Quella mattina, dopo aver sbrigato tutte le faccendoe che riguardavano l'organizzazione della casa, aver controllato che Alfred facesse colazione a dovere e aver dato disposizioni che nessuno disturbasse il riposo di Arthur, Sesel era uscita di soppiatto diretta alle prigioni. Sapeva che Arthur non avrebbe apprezzato, se l'avesse scoperto, ma c'era qualcosa che le premeva verificare. Nei precedenti rientri dell'Albion con progionieri a bordo, si era resa conto che venivano trattati in maniera disumana e, inorridita da tanta crudeltà, si era fatta promettere dal capitano un trattamento per lo meno ai limiti della decenza. Il giorno prima sulla banchina, i prigionieri le erano sembrati piuttosto in forze, ma ora avrebbe verificato se quella promessa era stata davvero mantenuta.
Quando varcò la porta principale, la guardia le fece un leggero inchino non accennando nemmeno a fermarla. Dopotutto, lei era la persona nelle cui mai era stato affidato il potere di Arthur su quelle terre, nessuno le si sarebbe opposto.
Mentre muoveva i primi passi nell'edificio in penombra, un urlo straziante risuonò tra quelle pareti, facendola sobbalzare e aumentare il passo fino a correre in direzione delle celle. Lo spettacolo che si aprì davanti al suo sguardo le fece sgranare gli occhioni scuri e impallidire sotto la carnagione abbronzata.
Oltre le sbarre, un uomo biondo era incatenato alla parete, grondante di sangue.
Nell'istante che impiegò a riprendersi, la raggiunsero dalla cella accanto anche esclamzioni pronunciate con un pesante accento spagnolo.
- Francis! Amigo, tieni duro! Cani maledetti, come hanno osato? Che soffochino nello stesso sangue che hanno versato! -
Mentre l'indignazione e l'ira per quello scempio ingiustificato si facevano strada dentro di lei sositituendo il precedente timore, afferrò le sbarre con forza, stringendole fino a far sbiancare le nocche.
- Chi vi ha fatto questo? - chiese senza preamboli e senza nemmeno perdere tempo a presentarsi.
Se quello era il francese di cui aveva sentito Arthur raccontare ad Alfred, qualcuno lì dentro stava per passare un gran brutto quarto d'ora!