo, ma per la legge che suggeriva di aggredire qualcuno che ci aggredisce ancora prima di accertarsi delle sue intenzioni, per puro istinto di difesa, Lukas fulminò con lo sguardo il compagno. Era stato aggredito talmente tante volte che ormai la reazione era automatica.
- Se le cose stanno così, buona giornata. - disse gelidamente, voltando le spalle alla porta e accertandosi si sbatterla per bene mentre usciva.
Idiota di un Mathias, insensibile e ottuso. Perchè invece di ringhiargli contro non gli chiedeva semplicemente se stesse bene? Era chiaro che se si stava comportando così c'era qualcosa che non andava. Già, chiaro... Forse solo a lui però, e certo non sarebbe tornato indietro a spiegarglielo! Per dire cosa poi? Che si era spaventato per un sogno? Assurdo!
 
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ikana
view post Posted on 29/6/2011, 20:42




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Il danese sapeva perfettamente che l'avrebbe dovuto fermare.
Sapeva perfettamente che avrebbe dovuto prenderlo con la forza e stringerlo così forte tra le braccia da strapparsi quei dannati punti che ancora gli duolevano.
Sapeva che ora, con quella risposta così secca e arida, non l'avrebbe rivisto facilmente, ma invece di rimediare ad ogni errore, si voltò aspremente verso la porta e:
- E allora vattene! Idiot!!!! -
Solo quando anche l'ultima lettera gli uscì dalle labbra si sedette spossato sul letto sospirando pesantemente:
- Ved... Dam... Ved. -
 
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view post Posted on 29/6/2011, 21:20


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Lukas era uscito a passo di marcia, senza considerare che si stava mostrando agli occhi del mondo con l'abito che l'aveva fatto vergognare alla sola presenza del compagno. Questo dimostrava quanto in realtà poco gli importasse del giudizio altrui.
S'incamminò a passo di carica per le vie del villaggio mentre gli abitanti si spostavano al suo passaggio lanciandogli occhiate perplesse e intimorite: di certo avevano riconosciuto il temibile navigatore dell'Albion e si erano trattenuti dal fare battute di dubbio gusto.
Quello che più lo infastidiva in quel momento era il comportamento di Mathias; non che volesse essere compatito, coccolato o che altro, semplicemente avrebbe gradito un po' più di tatto. Quel vestito gli era stato donato da un "cliente", non era certo legato a ricordi felici.
Lukas ricordava bene come si era sentito la prima volta che aveva varcato la soglia del bordello, venduto dal padre sul lastrico e terrorizzato dalla sua sensibilità verso l'invisibile: in trappola. La maitresse l'aveva soprannominato subito la Regina dei Ghiacci per la sua freddezza verso le colleghe e i clienti e la sua natura restia a concedere anche poco di più. In realtà Lukas era semplicemente terrorizzato all'idea. Ma poi era venuto quel cliente e le parole non erano servite più a niente. Aveva scelto lui, la padrona aveva accettato ad un prezzo esorbitante e il suo parere non contava più nulla. Era stato lui, quel turco, a regalargli l'abito blu di foggia femminile, forse anche per zittire una volta per tutte il suo orgoglio ribelle, ormai irrimediabilmente umiliato. Aveva anche avanzato la proposta di comprarselo, quel ragazzino bizzarro che vedeva gli spiriti, e portarlo nel suo palazzo come trastullo esotico da esibire. Era stato allora che Lukas era scappato.
E aveva incontrato Mathias.

Edited by Yuki Delleran - 29/6/2011, 23:56
 
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ikana
view post Posted on 29/6/2011, 22:24




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Era una sera di febbraio, quando lui, giovane scapestrato e rampollo di una grande famiglia nobile, rimasto orfano e unico erede legittimo, era riuscito a sventare l'ennesimo tentativo di omicidio nei suoi confronti da parte dei serpenti parenti: quei dannati succhiatori di beni, non aspettavano altro che il vecchio padre morisse (a meno che non fossero stati loro stessi a dargli il colpo di grazia) per tentare finalmente di mettere le mani sul patrimonio di famiglia, ma non avevano fatto i conti della pellaccia di Mathias.
Aveva girovagato per i peggiori sobborghi della città passando da un bar all'altro, cadendo poi nei quartieri dei bordelli e avventurandosi alla ricerca dell'ultima leggenda dei bassi fondi: si diceva che in uno dei più malfamati postriboli della capitale, girasse la "Regina dei Ghiacci", insomma una puttana insensibile e fredda come il ghiaccio, ma che fosse in grado di sciogliere ogni uomo sul suo cammino.
Alla fine di un girovagare che sembrava infinito, si era scontrato con qualcuno, lo stesso qualcuno che lo tirò in uno sporco vicoletto intimandogli di tacere con sguardo gelido e concitato: ma quando i suoi occhi incrociarono quelli ametista, spaventati e fugaci come il loro proprietario, non aveva resistito: "Vuoi scappare con me?".
Era bastata una domanda per legarsi a colui che sarebbe diventato il suo compagno e protetto, ma ben presto anche Mathias capì che non aveva affatto bisogno di lui in quel senso: erano uniti e divisi, litigiosi e amanti, solo per il piacere di sapere di esistere uno vicino all'altra, di aver condiviso lo stesso destino; e fu per questo che Mathias, dopo essersi rialzato e dato per l'ennesima volta dello stupido, ripartì alla ricerca della sua "regina".

Edited by ikana - 21/5/2012, 23:09
 
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view post Posted on 29/6/2011, 23:32


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Il lungo girovagare alla cieca lo aveva portato in parti del villaggio che raramente frequentava, rappresentate appunto dal quartiere dei piaceri da cui aveva recuperato Mathias il giorno prima. Quando tornava a Camelot, anche Lukas come il capitano, preferiva ambienti decisamente più raffinati, ma quel giorno il continuo rimuginare gli aveva fatto perdere il senso del tempo e dello spazio. Per questo sobbalzò vistosamente e si voltò di scatto quando una mano si posò sulla sua spalla. La mano destra scattò istintivamente alla cintura ma le dita si chiusero sul nulla, la sua pistola infatti era rimasta alla villa con il resto dei suoi vestiti. Stava girando per un quartiere malfamato da solo, vestito da donna e disarmato: fantastico. Non temeva i criminali, facendo in ogni caso parte della cerchia ed essendo in grado di difendersi comunque, però era un comportamento imprudente.
Quando alzò lo sguardo, i suoi occhi incontrarono un volto celato da una mascherina bianca e la sola vista gli fece correre un brivido lungo la schiena. Quando poi questa scivolò di lato svelando due occhi scuri e un sorriso ferino, il brivido si trasformò in gelo.
- Guarda un po' chi abbiamo qui. - fece l'uomo spostando la mano dalla sua spalla e stringendogli il polso in modo da bloccare sul nascere l'istinto di allontanarsi. - La principessa del nord, o meglio, Buz Kraliçesi, la Regina dei Ghiacci, come ti chiamavano una volta. Ero venuto apposta a cercarti, per proporre al capitano Kirkland uno scambio, non immaginavo di imbattermi in te per una pura coincidenza. Sarà stato il destino. -
Per la prima volta dopo anni Lukas si sentì di nuovo in trappola, gli tremavano le gambe ed era dolorosamente consapevole di non essere in grado si sfuggire a quell'uomo. Quell'uomo che lo aveva trattato come un oggetto, strappandogli con la forza l'ultima dignità che un uomo possedeva, da cui era fuggito e che ora era tornato a riprenderselo.
- Ti facevo una dama di classe. - continuò quello imperterrito ignorando la sua espressione atterrita. - Invece eccoti qui a girare nei bassifondi. Con quest'abito poi! Come ai vecchi tempi. Di' la verità, hai saputo che ero in paese e l'hai indossato apposta per provocarmi. Che piccola impudente! -
Senza dargli modo di replicare, il turco trascinò Lukas verso un vicoletto poco illuminato e lo spinse con malagrazia contro una parete.
- Allora, - gli soffiò all'orecchio. - vogliamo festeggiare questo felice reincontro? -
Sopraffatto dalla nausea e totalmente incapace di reagire, il ragazzo non bloccò le labbra voraci che cercavano il suo collo e le mani che frugavano insistenti tra le pieghe della gonna.
 
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ikana
view post Posted on 30/6/2011, 20:11




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Mathias si era ritrovato, prima a girovagare per il villaggio di Camelot, poi quasi a correre affrettato per quegli stessi viottoli dopo aver afferrato e portato sulla spalla la propria alabarda ed essersi vestito sommariamente: nemmeno lui sapeva che cosa avrebbe fatto quando gli fosse tornato tra le mani il norvegese, anche se sinceramente avrebbe voluto prenderlo a schiaffi per quella sua uscita da prima donna, avrebbe voluto stringerlo e non lasciarlo più per chiedergli scusa con il silenzio che si sarebbe creato e con il bacio che gli avrebbe rubato.
Proseguendo però quegli orrendi vicoli della cittadella, fu l'orrendo spettacolo di un uomo che frugava tra "le pieghe" della gonna del suo compagno a risvegliarlo da quei pensieri fin troppo romantici: ora vedeva solo rosso.
- Ohhhhhhe!!! Ti conviene staccarti dal mio compagno se non vuoi vedere le tue budella saltare sul muro, røvhul!!! - esclamò sbattendo al suolo con il braccio sano l'arma
 
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view post Posted on 30/6/2011, 21:00


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Il fracasso proveniente dalla strada costrinse Lukas ad aprire gli occhi e quello che vide per poco non lo fece crollare a terra: Mathias era lì, nel bel mezzo della via, armato della sua fedele alabarda e con l'espressione più minacciosa che gli avesse mai visto. Nemmeno quando aveva minacciato di morte il ragazzino del capitano spagnolo, su ordine del capitano Kirkland, gli era sembrato così pericoloso. L'ultima cosa che avrebbe voluto era farsi vedere da lui in quello stato.
Il turco si staccò un poco da lui, voltandosi verso il nuovo venuto con sguardo beffardo ma tenendolo comunque stretto per la vita.
- Il tuo compagno? Parli della reginetta, qui? - fece con malsana ironia accarezzandogli lascivamente una coscia. - E chi saresti tu per pretendere l'esclusiva? Aspetta, lasciami indovinare, ha piantato in asso anche te. Beh, io non sono un tipo geloso, potremmo fare a metà. -
Il sorriso inquietante che si dipinse sulle sue labbra fece tremare Lukas, anche se ancora di più temeva la reazione di Mathias e si stava maledendo per la propria non-reazione. Si sentiva privo di forze e Mathias era ancora convalescente, nonostante facesse lo sbruffone, non avevano speranze contro Adnan.
 
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ikana
view post Posted on 30/6/2011, 21:39




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Il danese avanzò velocemente lasciando che la lama dell'alabarda stridesse contro le pietre sporche e bagnate del vicolo e aiutandosi con il braccio ancora ferito, riuscì a sferrare un unico colpo verso il collo del tizio, che per evitarlo si ritrasse maggiormente tirando indietro con sè anche Lukas: era dolorante dopo un solo colpo, ma i suoi occhi infiammati di rabbia rivolti a quell'uomo sembravano ancora più duri delle sue parole.
- Lascialo subito, ti ho detto, ho al prossimo colpo faccio di te due metà! O forse preferisci che ti stacchi la mano da quella coscia, beskidt skiderik!? -
 
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view post Posted on 30/6/2011, 22:03


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Quando il turco balzò indietro, per qualche metro lo trascinò con sè prima di lasciarlo per estrarre a sua volta la pistola. Lukas sentì le ginocchia cedere definitivamente e si accasciò al suolo tra i ciotoli umidi, incurante del vestito che si stava bagnando e rovinando irrimediabilmente.
Adnan puntò la pistola verso Mathias con un ghigno feroce.
- Vediamo se ne sarai in grado, piratucolo da strapazzo. Nessuno è più rapido di me quando si tratta di armi da fuoco. -
Spacconate, riflettè una piccola parte ancora lucida del cervello di Lukas, spacconate ma pericolose. Quando lo vide prendere la mira, conscio dei movimenti rallentati del compagno a causa della ferita, si tirò su con la forza della disperazione e si buttò addosso al turco.
- Non farlo! - gridò mentre l'impatto faceva deviare la traiettoria del proiettile.
Adnan reagì malamente, scrollandoselo di dosso con uno spintone e uno schiaffo che lo lasciò a terra dolorante.
- Che ti prende, reginetta? Non dirmi che tieni a questo tipo? Allora forse dovrei farlo fuori sul serio per riuscire a portarti via... -
A quelle parole Lukas si sentì sommergere dall'orrore: litigavano e bisticciavano in continuazione, ma non riusciva ad immaginare la sua vita senza Mathias. Che uccidesse lui, piuttosto!
 
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