Sola andata, solo ritorno, capitolo 19

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 26/1/2012, 23:01


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:tonio:
Antonio quasi non aveva creduto alle sue orecchie quando aveva sentito il trambusto provenire dai corridoi delle celle di quel borgo dimenticato da Dio e dagli uomini, e non aveva creduto ai suoi occhi quando dall'altra parte delle sbarre erano comparsi uomini con un'uniforme che ben ricordava e che la sua mente classificò all'istante come alleati. Era impossibile che si trovassero su quell'isola ed era praticamente impossibile che avessero superato la difesa delle nebbie e degli uomini del dannato inglese, eppure erano lì. Avevano aperto la cella e si erano inchinati a lui, chiemandolo con deferenza "Capitan Carriedo" e informandosi della sua salute. Antonio non vedeva la luce del sole da giorni e per un attimo fu titubante davanti a quello che stava succedendo. Però durò solo un istante, dopodichè recuperò il piglio di chi è abituato a comandare e informò gli uomini che lui e Lovino stavano bene ma che avevano biogno di cibo decente, riposo e, soprattutto, di andarsene da quel posto maldetto.
Una volta fuori dalle prigioni, assucuratosi che Lovino fosse al suo fianco, si schermò gli occhi con una mano: il sole non gli era mai parso così luminoso e poter respirare aria fresca e non quella umida di una cella seminterrata, una benedizione del cielo. Si mise alla guida degli uomini come se fosse un fatto naturale e quando scorse in lontananza il veliero ancorato al largo della costa, sgranò gli occhi: portava le insegne di sua maestà di Prussia e del conte di Sassonia-Coburgo. Per un motivo, un motivo che conosceva solo lui e che gli camminava al fianco, sentì improvvisamente stringersi lo stomaco.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 27/1/2012, 15:17




:belbel:

Isabel troneggiava al limite della passerella consegnando le catene del famigerato pirata di tutti i mari, nelle mani del boia e schiavista che avevano accolto sulla loro nave solo per questo motivo: costringere quel dannato in una lunga agonia verso la corte spagnola.
Quando stava però dando l'ordine di portarlo nelle celle, vide in lontananza il suo plotone portando un prezioso tesoro:
- Capitano!!!! Capitano Carriedo! - esclamò lei issandosi sulla balaustra di fiancata, restando attaccata ad una delle cime della vela minore.
Era salvo: Isabel sentì il cuore scoppiare al solo vedere dal vivo quel profilo così lontano nei suoi ricordi; era una bambina quando si conobbero, mentre ora lei era una donna ed inoltre aveva compiuto una delle azioni più pericolose e meglio realizzate dei suoi anni.
 
Top
view post Posted on 27/1/2012, 19:20


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:tonio:
Il richiamo improvviso fece sussultare Antonio, che alzò gli occhi schermandosi dalla luce con una mano. Ormai poteva vedere chiaramente gli uomini muoversi sul ponte del veliero e sentì un tuffo al cuore per due motivi focalizzando la scena davanti a lui.
Quello che veniva condotto via in catene altri non era che il bastardo inglese che aveva reso la sua vita un inferno: chiunque avesse compiuto tale impresa doveva essere un uomo d'onore e degno del suo più grande rispetto. Successivamente riconobbe una figura spiccare sulla passerella, una figura femminile che ripescò dai cassetti della memoria: Isabel, figlia del conte di Sassonia-Coburgo. Possibile?
Il suo respiro accelerò mentre aumentava il passo fin quasi a correre nella sua direzione. Era stata lei a condurre lì il veliero? Come lo aveva trovato? Come era riuscita ad assaltare l'isola?
- Mi señora! - la chiamò quando giunse sulla spiagga. - Cosa... come...? Devo ringraziare voi per questo inaspettato quanto provvidenziale salvataggio? -
La ricordava ragazzina, ma doveva ammettere che ora si trovava di fronte una splendida donna, sebbene l'abbigliamento maschile non rendesse giustizia alla figura slanciata ed elegante. Una perla dei mari, si ritovò a pensare.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 27/1/2012, 22:15




:belbel:

- Obviamente, señor! - concluse lei ordinando in tedesco ai suoi uomini di portare il capitano e quel giovanotto, probabilmente ultimo superstite dell'equipaggio, sul ponte del veliero e scese dalla balaustra solo quando fu abbastanza vicino da poterlo descrivere con i suoi brillanti occhi verdi in ogni particolare.
- E' così un enorme piacere potervi finalmente incontrare... Siete più bello dal vivo che in ritratto. - iniziò lei con un sorriso smagliante, mentre andava a stringere la giacca della divisa, affinchè la spalla ferita non venisse notata - Le vostre preghiere sono state ascoltate e mio padre mi ha mandato appositamente per recuperare voi e il giovane conte, anche se credo che la sua matrigna non ne sentiva alcuna mancanza! - concluse ridacchiando e dando l'ordine di portare il "pirata" nelle celle.
 
Top
view post Posted on 27/1/2012, 22:39


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:tonio:
La battuta di Isabel a proposito del suo aspetto strappò ad Antonio un sorriso ironico: di certo non si sentiva bello nè tantomeno attraente o affascinate in quel momento, malconcio com'era, con i capelli lunghi e scarmigliati, la barba, ahilui, troppo cersciuta e i vestiti ridotti a miseri stracci. Di certo non era l'ideale come attrattiva per una dama.
- Dovrò porgere i miei omaggi al conte e ricompensarlo adeguatamente, allora. - rispose con un sorriso più sincero. - Gli sono immensamente riconoscente, così come lo sono a voi, signora. -
La menzione di Francis lo stupì.
- E' dunque sopravvissuto alla tortura? Ne sono lieto e non vedo l'ora di rivederlo. - commentò.
Effettivamente non aveva più rivisto Francis dopo l'orrendo episodio delle frustate e si chiedeva se la giovane signorina che era giunta in suo soccorso era riuscita a salvarlo dalla furia insensata del capitano inglese.
Vedendo proprio il compagno di prigionia avvicinarsi alla spiagga, agitò la mano nella sua direzione.
- Francis, amigo! E' una gioia vederti ancora tra noi! -
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 28/1/2012, 14:04




:belbel:

Isabel annuì in risposta ad Antonio e quando questi si voltò per salutare il francese, ella dovette rimanere per un momento delusa: come si permetteva quel traditore di rubarle le attenzioni del suo futuro sposo? Un uomo che si era proteso per difendere dei barbari che avevano distrutto chissà quante navi e ucciso i loro uomini!
Puntò le mani sui fianchi e prima che essi potessero salire sulla nave:
- Conte! Cosa ci fa quella donna con voi!? Mi sembrava di essere stata chiara! -

:lovi:

Romano era rimasto sempre al fianco di Antonio in quei giorni: avevano avuto modo di parlare, di litigare tra loro (o meglio, lui urlava ed Antonio cercava di calmarlo a suon di baci, anche se voleva sapere come si era potuto permettere tutte queste...Confidenze.) e di cercare di sopravvivere, così quando vennero liberati e riportati alla luce del sole, ebbe quasi un infarto.
Ma il vero colpo al cuore lo ebbe quando incontrarono "la loro salvatrice": una bella donna, vero, ma come si permetteva quella sottospecie di "Bionda-tutta-curve" a fare gli occhi dolci così spudoratamente al suo... Capitano! E che razza di abiti aveva addosso e, bah!
Già non poteva sopportarla.

:fran:

Il francese incedeva lentamente tenendo stretta al suo braccio Sesel e nella strada che li avrebbe condotti al porto, le spiegò alcune delle regole fondamentali che avrebbe, anzi, avrebbero dovuto seguire entrambi per non finire impiccati al pennone: innanzi tutto non avrebbero potuto vedere il capitano, su una nave non c'erano vie di fuga utili e sarebbero stata scoperti prima del dovuto; probabilmente avrebbero dovuto recitare e quando sentì la reazione aggressiva della giovane donna che li aveva "liberati", sapeva che il primo atto era già in gioco.
- Mademoiselle, la donna al mio fianco non è una banale isolana, ma elle est la principessa del governatorato di Seyshelles, diretto dal re di Francia, tenuta in prigionia anche lei su quest'isola e finalmente libera di tornare in patria, ovviamente solo dopo essere venuta in Europa a conferire con il re. - concluse lui stringendo la mano che ora sembrava attenagliare il proprio braccio.
 
Top
view post Posted on 28/1/2012, 18:29


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:sesel:
Camminare al fianco di Francis le stava richiedendo più forza d'animo di quanto non si aspettasse, per non afferrare il coltello che teneva nascosto tra le pieghe della gonna e gettarsi su quella donna dall'aria boriosa che la fissava con sufficienza dal ponte della nave nemica. Se fosse dipeso da lei non si sarebbe fatta il minimo scrupolo a scatenare un'ulteriore battaglia, assassinare a sangue freddo quella sbruffona e liberare il suo capitano, per portarlo in trionfo e di nuovo vittorioso, al suo palazzo. Purtroppo la realtà era ben diversa e facendo di necessità virtù, si limitò ad accennare un pudico sorriso alla donna in questione, tenendo gli occhi debitamente bassi perchè non si notasse la fiamma d'odio che vi ardeva.
Non era certa che la recita di Francis potesse avere successo, tutti avevano visto che Arthur si era ferito per salvarla e che si era arreso nel momento in cui era stata minacciata - insieme al piccolo Alfred - quindi doveva essere chiaro che non fosse una semplice prigioniera del capitano ma per lo meno qualcuno di una certa importanza, tuttavia si impose di non essere lei la causa di eventuali discrepanze nel piano.
Lasciò scorrere lo sguardo sullo spagnolo e sul giovanotto che lo accompagnava, ricordando lo stato in cui li aveva visti nelle carceri di Avalon: si era sempre prodigata perchè le condizioni fossero almeno decenti e si augurava che l'uomo si ricordasse di lei in modo, se non positivo, almeno non allarmante.

:tonio:
Ancora prima di focalizzare chi accompagnava Francis, Antonio notò la reazione seccata di Lovino. Probabilmente il suo piccolo non era affatto felice della situazione e stava iniziando a realizzare tutti gli eventuali retroscena e le conseguenze di un salvataggio perpetrato in quel modo. La presenza di Isabel e di una nave sassone con al comando un ammiraglio prussiano sottintendevano neanche troppo velatamente la richiesta di una ricompensa che, finchè si fosse trattato di denaro o favori non avrebbe creato più di tanto problemi, ma che se si fosse estesa a questioni più "personali, sarebbe stata, come si diceva volgarmente, "una bella gatta da pelare".
Quando riconobbe a fanciulla in abito azzurro, si rivolse a Isabel con un sorriso conciliante.
- Oh, suvvia, siate gentile con lei. - esordì. - La señorita ha aiutato Francis quando si trovava in una pessima situazione, penso si possa dire che gli abbia salvato la vita. -
Si abbassò verso l'orecchio della giovane ed aggiunse: - Ho ragione di credere che fosse l'amante del cane inglese, se per sua scelta o costretta, non mi è dato saperlo. In ogni caso suppongo sia stata l'unico appoggio per il conte Bonnefoy durante la sua prigionia, in quanto condividevano lo stesso destino, non so se intendete... -
Probabilmente non era il caso di condividere con una quasi estranea le vicende patite da Francis a causa del pirata, nè a quali pratiche disgustose questi l'avesse costretto, ma la ragazza non aveva effettivamente fatto nulla di male e Antonio non vedeva il motivo di accanirsi contro di lei. Sterminare pirati era un conto, prendersela con una giovane donna indifesa era tutt'altro discorso.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 28/1/2012, 21:13




:belbel:

Un leggero "ohh" uscì dalle labbra di Isabel non appena ebbe finito di ascoltare il racconto di Antonio e sorridendo sorniona girò sui tacchi invitandoli a salire e di pregare di attendere sul ponte, sarebbe arrivato anche l'ammiraglio Weillschmidt ad accoglierli e a narrare di come avesse annientato lo scarno esercito nemico grazie ai suoi potenti soldati e ridotto in catene anche il comandante di quella svalvolata truppa di pescatori:
- Dovevate vederlo! Grande e grosso com'era non gli stavano neppure le manette ahaha! - ridacchiò mentre un leggero giramento dovuto alla troppa perdita di sangue l'affliggeva.

:fran:

Francis accompagnò sul pontile la ragazza, sussurrandole in calmo francese di restare tranquilla e che sarebbe andato tutto bene, anche se intuiva come dal nervosismo di lei, tutta la loro recita fosse un perfetto castello di carte facile da spazzare via con un solo alito di vento:
- Bien, Antonio sono felishe di vedere toi e il tuo tresor sani e salvi - pronunciò il francese con un dovuto sorriso malizioso, ben sicuro che quello spagnolo avesse già spifferato alla sassone qualcosa - Ed immagino anche che sia stato un ottimo infermiere da come vedo! - concluse ripiccando anche la belga, che ora avrebbe dovuto iniziare a farsi qualche domanda.
 
Top
view post Posted on 29/1/2012, 15:40


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:gil:
Gibert tornò baldanzoso dalle prigioni in testa al suo manipolo di marinai armati, orgoglioso di sè stesso e delle condizoni - pessime - in cui aveva lasciato il comandante nemico e il suo degno compare stregone. Fosse stato per lui non ci avrebbe pensato due volte a proseguire con l'esecuzione, ma la "contessina" sembrava avere una fretta indiavolata di tornare prima alla nave e poi in patria, fiera del suo bottino. Di nuovo, se fosse dipeso da lui, il maledetto inglese non avrebbe visto nemmeno il giorno successivo, ma il suo parere poco importava a quanto pareva.
Risalì sulla nave, scocciato dal fatto che nessuno prestasse la dovuta attenzione ad una carica del suo calibro, ma ogni pensiero funesto e tempestoso si quietò non appena posò lo sguardo sulla cratura bruna che sostava, apparentemente intimidita, accanto al giovane conte francese. Era vero, Gilbert aveva una donna in ogni porto, ma raramente gli era capitato di incontrare una bellezza così fresca e genuina, una vera gioia per gli occhi. Una principessa, aveva sentito, certo non poteva essere altrimenti.
In quel preciso istante decise di aver finalmente trovato una compagna alla sua altezza.
- Ammiraglio Weillschmidt a rapporto, signora. - si presentò calcando ironicamente l'ultima parola, per poi rivolgersi alla fanciulla sconosciuta. - E' un onore fare la vostra conoscenza, vi auguro un sereno rientro in patria e fate pure riferimento a me per qualunque vostra necessità. -
Galante al punto giusto, lasciando trasparire la propria autorità senza essere vanesio. Si complimentò con sè stesso per l'interpretazione.

:tonio:
Antonio reagì con una risatina nervosa alle parole di Francis, finendo per perdersi la battuta di Isabel sul comandante nemico, anche se ricordava bene quel gigantesco nostromo e gli aveva fatto più che piacere vederlo in catene.
- Oh, sì, mi Lovinito è stato un bravissimo infermiere! - confermò per mostrarsi più sicuro di quanto in realtà non si sentisse. - Deve aver imparato da te. Del resto anche tu hai avuto qualcuno che si prendeva cura di te, no? - continuò accennando con un lieve inchino alla ragazza che lo accompagnava. - Señorita, non conosco il vostro nome, mentre immagino che voi sappiate il mio. Capitano Fernandez Carriedo, per servirvi. -
Occhieggiò l'arrivo di Gilbert ma non vi diede peso più di tanto: era a conoscenza dell'alleanza con i prussiani, ma questo non significava che li trovasse particolarmente simpatici.

:sesel:
Si rese conto della tensione di Francis, al suo fianco, e per questo si sforzò il più possibile di seppellire in fondo a sè stessa ogni istinto omicida e moto di rabbia che potesse provare in quel momento, per calarsi al meglio nella parte della fanciulla prigioniera, vittima dello spietato filibustiere.
- Sesel La Mer. - si presentò a voce studiatamente bassa, tenendo sempre il capo leggermente chino e accettando, non senza una certa ritrosia, il baciamano che le riservò l'ammiraglio prussiano.
Accennò un debole sorriso al capitano spagnolo: con lui non aveva motivo di rancore, ma se non fosse stato per la sua presenza, tutte le loro vite non sarebbero state sconvolte.
- Mi fa piace vedervi in salute, capitano. - mormorò.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 29/1/2012, 22:07




:fran:

- Oh io sono stato veramente fortunato a trovare qualcuno che si prendesse cura di me in una tale maniera da potermi ridare la mia salute in così poco tempo: ma non è solo grazie a questa mademoiselle se ora sto così... Bene. - rispose genuinamente Francis.
Solo lui e Sesel sapevano a chi si stesse riferendo, ma ovviamente gli altri uomini (e donne a questo punto) avrebbero sicuramente immaginato che i complimenti fossero nuovamente per i loro salvatori.
Quando la ragazza fu avvicinata da quell'ammiraglio albino, Francis avrebbe voluto frapporsi fra loro e impedire a quel germanico di insozzare con la sua crudeltà anche solo la mano della sua compagna, ma tutto doveva andare a buon fine e procedere spedito, proprio come il loro ritorno.

:belbel:

La contessa fu alquanto perplessa dalle parole di quel francese dalla barbetta ispida, ma alla fine dovette alzare appena le spalle come a rimarcare che il loro arrivo su quell'isola era destinato:
- Se siamo arrivati fin qui è solo per la missione assegnataci, ma immagino che i festeggiamenti per il vostro ritorno saranno lunghi e pieni di gioia. In cuor mio, ora permettetemi, ma devo andarmi a riposare: gli incantesimi per giungere fin qui e lo scontro mi hanno profondamente debilitata e gradirei riposare. Con permesso. - disse voltandosi e non riuscendo più a trattenere una smorfia di dolore.
 
Top
view post Posted on 29/1/2012, 23:44


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:tonio:
Ad Antonio, nonostante fosse a sua volta piuttosto debilitato anche se ci scherzava su, non sfuggì lo stato di prostrazione in cui si trovava la loro salvatrice e, mettendo da parte ogni possibile remora com'era nel suo carattere schietto, si avvicinò alla contessina sollecito.
- Mia signora, vi sentite male? Permettetemi di accompagnarvi in cabina. -
Si voltò quindi verso Francis, l'unico a portata d'orecchio che avesse un minimo di conoscenze in campo medico.
- Mi daresti una mano? Credo che la señorita abbia bisogno di essere visitata, sono preoccupato. - e poi di nuovo a Isabel. - Francis mi ha salvato la vita, sapete? Quando sono stato ferito quasi a morte. E' un ottimo medico. -
Si soffermò per un attimo con lo sguardo su Lovino, come a chiedergli scusa per il suo comportamento, sperando che il ragazzo capisse che le circostanze gli imponevano un certo tipo di atteggiamento.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 30/1/2012, 14:55




:lovi:

- Ma... C! - stava cercando di protestare leggermente Romano non appena vide allontanarsi il suo capitano e non potè non mostrare uno sguardo risentito quando lo vide comportarsi in quella maniera così apprensiva verso quella donna, ma certo non poteva darlo a vedere.
Sbuffò appena e si voltò verso il francese che aveva appena finito di parlare con la principessa.

:fran:

Quando Francis venne interpellato dallo stesso Antonio, rimase sorpreso per il tono apprensivo che aveva usato e si chinò lentamente verso l'orecchio di Sesel sussurrandole qualcosa a voce bassissima ed in una lingua che, probabilmente, lì conoscevano solo loro:
< Ma cher, je pense que l'amiral a un intérêt considérable pour vous. Et je pense que vous seul pouvez, dès maintenant, nous donner accès à du futur parti qui se tiendra par les Espagnols: je vous fais confiance, mais si il ya des problèmes, appelez-moi immédiatement. Je serai de retour tout de suit. >
Si rialzò elegantemente e si apprestò a incedere cedendo la mano di Sesel all'ammiraglio Weillschmidt:
- Ammiraglio, affido la principessa a voi mentre mi occupo della contessa: spero di non recarvi troppo disturbo. - e con un ultima stretta sulla mano della fanciulla la lasciò nelle mani di quel prussiano, sicuro che lei ce l'avrebbe potuta fare.

:belbel:

Isabel arrestò il passo non appena sentì che il capitano Carriedo l'aveva avvicinata: si stava preoccupando per la sua salute?
- Oh no, davvero non è niente suppongo, solo un graffio... - ma quando lo spagnole le poggiò la mano sulla spalla dovette reprimere il dolore con un ringhio sordo e alla fine si arrese ad accettare le cure del conte Bonnefoy, sperando che i suoi dei l'assistessero.
 
Top
view post Posted on 30/1/2012, 15:22


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:sesel:
Quando Francis si chinò verso di lei sussurrandole quelle parole affrettate che solo loro potevano capire, Sesel annuì impercettibilmente. L'idea di aver suscitato un qualunque tipo di interesse in quell'ammiraglio pallido la disgustava, ma forse, se fosse riuscita a giocare bene le sue carte, quella situazione poteva tornare a suo favore. Non che si fosse mai considerata bella o affascinante (anche se Francis gliel'aveva ripetuto spesso da quando era arrivato) e dubitava che un atteggiamento risoluto come quello che teneva di solito potesse avere presa su una personalità arrogante come quella dell'ammiraglio, ma valeva la pena di spostare la recita su un piano più rischioso se la posta in gioco era la liberazione di Arthur.
Forte di questa decisone, posò la mano in quella che Weillschmidt le porgeva.
 
•Web  Top
ikana
view post Posted on 31/1/2012, 22:06




:gil:

- Meine Prinzessin, mi permettete di scortarvi al cassone di comando? Immagino che non siate mai salita su un veliero di questa portata: sapete, è stato costruito appositamente per sua maestà, ma dato che sono il migliore nel mio campo e ho sempre portato a compimento ogni missione, per-fet-ta-men-te, posso farne uso. - iniziò lui ampolloso facendole salire i gradini che conducevano al grande timone intarsiato, mentre dentro di sè sperava che la ragazza non avesse capito che in realtà il comando era stato affidato a quella boriosa contessina.
- Allora, immagino siate felice di tornare a casa dopo tutti questi anni di dura reclusione, ja? - tornò a chiederle ponendosi al suo fianco.
 
Top
view post Posted on 31/1/2012, 22:17


Group:
Administrator
Posts:
3,906
Location:
Feliciano Vargas

Status:
Offline


:sesel:
Vedere Francis allontanarsi insieme al capitano spagnolo e quell'odiosa donna la fece sentire improvvisamente sola e circondata da nemici. Non era una sensazione nuova, in realtà Sesel l'aveva già sperimentata anni prima quando si era vista trascinare con la forza sull'isola di Avalon, e quindi era convinta che come l'aveva superata allora, allo stesso modo avrebbe fatto adesso. La posta in gioco era troppo alta.
- Certo, monsieur. No, monsieur. Oh, immagino quindi che siate persona gradita a sua maestà. -
Rispose in tono remissivo a tutte le domande che l'ammiraglio le stava ponendo, da brava ragazza obbediente che si supponeva avesse ricevuto l'educazione di chinare sempre la testa davanti ad un uomo.
- In realtà io sono nata nelle isole, non ho mai messo piede sul suolo francese. - continuò. - E vi confesso che l'idea mi mette non poca ansia. Potrò contare sul vostro sostegno anche laggiù? -
Finalmente sollevò un poco il volto, fissandolo negli occhi e abbassando appena le lunghe ciglia scure.
 
•Web  Top
18 replies since 26/1/2012, 23:01   216 views
  Share