Dove sogni e speranze iniziano ad infrangersi, capitolo 18

« Older   Newer »
  Share  
ikana
view post Posted on 24/1/2012, 14:53




:belbel:

Isabel aveva puntato verso le prigioni e non appena vi furono nei pressi, lasciò lì quei pochi uomini che l'avevano seguita fin dalla partenza dalla casa di suo padre:
- Cercate in ogni cella, in ogni buco, in ogni angolo! Che nessuno venga risparmiato se vi bloccano il passo: dovete trovare il capitano Carriedo ad ogni costo! Chiaro? -
" Sì contessa! " risposero loro in coro mentre scardinavano la porta delle carceri entrandovi a forza - Voi quattro con me invece! -
La ragazza riprese così la sua salita verso la villa in testa a quel piccolo plotone che risultò più semplice del previsto: la maggior parte degli uomini doveva aver raggiunto la costa quando erano sbarcati e le cameriere che cercarono di fermare il loro cammino vennero allontanate con furia, mentre la sua domanda risuonava unica: - Dove si trova il capitano!? -
Una timida cameriera di sì e no vent'anni le indicò una scala, così lasciò i suoi uomini liberi di frugare per il resto della struttura, mentre lei stava per sfondare la porta di quella che sembrava un elegante camera da letto.

 
Top
view post Posted on 24/1/2012, 16:03


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:art:
Quando un messaggero era giunto senza fiato dalla spiaggia per annunciare che l'Albion, ancora nel pieno dei lavori di riparazione, era stata attaccata e che misteriosi invasori stavano sbarcando sull'isola, Arthur non aveva perso tempo e aveva inviato tutti gli uomini validi, personale della villa compreso, a difendere la costa. Dopo essersi assicurato che Sesel e Alfred fossero al sicuro, si era armato di tutto punto, pronto a sua volta ad affrontare la battaglia. Dalla sua stanza aveva recuperato le pistole dalla quali non si separava mai, e la fedele sciabola, oltre ad alcuni coltelli da lancio che potevano essere utili. Indossata la giacca rossa, prerogativa dei più feroci arrembaggi, era pronto a seguire i suoi uomini anche nella morte per difendere le sacre sponde della sua terra. Non aveva idea di dove si trovasse Francis e dovette frenare l'istinto di precipitarsi alla sua ricerca, sperando che la sorte lo avesse condotto in un luogo fuori pericolo. Ora non aveva il tempo di preoccuparsi di lui.
Uscì dunque come una furia dalla camera da letto, il cappello già in testa e la spada in pugno con la peggiore espressione da bucaniere del suo repertorio: piedi nemici e ostili avevano osato calcare il suo territorio e attaccare la sua nave ormeggiata e indifesa, avrebbero pagato con il sangue un tale affronto!
La sua corsa venne tuttavia bloccata sul nascere da una donna sconosciuta che si trovava nel corridoio a pochi passi dalla sua porta e l'istinto gli gridò subito che era un nemico.
- Avete osato quindi giungere fino alla mia dimora, dannati cani invasori? - ringhiò con rabbia alzando la spada.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 24/1/2012, 22:05




:belbel:

Isabel estrasse la sciabola e si inchinò appena dinnanzi al capitano inglese:
- Oh immagino che detto da un bastardo dei mari sia un complimento! E comunque, resto un cane del mio Re! - concluse lei andando ad incrociare la sua lama con quella del famigerato pirata di tutti i mari.
- Cosa ne hai fatto del cpaitano Carriedo e del conte Bonnefoy, dannato!? - esordì questa volta lei, carica di odio.
 
Top
view post Posted on 24/1/2012, 22:34


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:art:
Il conte Bonnefoy.
Al solo sentire quel nome su quelle labbra che gli stavano sputando addosso veleno, Arthur avverì una fitta al petto. Quelli erano dunque giunti alla ricerca di Francis, forse addirittura convocati da lui visto che era l'unico prigioniero ad aver avuto libertà di movimento? La stessa persona a cui, stupidamente, pochi giorni prima era arrivato a dichiarare il proprio amore.
Per un istante provò la forte tentazione di lasciar cadere la spada e rinunciare alla lotta: essere vittima di un tradimento simile era più doloroso di qualunque ferita potessero infliggergli quegli invasori. L'esitazione però durò solo un attimo e venne presto sostituita dal furore cieco. Non gli importava affatto di avere di fronte una donna, ora il suo orgoglio e il suo dolore esigevano sangue come scotto.
- Per quel che mi riguarda possono crepare entrambi nel più gelido degli inferni! -ringhiò gettandosi all'attacco. - Fuori dalla mia casa, cani germanici! -
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 24/1/2012, 22:40




:belbel:

Isabel ghignò terribilmente prima di indietreggiare colpita dal nuovo attacco: il terribile corsaro di quella che ormai era definita,ogni volta che la si ricordava,"Prostituta degli Oceani", aveva vacillato. Aveva vacillato a sentire un nome.
< Dannato maniaco, allora è vero quello che mio padre diceva su di lui... > pensò a riguardo del conte Bonnefoy, mentre arretrava ancora di un passo, finendo per incappare negli scalini:
- Oh non mi pare più che ci sia una casa per voi, Kirkland! Come ci siamo presi l'altra magione, anche questa passerà sotto il dominio della corona prussiana! - esplose lei in una risata terribile, mentre con una veloce giravolta saltava a piè pari la rampa di scale che la dividevano dal piano inferiore della scala.
 
Top
view post Posted on 24/1/2012, 23:18


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:art:
Prendendo lo spostamento della ragazza come una sorta di ritirata strategica, Arthur la seguì precipitandosi giù per le scale e continuando ad incalzarla a suon di fendenti micidiali da cui solo un'evidente agilità la stava salvando.
- Dovrete vedere il mio sangue scorrre su queste stesse pietre prima di poterne rivendicare il possesso! - esclamò incalzandola sempre di più con la lama.
Erano ormai giunti nell'atrio della villa e sarebbe stato semplice mettere la ragazza con le spalle al muro. Ne avrebbe fatto un sacrificio per il Signore dello Stretto e insieme a lei avrebbe gettato in mare anche il maldetto francese traditore. Sangue giovane per ingraziarsi il favore dei mari.
- E' la fine! - disse sollevando la spada pronto a dare il colpo definitivo che avrebbe chiuso la partita.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 25/1/2012, 14:52




:belbel:

La ragazza riuscì a contrastare ogni colpo del pirata, recusando però la fatica di quei continui affondi e fendenti che il pirata sembrava lasciar scivolare dalla sua lama diretti e parati dalla sua, ma le ginocchia iniziarono a cederle e sentire la fredda pietra dietro la sua schiena la fece rabbrividire:
< Dannazione...! Non posso morire così, non posso! > sembrò pregare nel suo animo mentre sentiva il ferro già passarle nella carne, però...

:al:

- LASCIATEMI! Come vi permettete di toccarmi! Io sono un eroe!! Lasciatemi sporchi...! - continuava ad urlare Alfred dimenandosi nella dura stretta con cui lo teneva un alto prussiano.
Cosa gli stavano facendo quelli scemi? Perchè lo trattenevano e chi erano per entrare così nella loro casa? Lui stava rubando una frittella in cucina e...
No, non doveva piangere, non poteva permetterselo: lui era forte ed il suo fratellone...!
- Fratellone! Fratellone chi sono questi stupidi!? Ahia! Mi fai male! Mettimi giù! -

:belbel:

- Oh ma cosa vedono i miei occhi... - riuscì a dire Isabel mentre portava la mano alla spalla ferita solo di striscio grazie alla confusione creata da quel moccioso.
Scansò il corpo dell'inglese, ora pietrificato, e si portò tra i suoi uomini che recavano due importanti doni:
- E così questo sarebbe il vostro fratellino? Ado-rrrrabile. - concluse carezzando le guance paffute del bambino con la lama della sciabola - Ma sapete questo bastardello non vi assomiglia per nulla, quindi come credergli. - concluse sogghignando e riposta la spada estrasse la pistola consegnandola al suo uomo:
- Uccidilo. - disse in tono freddo.

:fran:

Francis stava leggendo alcuni appunti presi in quei pochi giorni di riposo sull'isola, ma per lo più erano le parole d'amore che dedicava ogni volta al suo "damnè anglais", e che pregava un giorno di poter tornare a Parigi per dimostrare a quanti di quei nobilotti che lo accerchiavano, cosa fosse il vero amore. Sognava, sognava di tornare e ritirarsi per sempre nella sua villa di Normandiè, oppure restare lì... Sì, restare lì.
Svegliato di soprassalto dai suoi pensieri da un forte rumore, Francis si voltò e si vide afferrare da due prussiani: prussiani? Cosa facevano lì... Come?
E in altrettanto poco tempo si trovò nell'atrio della villa, dove davanti ai suoi occhi stava il capitano inerme mentre una giovane bionda si apprestava a far giustiziare Alfred e Sesel:
- Non! Mademoiselle! Arretèz-vous! -

:belbel:

La giovane appena sentì quel grido si voltò e il viso le si illuminò in un ampio sorriso:
- Conte! Conte Francis Bonnefoy! Siete vivo! - sembrò rallegrarsi e anche gli uomini che fermavano il biondo sciolsero la presa - Allora se siete vivo voi, anche il capitano Carriedo, forse... -

:fran:

- Oui anche egli è vivo, ma come siete arrivati qui? - chiese lui quasi in ansia e non spiegandosi la gioia e la preoccupazione che gli sconvolgevano l'animo.

:belbel:

Lei si erse orgogliosa in tutto il suo fiero aspetto, puntando le mani sui fianchi e sporgendo il petto sul quale trionfava il medaglione del suo casato:
- Ho i miei sistemi, conte, ma ora non vi dovete preoccupare. Sono venuta appositamente a salvarvi. - ,
 
Top
view post Posted on 25/1/2012, 22:18


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:sesel:
Era appena rientrata dal cortile sul retro, con la braccia cariche di verdure per la cena, quando aveva sentito Alfred strillare ed era corsa in cucina. L'orrore del vederlo nelle mani di un estraneo aumentò a dismisura quando riconobbe la divisa nemica che l'uomo indossava: prussiani, germanici. Cosa ci facevano sulla sua isola? E soprattutto, se erano arrivati fin lì, cos'era successo ad Arthur? Imponendosi una fredda calma e rapidità di azione, aveva afferrato un coltello abbandonato sul piano della cucina e si era gettata sull'uomo, non rendendosi però conto che un complice si trovava alle sue spalle. Aggredita a tradimento, era stata disarmata in breve tempo e trascinata verso l'atrio, un pugnale puntato alla gola per evitare che facesse altre mosse false.
La scena che si aprì davanti ai suoi occhi la lasciò sconvolta: Arthur stava duellando con una donna, ma la loro improvvisa comparsa lo aveva fatto bloccare mettendolo in chiara posizione di svantaggio.
- NO! - gridò a sua volta, sovrapponendo la propria voce a quella di Francis, quando la donna diede quell'ordine assurdo.
Alfred era solo un bambino, non poteva permettere che gli facessero del male solo per ferire Arthur!
Si divincolò nella stretta del suo carceriere, ottenendo solo di essere trattenuta ancora di più.
Dannazione, cosa stava succedendo? Perchè quella gente era lì? E perchè sembrava conscere Francis? Era così frustrante non riuscire a fare nulla quando il suo capitano aveva bisogno di lei!

:art:
Quando Arthur vide Alfred e Sesel fare il loro ingresso nell'atrio della villa trascinati da due nemici, sentì il proprio sangue defluire quasi completamente e quando la donna diede l'ordine, scattò istintivamente in avanti. Fu il suono della voce di Francis a gelarlo sul posto, una voce che si rivolgeva a quegli invasori in tono confidenziale. Allora era vero.
Alzò gli occhi verdi e pieni di orrore verso quello che era stato il suo amante e realizzò infine cos'era successo: era stato davvero tradito dalla persona di cui aveva iniziato a fidarsi. Dopotutto era ovvio, Francis era un maledetto signorino, mentre lui era un filibustiere sanguinario. Mentre cresceva in lui la voglia di sterminarli tutti, avanzò a passo deciso verso l'uomo che tratteneva Sesel e afferrò a mani nude la lama che la minacciava.
- E' disonorevole minacciare in questo modo una fanciulla inerme. - disse con voce fredda all'indirizzo del marinaio teso e pronto all'attacco, mentre il suo sangue colava lungo il filo del pugnale. - Lasciateli e potrete fare di me quello che volete. - concluse gettando a terra la spada.
Per ultimo si voltò in direzione di Francis e sputò ai suoi piedi guardandolo con tutto il disprezzo e la dignità di cui era ancora capace.
- Vai all'inferno, maledetto bastardo francese! -
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 25/1/2012, 22:32




:fran:

Francis capiva sempre meno quello che stava accadendo, ma non appena ricevette quello schiaffo morale dall'uomo che aveva amato, non potè restare fermo: strinse le labbra tra i denti fino a farli sanguinare e alla fine si decise a calpestare il segno dello sputo lasciato davanti a sè e afferrò il piccolo Alfred che continuava inesorabile a dimenarsi tra le braccia del carnefice:
- Mademoiselle, la prego di accettare lo scambio qui proposto dal capitano Kirkland. Lasciate andare i due ostaggi, non sono altro che persone innocenti. Giuro sul mio onore che non ci saranno rivendicazioni. - concluse con sguardo serio e signorile, tale da freddare il sorriso sghembo della donna.

:belbel:

- E sia, conte. Mi fido del vostro giudizio, anche se qualche servo in più avrebbe fatto comodo al palazzo di vostro padre, in fondo avete perso tutto il suo carico no? - continuò lei riprendendo la pistola dal proprio sottoposto e afferrate due pesanti manette di ferro si avvicinò al pirata - E restate troppo buono per chiamare questo bastardo "capitano", non è altro che la feccia dei mari. - concluse serrandole attorno ai polsi delle mani insanguinate di Kirkland.

:fran:

Francis disprezzò il modo di quella donna, barbaro e freddo proprio come quello degli altri prussiani con cui stringeva rapporti suo padre:
- Ho i miei motivi per fare questa scelta. - si avvicinò a Sesel tendendole in braccio Alfred, mentre Arthur veniva trascinato via lentamente dai prussiani con la donna in testa - Ti prego, almeno tu devi credermi Sesel, ti ho jurato tempo fa che non l'avrei mai tradito, non conosco nemmeno quella famme et... Abbi cura di Alfrèd, io... Io troverò il modo di salvarlo e di riportarlo qui da voi: a costo della mia stessa vita. - pronunciò inchinandosi a lei e cercando nella sua testa di macchinare già un piano.
 
Top
view post Posted on 25/1/2012, 22:44


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:sesel:
La ragazza non ebbe nemmeno il tempo di dire una parola, inorridita davanti alla mano di Arthur che aveva bloccato il pugnale e che gocciolava sangue scarlatto sul pavimento lucido dell'atrio. Non una parola o uno sguardo quando quella donna orribile ammanettò il suo capitano, ignorandone le ferite, per trascinarlo via in quel modo disonorevole.
- Arthur... - sillabarono le sue labbra mute mentre sentiva spezzarsi il cuore a quella vista.
Quando si voltò verso Francis che le porgeva Alfred però, i suoi occhi erano appannati dalle lacrime, che presto iniziarono a scorrere.
- Io non ci credo... non voglio crederci... non... - mormorò. - Francis, tu sei un gentiluomo, se hai una sola parola e se quello che provi per Arthur è anche solo un po' reale... portami con te! -
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 25/1/2012, 22:51




:fran:

Francis si rialzò scuotendo il capo:
- Come posso ma petitè? Non voglio assolutamente metterti in pericolo, finirei per essere ucciso veramente, ma non da quei barbari, ma da Arthùr stesso per averti messa in questa situazione! E a chi lascerai Alfred? Lui non può affrontare questo viajio... - concluse abbassando lo sguardo sul bimbo che ora si nascondeva a piangere tra le gonne della ragazza - Davvero volete affidarvi a me? Dopo tutto... Questo? -
Il suo tono era in bilico tra il disperato e lo sconfitto: il suo animo avrebbe voluto raccogliere ogni singola goccia di sangue di Arthur, avrebbe voluto correre da lui, liberarlo immediatamente e dire a quegli idioti che si stavano sbagliando che...
Un momento: loro cercavano Antonio!
Antonio era il vero uomo da salvare, forse, forse lui sapeva cosa fare: ma perchè aggrapparsi a quella vana speranza? I suoi pensieri si facevano sempre più frenetici e confusi, mentre la disperazione iniziava a velargli gli occhi di lacrime.
 
Top
view post Posted on 25/1/2012, 23:08


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:sesel:
Si chinò ad abbracciare Alfred, mentre con la punta delle dita sfiorò le gocce di sangue ancora sul pavimento.
- Lui ha fatto questo per me. Si è ferito volontariamente e si è arreso al nemico per salvarci, non posso starmene qui sapendo che lo tortureranno e... Oh, Signore dei Mari, chissà cosa gli faranno! Potrei non rivederlo più! -
Nascose il volto sulla spalla del bambino per trattenere i singhiozzi.
- Non dovrai badare a me. - continuò quando riuscì di nuovo a parlare. - So badare a me stessa e mi toglierò la vita prima che quei cani possano farmi qualunque cosa. Ti seguirò, che tu lo voglia o no, non abbandonerò il mio capitano! -
Strinse ancora per un attimo il piccolo Alfred, prima di guardarlo negli occhi.
- Ascoltami, Al. Io vado con Francis a prendere Arthur. Ti prometto che riporteremo a casa il tuo fratellone, nel frattempo tu dovrai fare il bravo con... -
Già, con chi? Chissà se Lukas era sopravvissuto? Era l'unico a cui avrebbe osato affidare il bambino.
- ... Con la cuoca finchè Lukas o Mathias non vengono a prenderti, d'accordo? -
Rialzò gli occhi scuri su Francis, più sicura che mai: non avrebbe accettato un altro rifiuto.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 26/1/2012, 14:02




:fran:

Francis osservò con un sorriso delicato il volto della ragazza, come un padre orgoglioso dalla grande responsabilità della propria figlia: si chinò a tirarla su e la strinse a sè in un caldo abbraccio, come se fosse stato l'unico punto saldo di quel viaggio che lo attendeva.
- Come posso dirti di no, cheriè? Ma salirai sulla nave come mia ospite e verrai trattata con tutti i riguardi di cui può esser degna solo una principessa. - concluse accarezzando un'ultima volta il capo di Alfred - E prometto anche a te, petit Alfrèd, che ritorneranno tutti e due sani e salvi: nessuno dovrebbe crescere senza mamma e papà. -
Il sorriso si fece tranquillo mentre dava appuntamento alla ragazza fuori dalla villa, dandole così il tempo di accompagnare il bambino dalla cuoca in servizio nella casa e raggiungerlo successivamente fuori dove si stavano radunando diverse donne del villaggio e gli anziani dello stesso, ma del capitano, dei prussiani e degli uomini nemmeno l'ombra.
 
Top
view post Posted on 26/1/2012, 19:04


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:sesel:
S'impose di impiegarci meno tempo possibile a raccogliere poche cose in vista della partenza e a salutare Alfred forse per l'ultima volta. L'idea che esistesse la possibilità di non rivedere mai più nè il bambino nè la sua amata isola, la straziava, ma ancora più doloroso era il pensiero della sorte di Arthur. Dopo aver abbracciato un'ultima volta il bambino che ormai considerava come il suo fratellino, uscì nells spiazzo antistante la villa, per raggiungere Francis e chiarire che non intendeva accettare nessun trattamento di favore: se Arthur fosse stato prigioniero, lei non avrebbe tollerato di essere un'ospite che viveva nel lusso e se questo avesse significato trascorre il viaggio in cella, allora l'avrebbe sopportato a patto di essere accanto al suo capitano.
Tuttavia il discorso sfumò davanti alla piccola folla lì radunata. Decine di occhi angosciati si volsero verso di lei con aspettativa disperata e Sesel si sentì in dovere di rassicurarli prima di abbandonarli al loro destino.
- Stranieri invesori sono sbarcati sulle nostre coste. - esordì con voce che tremava leggermente. - Tutta la nostra gratitudine va agli uomini che hanno difeso il nostro teritorio e le nostre case con onore. Il capitano... -
La sua voce si spezzò ma, prendendo un respiro, si impose di non crollare di fronte alla sua popolazione.
- Il nostro signore è stato fatto prigioniero dopo un'aspra battaglia, ha offerto sè stesso per proteggere me e Alfred ed è stato condotto via in catene. -
Il mormorio allarmato che si diffuse tra la gente la indusse ad alzare leggeremente la voce.
- Mi duole abbandonarvi in questo difficile frangente, ma monsieur Bonnefoy si è offerto di scortarmi presso questi... signori e insieme faremo di tutto per riportare a casa il capitano sano e salvo. Ve lo prometto! Lo riporterò a casa a costo della vita! -
Vedeva gli occhi dolci delle donne di casa fissarla preoccupati, quelli innocenti dei bambini osservarla spalancati e quelli saggi dei vecchi scrutarla con rassegnazione, ognuno con migliaia di emozioni celate dietro di essi. La sua gente, la gente di Arthur, che lui aveva protetto con tutto sè stesso.
Distolse lo sguardo e lo puntò risoluta su Francis.
- Sono pronta, andiamo. -
 
•Web  Top
13 replies since 24/1/2012, 14:53   133 views
  Share