Dedicò appena uno sguardo a Mathias che si rivolgeva a lui in quel modo sottilmente provocatorio. Del resto lui non poteva capire l'aura di magia che avvolgeva quel luogo, non poteva sentirlo e questo a Lukas un po' dispiaceva. Avrebbe voluto poter condividere quelle sensazioni con qualcuno (qualcuno che non fosse il capitano, con cui non poteva azzardare un legame più che "lavorativo").
- Sì, sto bene. Ogni volta che posso respirare quest'aria mi sento rinascere. - rispose con aria vagamente sognante, gli occhi persi lungo le distese cristalline che circondavano l'isola.
Le ferite sue e di Mathias erano guarite nel corso della navigazione e ora che il corpo era risanato, quel luogo avrebbe permesso loro di ritemprare anche lo spirito.
Quando la prua della nave raggiunse il punto adatto all'attracco, Arthur scese con un balzo i pochi scalini che lo separavano dal ponte principale, ordinò di gettare l'ancora e di calare le scialuppe. Una intera sarebbe stata caricata con i tesori che intendeva portare a terra, dando un posto particolare ai doni per Sesel e Alfred. Un'altra l'avrebbero occupata i prigionieri. Lui sarebbe sbarcato trionfalmente seguito da Den e Nor, suscitando come ogni volta l'ammirazione della popolazione, sguardi incantati e ammirati.
- Ai remi! - ordinò mentre si manteneva in equilibrio precario all'estremità della scialuppa.
Indossava il nuovo cappello piumato e la giacca verde smeraldo commissionata al sarto di Camelot. Le rifiniture d'oro brillavano nel sole del mattino.
King Arthur era tornato a casa.