Dove sogni e speranze iniziano ad infrangersi, capitolo 18

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ikana
view post Posted on 25/1/2012, 14:52 by: ikana




:belbel:

La ragazza riuscì a contrastare ogni colpo del pirata, recusando però la fatica di quei continui affondi e fendenti che il pirata sembrava lasciar scivolare dalla sua lama diretti e parati dalla sua, ma le ginocchia iniziarono a cederle e sentire la fredda pietra dietro la sua schiena la fece rabbrividire:
< Dannazione...! Non posso morire così, non posso! > sembrò pregare nel suo animo mentre sentiva il ferro già passarle nella carne, però...

:al:

- LASCIATEMI! Come vi permettete di toccarmi! Io sono un eroe!! Lasciatemi sporchi...! - continuava ad urlare Alfred dimenandosi nella dura stretta con cui lo teneva un alto prussiano.
Cosa gli stavano facendo quelli scemi? Perchè lo trattenevano e chi erano per entrare così nella loro casa? Lui stava rubando una frittella in cucina e...
No, non doveva piangere, non poteva permetterselo: lui era forte ed il suo fratellone...!
- Fratellone! Fratellone chi sono questi stupidi!? Ahia! Mi fai male! Mettimi giù! -

:belbel:

- Oh ma cosa vedono i miei occhi... - riuscì a dire Isabel mentre portava la mano alla spalla ferita solo di striscio grazie alla confusione creata da quel moccioso.
Scansò il corpo dell'inglese, ora pietrificato, e si portò tra i suoi uomini che recavano due importanti doni:
- E così questo sarebbe il vostro fratellino? Ado-rrrrabile. - concluse carezzando le guance paffute del bambino con la lama della sciabola - Ma sapete questo bastardello non vi assomiglia per nulla, quindi come credergli. - concluse sogghignando e riposta la spada estrasse la pistola consegnandola al suo uomo:
- Uccidilo. - disse in tono freddo.

:fran:

Francis stava leggendo alcuni appunti presi in quei pochi giorni di riposo sull'isola, ma per lo più erano le parole d'amore che dedicava ogni volta al suo "damnè anglais", e che pregava un giorno di poter tornare a Parigi per dimostrare a quanti di quei nobilotti che lo accerchiavano, cosa fosse il vero amore. Sognava, sognava di tornare e ritirarsi per sempre nella sua villa di Normandiè, oppure restare lì... Sì, restare lì.
Svegliato di soprassalto dai suoi pensieri da un forte rumore, Francis si voltò e si vide afferrare da due prussiani: prussiani? Cosa facevano lì... Come?
E in altrettanto poco tempo si trovò nell'atrio della villa, dove davanti ai suoi occhi stava il capitano inerme mentre una giovane bionda si apprestava a far giustiziare Alfred e Sesel:
- Non! Mademoiselle! Arretèz-vous! -

:belbel:

La giovane appena sentì quel grido si voltò e il viso le si illuminò in un ampio sorriso:
- Conte! Conte Francis Bonnefoy! Siete vivo! - sembrò rallegrarsi e anche gli uomini che fermavano il biondo sciolsero la presa - Allora se siete vivo voi, anche il capitano Carriedo, forse... -

:fran:

- Oui anche egli è vivo, ma come siete arrivati qui? - chiese lui quasi in ansia e non spiegandosi la gioia e la preoccupazione che gli sconvolgevano l'animo.

:belbel:

Lei si erse orgogliosa in tutto il suo fiero aspetto, puntando le mani sui fianchi e sporgendo il petto sul quale trionfava il medaglione del suo casato:
- Ho i miei sistemi, conte, ma ora non vi dovete preoccupare. Sono venuta appositamente a salvarvi. - ,
 
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