La Regina ed il Re caduto, capitolo 13

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ikana
view post Posted on 17/8/2011, 12:07




:fran:

< Gettatelo dentro e legatelo stretto al muro! Che la durezza delle pietre delle carceri di Albion gli tormentino quella dannata schiena! >
Un omone con un grembiulaccio di cuoio che lo faceva assomigliare più ad un macellaio che ad un direttore di prigioni, precedeva nella cella accanto allo spagnolo altri due uomini, che portarono dentro alla stanza un sofferente e ora semi rivestito francese dalla sua camicia di lino, che però trasudava sangue nero:
< Gli passerà la voglia di fare lo strafottente con me! >
Lo legarono con forti ceppi al muro, stretti ai polsi con una forza non umana: usciti dalla cella e richiusa come se vi fosse imprigionato il più pericoloso dei criminali, Francis finalmente si concedette un urlo di dolore, urlo che aveva represso per tutta quella insana tortura che non sentiva di meritare.
Si sarebbe dovuto contenere, pensò mordendosi le labbra con forza, infondo non voleva assolutamente spaventare Antonio o Romano, infatti sembrava che quella tortura fosse stata voluta appositamente per lui: sentiva ancora il forte schiocco della frusta nelle sue orecchie e il dolore che essa aveva lasciato sulla sua schiena sembrava non voler passare, anzi ogni secondo che passava lo sentiva sempre più forte.
Abbandonò il capo in avanti, lasciando che le ciocche bionde gli coprissero la fronte e gli occhi stanchi: doveva solo aspettare, aspettare che il dolore passasse, che il sangue cessasse di scorrere, aspettare che lui lo venisse a prendere...
 
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view post Posted on 17/8/2011, 13:54


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:sesel:
Quella mattina, dopo aver sbrigato tutte le faccendoe che riguardavano l'organizzazione della casa, aver controllato che Alfred facesse colazione a dovere e aver dato disposizioni che nessuno disturbasse il riposo di Arthur, Sesel era uscita di soppiatto diretta alle prigioni. Sapeva che Arthur non avrebbe apprezzato, se l'avesse scoperto, ma c'era qualcosa che le premeva verificare. Nei precedenti rientri dell'Albion con progionieri a bordo, si era resa conto che venivano trattati in maniera disumana e, inorridita da tanta crudeltà, si era fatta promettere dal capitano un trattamento per lo meno ai limiti della decenza. Il giorno prima sulla banchina, i prigionieri le erano sembrati piuttosto in forze, ma ora avrebbe verificato se quella promessa era stata davvero mantenuta.
Quando varcò la porta principale, la guardia le fece un leggero inchino non accennando nemmeno a fermarla. Dopotutto, lei era la persona nelle cui mai era stato affidato il potere di Arthur su quelle terre, nessuno le si sarebbe opposto.
Mentre muoveva i primi passi nell'edificio in penombra, un urlo straziante risuonò tra quelle pareti, facendola sobbalzare e aumentare il passo fino a correre in direzione delle celle. Lo spettacolo che si aprì davanti al suo sguardo le fece sgranare gli occhioni scuri e impallidire sotto la carnagione abbronzata.
Oltre le sbarre, un uomo biondo era incatenato alla parete, grondante di sangue.
Nell'istante che impiegò a riprendersi, la raggiunsero dalla cella accanto anche esclamzioni pronunciate con un pesante accento spagnolo.
- Francis! Amigo, tieni duro! Cani maledetti, come hanno osato? Che soffochino nello stesso sangue che hanno versato! -
Mentre l'indignazione e l'ira per quello scempio ingiustificato si facevano strada dentro di lei sositituendo il precedente timore, afferrò le sbarre con forza, stringendole fino a far sbiancare le nocche.
- Chi vi ha fatto questo? - chiese senza preamboli e senza nemmeno perdere tempo a presentarsi.
Se quello era il francese di cui aveva sentito Arthur raccontare ad Alfred, qualcuno lì dentro stava per passare un gran brutto quarto d'ora!
 
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ikana
view post Posted on 17/8/2011, 18:53




:fran:

Francis aveva chiesto solo un po' di pace, niente di più, poter crogiolarsi nel suo dolore e attendere pazientemente la cura e la fine di quella sofferenza, invece tra le grida di Antonio e di una giovane donna...
Giovane donna?
Il biondo rialzò lentamente il capo e la vide: castana e ammantata in un leggero mantello di lino blu scuro, dal quale si intravedeva la seta di un azzurro chiaro di un vestito tanto semplice quanto femminile:
- Antoine... S'il-tu-plait, stai impaurendo questo cerbiatto... - il sorriso che spuntò sulle sue labbra non era forzato, se non eccessivamente e da come lo fissava quella povera ragazza, la sua condizione doveva essere terribile - Perdonate mademoiselle, non saprei dirvi chi erano i miei mattatori... E comunque non gradisco dare colpe a chi probabilmente svolgeva il suo ruolo. -
Una fitta gli smorzò le parole, si era appoggiato alla parete di pietra, ma era talmente grezza che anche il solo stare ritto gli duoleva: dannati caraibi e prigioni da quattro soldi! Almeno quelle di Boulogne erano "gradevoli".
 
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view post Posted on 17/8/2011, 22:08


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:sesel:
Il sorriso di quell'uomo quasi le gelò il sangue: come poteva sorridere in quel modo in un momento del genere? Forse il trauma subito era stato troppo violento.
- Qui nessuno stava svolgendo nulla! Non è stato dato nessun ordine del genere! -
Arthur sarebbe impazzito se l'avesse saputo, non tollerava che qualcuno agisse di testa propria in quei frangenti.
- In ogni caso non potete rimanere qui in queste condizioni! Tu! - esclamò richiamando la guardia. - Apri subito la cella! -
L'uomo sembrò sbalordito e anche un po' intimorito.
- Non posso, lady Sesel. Non ho ricevuto nessun ordine da lord Kirklad e lo sapete anche voi che quando è presente non accetta che... -
- Non me ne importa un accidente! - sbottò la ragazza afferrandolo per il colletto della camicia e spingendolo contro le sbarre. - Qui sono già stati prevaricati i suoi ordini. Ora tu aprirai quella cella e mi aiuterai a trasportare quest'uomo alla villa, oppure dubito che domani sarai ancora al tuo posto! -
Impallidendo, l'uomo armeggiò in fretta con il mazzo di chiavi e aprì la cella senza aggiungere altro.
 
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ikana
view post Posted on 18/8/2011, 11:05




:fran:

Non era stato dato alcun ordine? E lui che credeva fosse una condanna di ripicca venuta da quel biondino che aveva preso in giro quella mattina...! Invece da quanto era shockata la fanciulla dinnanzi a lui, la tortura ricevuta non doveva provenire da alcun ordine superiore, e la cosa sembrava preoccuparla alquanto:
- Mais, demoiselle... - Francis non riusciva a intervenire in alcun modo a quella testardaggine femminile e quando la guardia gli si avvicinò liberandolo dai ceppi e mettendolo in manette, volle semplicemente sospirare - S'il-vous-plait garçon non così strette dannazione... Demoiselle, merçi per le premure, mais non credo sia cosa buona portami via da qui... -
Gli occhi blu del francese incrociarono un'altra volta quelli della ragazza, ora però da una posizione più elevata data la sua statura:
- Non sono un "ospite" gradito. - sorrise nuovamente a malapena trattenendo parole di dolore per le ferite subite.
 
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view post Posted on 18/8/2011, 17:23


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:sesel:
Sesel rimase per qualche istante a fissare il volto sofferente del giovane, mentre qualcosa dentro di lei le suggeriva che, se l'avesse incontrato in tutt'altro ambito, avrebbe desiderato essere stretta tra quelle braccia.
Si riscosse dopo un istante, facendo cenno alla guardia di muoversi.
- Cosa ve lo fa credere? - interrogò il francese con un tono di voce più gentile. - Arthur ha parlato di voi con Alfred e il fatto che parli con lui di qualcuno per un motivo diverso dal vantarsi di un'uccisione, è fuori dal comune. -
Aveva sentito chiaramente come il capitano aveva definito quel bizarro prigioniero e le era parso chiaro che non era affatto al livello del "cane spagnolo", almeno ai suoi occhi. Non le era chiaro il motivo, ma Arthur lo vedeva sotto una luce diversa e questo la incuriosiva visto che il gelido inglese non aveva mai mostrato il minimo interesse per qualcuno diverso da lei o dal fratellino.
- Se riuscite a camminare, ora andremo alla villa e vi medicherò come si deve, altrimenti James vi porterà in spalla. - continuò accennando alla guardia che sembrava sempre più timorosa. Se di lei o di essere eventualmente scoperto da Arthur, non avrebbe saputo dirlo.
 
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ikana
view post Posted on 18/8/2011, 21:20




:fran:

Francis fece appena un cenno di negazione all'uomo e si lasciò condurre verso quella che sembrava l'uscita dal buio delle carceri: era rimasto per un momento in silenzio ad ascoltare quella ragazza (pareva poco più grande di una bambina, eppure aveva una grande forza negli occhi) e con un leggero sorriso decise di risponderle.
- Sono solo, contento se le capitàin ha parlato di me a... Alfred, oui. Mais non credo gli abbia raccontato chissà che cosa. - sollevò i grandi occhi blu al cielo terso di quella splendida mattinata - Inoltre non credo di essere un ospite gradito soprattutto a sua moglie, n'est-pas?
In fondo non lo vedete da tanto e scommettò che avrete molto da discutere, non? -
Le sue parole erano sincere, Francis lo sapeva, ma tra "moglie" e "discutere", la cadenza della sua voce era malinconica... Dannazione, stava davvero diventando geloso.

Edited by ikana - 18/8/2011, 22:46
 
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view post Posted on 18/8/2011, 22:17


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:sesel:
Sesel procedeva spedita lungo le vie interne del paese, forse troppo spedita per il passo di Francis, evitando le piazze troppo frequentate. Tuttavia si bloccò non appena sentì quella parola.
- Non so cosa vi abbia raccontato di me quel disgraziato, - esclamò con sguardo fiammeggiante abbandonando ogni forma di rispetto nel parlare di Arthur. - ma io non sono affatto sua moglie! Sono solo una ragazza che ha rapito anni fa e che adesso è la custode di suo fratello. Niente riti e vincoli tra di noi, nemmeno uno, nemmeno mezzo! -
Nella sua tirata per ribadire la propria libertà evitò di citare il legame di affetto che la univa al piccolo Alfred e allo scapestrato capitano come se fossero una vera famiglia. Certo, non era una moglie nel vero senso della parola, ma che qualcosa tra loro ci fosse era innegabile. Sapeva che Arthur avrebbe ucciso per lei.
Non le sfuggì il calo di tono avvertito nella voce del francese.
- Vi disturba così tanto l'idea? - chiese preoccupata. - Arthur vi ha fatto credere di essere un mostro senza sentimenti? -
 
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ikana
view post Posted on 18/8/2011, 22:24




:fran:

Il francese lentamente seguiva la brunetta davanti a lui, anche se la difficoltà non era poca nell'arrampicarsi per quelle salitelle di paese di scoglio e d'isola, ma in fondo era naturale che la villa del "re" dovesse essere lontana dal centro cittadino...
Quando la vide reagire in quel modo e negare completamente il rapporto che la univa al capitano, Francis sospirò dentro di sè e il peso che fino a poco prima gli attenagliava il cuore si sciolse in gocce di sudore sulla sua fronte:
- Beh ma immajino, che se ha raccontato questa bugia è stato solo per difenderla, non? Forse proprio da chi potesse desiderare la vostra manò... - la raggiunse fermandosi davanti a lei e sorridendo serenamente ora - Ah ora non mi potrebbe disturbare minimamente, e devo ammettere che il vostro capitàin sa nascondere bene i suoi sentimenti, mais... - concluse ripensando alla loro serata nella vasca da bagno e la notte passata a Camelot, finendo forse per arrossire - Il est si doux comme un réel danger... *-

*: Egli è tanto dolce quanto pericoloso
 
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view post Posted on 18/8/2011, 22:45


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:sesel:
Finalmente erano giunti in vista della villa, ma a Sesel era passata del tutto la voglia di entrare, nonostante la necessità fosse più che chiara.
Ignorando la guardia che si sentiva sempre più a disagio, guardò il francese dritto negli occhi, priva della malizia che una qualsiasi dama di mondo avrebbe di certo posseduto.
- E secondo voi ci sarebbe qualcuno che potrebbe desiderare la mia mano? -
Lo chiese con espressione speranzosa, come se stesse chiedendo di regalarle un sogno di pochi minuti, ben conscia che non avrebbe potuto lasciare per nessuno motivo al mondo Avalon, Alfred e soprattutto Arthur.
 
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ikana
view post Posted on 19/8/2011, 12:53




:fran:

Il francese si fermò dietro alla sosta della fanciulla e quando si vide rivolgere quella domanda con occhi grandi di sogni e pieni di speranze, non resistette al suo buon carattere da viveur parigino, così dopo essersi inchinato profondamente al cospetto della ragazza, rialzò gli occhi blu su di lei, ricambiando il suo sguardo:
- Il mondo intero desidererebbe la vostra mano se solo conoscesse la presenza di una perla rara come voi, mademoiselle. Ma forse è meglio che non lo sappia... - concluse rialzandosi e sorridendo - Così solo pochi eletti potranno mirare e godere della vostra bellezza e del vostro buon cuore. -
 
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view post Posted on 19/8/2011, 14:00


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Sesel arrossì per quelle parole galanti. Non era abituata al fatto che qualcuno potesse rivolgersi a lei in quel modo. Con rispetto, sì, ma mai con galanteria. Chiunque l'avesse fatto avrebbe dovuto sfidare l'ira del capitano e Arthur stesso, quando lo faceva, era più che altro ironico.
- Mi state adulando. - mormorò mentre apriva la porta dell'ingresso secondario.
Era abbastanza certa che Arthur e Alfred dormissero ancora, l'uno stanco per il viaggio e l'altro perchè adorava stare nel letto con il suo fratellone.
Fece strada alla guardia che reggeva il prigioniero fino ad una delle camere per gli ospiti del piano superiore e lo aiutò a farlo distendere.
- Ora vai, James, torna al tuo lavoro. Mi occuperò io di lui. -
Il giovane, perchè di un giovanotto si trattava, non certo di un uomo fatto, borbottò qualcosa a proposito del fatto che il "Lord" non avrebbe apprezzato, e Sesel lo liquidò con un gesto.
- Forza, ora occupiamoci di quelle ferite. Toglietevi la camicia. -
Pur essendo una fanciulla innocente, non s'imbarazzava affatto a chiedere ad un uomo di spogliarsi, aveva dovuto rattoppare Arthur troppe volte per porsi dei problemi in proposito.
 
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ikana
view post Posted on 19/8/2011, 14:49




:fran:

Francis sorrise vedendo comparire il rossore sulle gote della fanciulla: ella, probabilmente, voleva sembrare, e forse giustamente, una donna matura senza malizie e scrupoli, ma quanto era vero quel colore sulle sue gote, tanto era l'innocenza che la contraddistingueva.
- La mia non è adulasione, ma realtà di fatto mademoiselle. - concluse il francese mentre entrava in quella gradevole camera degli ospiti che rassomigliava vagamente a quelle della sua abitazione parigina. Ringraziò con un cenno del capo l'uomo quando gli tolse le manette e sentendo quell'ordine così perentorio, Francis rise appena slacciandosi con cura la camicia che gli aveva donato il capitano tempo prima:
- Oui, demoiselle, mais siete sicura di poter resistere a sciò che vedrete? - concluse il biondo mentre lasciava che l'indumento cadesse a terra leggero: certo, lui intendeva la vista delle ferite, ma il sottinteso riferito al suo corpo di uomo ben scolpito, era più che chiaro.
 
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view post Posted on 19/8/2011, 22:00


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:sesel:
Sesel non era il tipo da lasciarsi prendere dall'imbarazzo. Da quando viveva con Arthur ne aveva viste di tutti i colori. I primi tempi l'inglese non si faceva il minimo scrupolo a dormire nudo, suscitando i suoi strilli scandalizzati e irati. Molto peggio era quando tornava ferito dopo giorni di mare e a lei toccava ricucirlo. Il fondo l'avevano toccato quando aveva raccattato quello stupido danese che non solo dormiva, ma a volte girava anche nudo per casa facendosi strillare dietro da lei e dal ben più pudico cartografo norvegese.
Le ferite non la impressionavano più ormai, ne aveva curate da taglio, da freccia, da arma da fuoco e qualunque altro arnese un pirata potesse utilizzare per fare/farsi del male. Una volta il danese era arrivato da lei con un lungo graffio sanguinante che sembrava fatto con uno spillone per capelli.
Eppure, nonostante questa esperienza, la ragazza sbiancò appena nel vedere i lunghi squarci sanguinanti deturpare la pelle candida del francese.
- V-va tutto bene. - disse con un leggero tremito della voce, non cogliendo minimamente il riferimento malizioso dell'altro. - Stendetevi sul letto, vado a prendere l'occorrente per medicarvi. -
E detto questo uscì con passo veloce.
 
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ikana
view post Posted on 19/8/2011, 22:12




:fran:

Il francese sorrise debolmente mentre la vedeva uscire dalla stanza e poi guardandosi attorno, si avvicinò al letto lentamente, decidendo infine di coricarvisi sopra prono: così steso la pelle tendeva e duoleva ancor più di prima, ma con il volto affondato nel cuscino, almeno gli veniva un po' di refrigerio che conciliava il riposo.
Un intero letto del genere per il suo corpo era una vera pacchia, anzi valeva assolutamente ogni pena del mondo e le sue ferite erano già rinfrancate da quella morbidezza:
- Pas mal... - mormorò tra le piume dei cuscini.
 
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61 replies since 17/8/2011, 12:07   618 views
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