Di nuovo sulla terraferma, capitolo 22

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view post Posted on 12/2/2012, 19:37


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Feliciano Vargas

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:tonio:
La traversata dai Caraibi alla costa spagnola era durata quasi tre mesi ma con grande disappunto di Antonio non era quella la meta del galeone sassone. Puntando a nord e circumnavigando la penisola, attraccò in un porto prussiano in modo che i passeggeri fossero scortati presso le terre del conte di Sassonia-Coburgo. Antonio, dal canto suo, non ne poteva più di essere guardato a vista e limitato nei movimenti. Su una nave, per quanto grande, l'intimità era pari a zero quindi era stato costretto per forza di cose a ridurre al minimo i contatti con Lovino, innervosendosi e innervosendo quest'ultimo a causa della situazione precaria. Inoltre nella cella viaggiava il maledetto inglese che aveva assaltato la sua nave e traformato la sua vita in un totale disastro. Ogni giorno doveva lottare con sè stesso per convincersi che non aveva il diritto di scendere sottocoperta e farsi giustizia da solo come un marinaio da quattro soldi. Quel criminale sarebbe stato giudicato dalla corte spagnola, doveva solo avere pazienza.
Ma la pazienza, si sa, in uno spazio ristretto e per così lungo tempo, era decisamente difficile da esercitare.
A complicare il tutto si univano l'ammiraglio prussiano, che passava il suo tempo a corteggiare la sgualdrina di Kirkland (d'accordo, era carina, ed era una vittima come lui, ma per essere sopravvissuta al pirata non poteva essere altro), e la contessina sassone che dava ordini a destra e a manca con un tale piglio che gli faceva temere un ammutinamento da un momento all'altro (se lui avesse avuto un capitano del genere si sarebbe ammutinato dopo due giorni). L'unico che sembrava costantemente perso in un mondo a parte era Francis: spesso Antonio si era chiesto se fosse malato o se semplicemente non riuscisse a credere di essere di nuovo libero. Nonostante quello che gli aveva raccontato mesi prima, era certo che anche lui fosse soddisfatto della cattura di Kirkland, e ne aveva anche più ragioni di lui.
Antonio si era augurato che, una volta sbarcati, avrebbe avuto un po' di tempo da trascorrere in santa pace con Lovino, dopo quel periodo di prigionia da incubo, e invece no. Appena messo piede a terra, una delegazione aveva accolto la contessina e intimato a lui e a Francis di recarsi immediatamente presso il conte a fare rapporto sul periodo trascorso in reclusione.
Non c'era mai pace.
 
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ikana
view post Posted on 12/2/2012, 22:55




:fran:

Il viaggio era stato lungo, lunghissimo e se non avessero toccato terra quella mattina, avrebbe pensato che era anche interminabile: proprio come i sensi di colpa che gli avevano corrso l'anima giorno dopo giorno, ora dopo ora e che non riusciva a sfogare nemmeno nelle milioni di pagine che scriveva nella propria cabina, nè grazie allee parole di conforto di Sesel che lo rincuoravano riguardo il suo piano di seduzione di quello stupido e barbarico ammiraglio.
Aveva passato le giornate con lo sguardo assente, completamente immerso nei suoi pensieri, la fame si era velocemente volatilizzata e così anche il sonno tardava sempre ad arrivare: sentiva ancora la sua voce gridargli contro, il sangue carezzargli la pelle... Si odiava, sì perchè non era stato in grado di dirgli un'ultima volta "Ti amo".
Quando finalmente respirò l'odore della terra spagnola, si sentì già meglio, perchè sapeva che a pochi giorni di galoppo si trovava la sua villa privata dove lo attendeva la buona Laverne per viziarlo e sicuramente avrebbe viziato anche i suoi ospiti... Ma tutti i suoi piani andarono in fumo quando due eleganti carrozze nere a doppio cavallo si fermarono proprio allo sbarco del veliero prussiano: dalle effegi che recavano, dovevano essere messi del padre della contessina, il quale, detto poco dopo da un araldo, li scortava sentitamente al loro castello per avere notizie sulle condizioni di prigionia e chissà quali altre domande gli sarebbero state rivolte.
Teneva ancora il braccio teso per aiutare Sesel a scendere dagli ultimi gradini della rampa quando una voce ben conosciuta risuonò alle sue spalle.

:belbel:

Avrebbe voluto fare grandi salti di gioia alla vista della costa e del porto prussiano, ma il suo buon nome di contessina non glielo permetteva ed in quei mesi aveva dovuto tenere riguardata anche la sua spalla, ora severamente compromessa in bellezza da una lucida cicatrice bianca.
A causa di questo e del fatto che l'ammiraglio aveva avuto la splendida idea di affibiare al conte Bonnefoy e alla "principessa", la sua splendida stanza, andando così ad occupare quella del nostromo di bordo, durante tutto il viaggio le si era inacidito l'umore e aveva trattato più che despoticamente quei lazzaroni di prussiani: in compenso aveva potuto approfittare della piacevole compagnia del capitano Carriedo, soffermandosi ogni volta ad ammirarne il sorriso, la pelle dolcemente brunita dal sole, i capelli raccolti in coda secondo la moda francese e...
- Finalmente si torna a casa signori! Vi prego, salite, non vorrete far attendere il mio onorevole padre? - disse mentre scendeva dalla rampa di attracco del veliero per dirigersi alla carrozza in testa.
 
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view post Posted on 13/2/2012, 19:34


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:sesel:
Alla vista della contessina che incoraggiava così energicamente gli uomini a seguirla, Sesel lanciò uno sguardo apprensivo a Francis. Non avea la più pallida idea di come comportarsi: alla sola idea di seguire quella donna ignobile che, ormai le era chiaro, l'aveva presa in antipatia e la considerava alla stregua di una donna di porto, si sentiva annodare lo stomaco. Inoltre avrebbe significato entrare in una casa nemica, quando avrebbe solamente voluto restare al fianco di Arthur e proteggerlo da quegli uomini che ai suoi occhi erano peggio delle bestie.
Però non poteva nemmeno rimanere sola sulla nave, sembrava che l'ammiraglio sarebbe sbarcato a sua volta e in ogni caso non voleva rimanere sola con lui per più tempo del necessario.
- Cosa devo fare? - sussurrò apprensiva all'indirizzo del suo accompagnatore.

:tonio:
Ad Antonio sfuggì un sospiro nel sentire il tono imperioso di Isabel. Evidentemente non c'era modo di sottrarsi a quell'incombenza e, in ogni caso, era stato deciso che ci pensasse l'ammiraglio Weillschmidt a sbarcare il pirata e a scortarlo fino alle carceri assegnate.
Si rivolse dunque a Lovino, per nulla intenzionato questa volta a lasciarlo da parte.
- Andiamo, querido, il conte ascolterà anche la tua deposizione. - lo incoraggiò consapevole del suo sguardo imbronciato.
Dopodichè tornò a rivolgersi alla contessina.
- Non ci permetteremmo mai, mi señora. -
 
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ikana
view post Posted on 14/2/2012, 21:42




:fran:

Francis strinse leggermente la mano della bella fanciulla chinandosi al suo livello:
- Non ti devi preoccupare, cherie, ora saliremo sulla seconda carrozza dove immagino potremo salire da soli, dato che l'ammiraglio non vorrà perdersi gli onori di salire assieme al suo "capitano", tanto meno la contessina si priverà della compagnia di Antonio, il quale a sua volta farà salire con sè il suo chouchou. - iniziò tranquillamente il francese accompagnandola alla carrozza, più piccola e appartata che aspettava - E durante il viaggio cercheremo di concordare una versione soddisfacente per il conte e... - concluse seguendola all'interno della cocca piena di morbido velluto verde - Terminerò di raccontarvi come si raggiunge la mia villa e cosa dovrete fare ben presto, ma fillette. Bien? -

:lovi:

Romano, il quale aveva trascorso gran parte del viaggio esiliato nella pancia del veliero al seguito dell'ennesimo cuoco di bordo e riuscendo ben poche volte a parlare con il suo capitano (il quale non mancava di importunarlo con i suoi piagnistei, scusandosi di come lo stava trascurando e... E come se a lui importasse!): in sostanza si era annoiato, arrabbiato, infuriato addirittura e non poteva fare a meno di corrodersi l'animo nel cercare di capire come, come lui potesse solo stare vicino a quell'odiosa dea germanica!
Indispettito lo seguì indirizzandosi alla carrozza di testa nella quale la contessa aveva già preso suo agio occupando il lettino posteriore.
 
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view post Posted on 15/2/2012, 01:04


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:sesel:
Sesel annuì a Francis, seguendolo quindi a bordo della carrozza.
- Dovrei essere con lui... - si limitò a sussurrare in tono affranto riferendosi chiaramente ad Arthur, ma non voleva che questo suo "capriccio" pesasse su Francis più di quanto la sua presenza non facesse già.
Si accomodò docilmente sul sedile di fronte a lui e per tutto il tragitto, mentre fuori dal piccolo finestrino il mare si allontanava sempre di più, lo ascoltò montare a regola d'arte una storia che avrebbe ingannato e commosso anche il migliore dei magistrati. Per quano la riguardava avrebbero proseguito con la farsa messa in scena ad Avalon, presentandola come una principessa delle isole Seychelles, rapita tempo addietro dal feroce pirata e trattenuta in suo potere contro la sua volontà, in attesa di un potenziale riscatto che non era mai sopraggiunto.
Sesel si augurava che non facessero troppe domande su questo punto perchè non vi era nessun "principe africano" ad attenderla nella sua patria, probabilmente la sua famiglia l'aveva data per morta nel momento stesso in cui Arthur, così pallido e dallo sguardo feroce, aveva messo gli occhi su di lei.

:tonio:
Facendo buon viso a cattivo gioco e suo malgrado preoccupato dalla reazione piuttosto stizzita di Lovino, Antonio prese posto nella carrozza senza aggiungere altro. Sapeva che quello non sarebbe stato un colloquio facile: molto probabilmente il conte gli avrebbe chiesto il resoconto di come la sua nave fosse stata assaltata, il carico perduto e lui stesso catturato. Avrebbe voluto conoscere, nei limiti del possibile, l'organizzazione dei pirati e i loro punti deboli per poterli colpire efficacemente le prossime volte. Inoltre, ne era assolutamente certo, avrebbe richiesto un adeguata ricompensa per la sua liberazione, o riscatto se così lo si voleva chiamare, in mancanza del quale sarebbe stato sicuramente trattenuto "gentilmente" presso la corte prussiana. La parte principale di tale riscatto, avrebbe potuto scommetterci, consisteva nella sua promessa di mantenere l'impegno e prendere in sposa la contessina.
Antonio poteva già sentire i denti di Lovino che digrignavano e il suo stesso orgoglio esigere la libertà che spettava loro.
 
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ikana
view post Posted on 15/2/2012, 13:42




:fran:

Francis aveva cercato di essere il più semplice ed esplicativo possibile nel definire il progetto alla fanciulla che rapita e presa, forse fin troppo sentimentalmente da quei discorsi, lo ascoltava con cura e attenzione: quando terminò di esporle il tutto si alzò e le sedette accanto stringendola amorevolmente, carezzandole le braccia e sussurrandole che sarebbe andato tutto bene, che ora sarebbero entrati nel suo territorio, fatto di corti, balli e uomini illustri e che nessuno, nemmeno quella dannata contessina viziata, avrebbe potuto sopravvivere al suo cospetto.
- Dovrai essere ancora più forte, d'ora in poi, e pronta a essere sempre ma petit etoile, luminosa e radiosa per questi cieli cupi, d'acord? - le disse dolcemente carezzandole la guancia.

:belbel:

La belga aveva trascorso alquanto silenziosamente il viaggio, forse presa dalla stanchezza del ritorno o, molto più probabilmente ed effettivamente, preoccupata sul motivo per cui il capitano Carriedo avesse concesso anche a quel ragazzino di salire al suo fianco: ovviamente gli sproloqui dell'ammiraglio Wieldschmitt l'avevano tenuta sveglia, ma sinceramente si sarebbe lasciata cullare dal lieve dondolio della carrozza per poter riposare un poco.
Nonostante tutto arrivarono di buon ora al castello del conte suo padre e appena scesi furono vivacemente accolti come eroi e bentornati e nuovamente furono annunciati nella stanza principale del castello dove sarebbero stati interrogati gli "ex-prigionieri".
 
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view post Posted on 15/2/2012, 23:01


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:sesel:
La sicurezza di Francis, in qualche modo, riusciva a far sentire meglio anche lei e Sesel si ritrovò ad annuire. Era meglio non fermarsi a riflettere sul motivo di quella farsa, sul perchè era nata e su cosa avrebbe portato. Era molto più semplice portarla avanti passo dopo passo, farsi forza e credere fermamente che il loro desiderio comune si sarebbe realizzato.
- Sarò quello che vorrai, farò qualunque cosa, se questo mi consentirà di riportare a casa Arthur vivo. - disse lasciando vagare lo sguardo sull'espressione sicura di Francis.
Il grande palazzo davanti al quale si fermarono le carrozze avrebbe trasmesso un senso di timore reverenziale a chiunque lo vedesse per la prima volta, ma ora lei era pronta ad affrontare qualunque prova se fosse stato per il bene del suo capitano.

:tonio:
Infine erano arrivati al palazzo del conte e Antonio iniziava a sentirsi di nuovo come un topo in trappola, sensazione che conosceva fin troppo bene e che avrebbe gradito non provare mai più.
Dopo aver lasciato la carrozza ed essersi riuniti a Francis e alla "principessa", vennero scortati dall'ampio ingresso attraverso i corridoi costellati di dipinti e statue di cui Antonio poteva anche ammirare la bellezza ma di cui non avrebbe mai compreso il valore. Lui era un uomo di mare, semplice e pratico, tutta quella ostentazione gli appariva esagerata e fuori luogo.
Quando raggiunsero infine la sala delle udienze, dopo un tortuoso percorso compiuto nel silenzio più assoluto, provò il desiderio di stringere la mano a Lovino, per tranquillizzarlo e infondergli coraggio, anche se forse era lui ad averne bisogno.
 
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ikana
view post Posted on 16/2/2012, 14:45




"Entrate, prego! "



Risuonò con forza la voce all'interno dello studio personale del conte di Sassonia e la porta di forte e salda quercia venne aperta dalla stessa Isabel, la quale a testa alta e sguardo fiero, capeggiava il gruppo di vittoriosi di ritorno dalla missione:
"Oh bene, ammiraglio, figlia mia, bentornati: devo dunque immaginare che le persone qui con voi siano il rispettabile capitano Carriedo e il conte di Bonnefoy, corretto?"

:belbel:

- Sì padre e come vede siamo tornati sani e salvi: le perdite sono state minime tra gli uomini dell'ammiraglio e io sono l'unica ferita del mio squadrone, inoltre... - iniziò incrociando orgogliosamente le braccia al petto - Siamo riusciti a fare prigioniero il terribile corsaro della corona inglese, Arthur Kirkland e ora è in nostro potere. - concluse sorridendo affabilmente e facendo un gesto in direzione degli "stranieri" per farli avanzare innanzi alla figura severa e austera del conte di Sassonia.
 
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view post Posted on 16/2/2012, 20:48


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:tonio:
Antonio avanzò di alcuni passi decisi nella stanza, senza staccare lo sguardo dall'uomo imponente seduto su una poltrona che, ai suoi occhi, appariva quasi un trono. Non s'inchinò davanti a lui, non era il signore a cui doveva obbedienza, limitandosi ad un cenno del capo e ad un saluto formale.
- Capitano Antonio Fernandez Carriedo, dell'Invencible Armada a rapporto, signore. Innanzi tutto ci tengo a farmi portavoce di tutte le persone che sono state tratte in salvo dalla vostra fortunata spezione e porgervi i loro più sentiti ringraziamenti. Purtroppo il carico dell'ammiraglia da me comandata è andato completamente perduto ma confido nel fatto che il prigioniero possa darvi informazioni più dettagliate a riguardo, se convinto con i giusti modi. -
"Torturatelo pure", stava suggerendo tra le righe sperando che lui e il conte potessero intendersi.
- Inoltre porgo i miei ringraziamenti in modo più personale alla contessina e all'ammiraglio Weillschmidt, nella speranza che li riporti alla corona prussiana. Ritenetemi pure a vostra disposizione per qualunque domanda, curiosità o chiarimento desideriate sull'intera vicenda. -
Sperava di essersi espresso in modo sufficientemente deferente, senza scadere nell'adulazione e che quel colloquio durasse il meno possibile.
 
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ikana
view post Posted on 18/2/2012, 13:07




:belbel:

La contessa era andata a posizionarsi dietro al padre, il quale ora le teneva gelosamente la mano ringraziando silenziosamente dentro di sè di aver nuovamente presso la propria dimora l'amata figlia e degna di così grande fiducia, inoltre, da quel poco che aveva afferrato dalle parole che gli sussurrava nell'orecchio, vi erano state alcune controversie a bordo:
" Mi compiaccio della vostra proposta, ma sono assolutamente sicuro che sia al prigioniero che a voi ora serva un certo periodo di "riposo", ovviamente non nelle medesime condizioni. " rispose il conte esponendo un sorriso malevolo simile a quello della figlia " Ma permettetemi ora di parlare un poco con il conte Bonnefoy e la nostra prinzessin, immagino che la vicinanza così ostentata ad un assassino vi abbia sconvolto? Prego, raccontatemi la vostra vicenda, anzi fatelo entrambi e spero sia alquanto... Esauriente. " concluse tenendo la mano ai due ed invitandoli ad avanzare, così da lasciare la parola alla fanciulla e successivamente al biondo.
 
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view post Posted on 18/2/2012, 14:01


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:sesel:
La ragazza avanzò di alcuni passi incerti, il cuore in tumulto e tutta l'incertezza che tornava a farsi strada dentro di lei. Il tono vagamente ironico e il sorriso inquietante del conte suonavano come un campanello d'allarme e il suo disagio era aumentato a dismisura dalle condizioni in cui si presentava in quel palazzo elegante. Certo, a bordo era stata trattata davvero come una principessa e ricoperta di ogni premura, ma restava il fatto che il suo guardaroba e il suo aspetto tutto erano tranne che regali. Non aveva idea se questo fosse giustificabile con il lungo soggiorno lontano dalla civiltà o meno.
Ma non era quello il momento di farsi prendere dall'ansia, se avesse esitato tutto il lavoro di preparazione compiuto con Francis sarebbe andato in fumo e invece di liberare Arthur avrebbero ottenuto solo di farsi incarcerare insieme a lui (ipotesi che al momento le appariva addirittura allettante ma che presentava una spaventosa carenza di vie d'uscita).
Avanzò di un altro passo e alzò lo sguardo, imponendosi di mantenerlo fermo negli occhi del conte, prima di accennare una riverenza.
- Sesel La Mer, per servirvi, mio signore. - si presentò. - La mia storia è alquanto comune, non ritengo che possa esservi in essa nulla che vi possa essere di un qualche aiuto. Sono nata sulla più grande delle isole Seychelles, com'è noto meta frequente di approdi di pirati. Sono stata rapita alcuni anni fa da quel criminale e trattenuta contro la mia volontà in un'isola dei Caraibi di cui, purtroppo, non saprei segnalarvi la posizione. Là ho svolto più che altro mansioni servili, agli ordini del suddetto pirata, finchè la nave di sua grazia non è giunta in mio soccorso. -
Era abbastanza scarna come descrizione, ma non sarebbe scesa in ulteriori particolari se non le fosse stato espressamente chiesto e se si aspettavano che descrivesse torture subite da parte di Arthur, beh, avrebbero aspettato un bel po'.
- Tutto quello che posso aggiungere, in quanto immagino che questo particolare metta in agitazione la vostra morale riguardo la mia presenza qui, è che il capitano non usò violenza su di me, in nessun modo conosciuto. -
Lanciò un'occhiata furtiva a Francis sperando di non aver esagerato e non averlo messo in difficoltà.
 
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ikana
view post Posted on 18/2/2012, 20:42




:fran:

Francis ascoltò sia la domanda carica di malizia e di scarsa fedeltà nei suoi confronti, fatta da quel figlio del demonio che osava farsi chiamare Conte di Sassonia: lui e la figlia, una coppia perfetta di dannati assassini, torbidi peccatori all'interno della legalità che la legge germanica concedeva, ora osavano mettere sotto il loro corrotto giudizio quella splendida anima di fanciulla che era Sesel...
Non poteva permetterlo ulteriormente e non appena sentì il discorso della ragazza scemare in un leggero accenno di risata da parte del tedesco, Francis intervenì stringendole il fianco e fissando con sguardo solido e duro il conte:
- La demoiselle qui presente ha ragione, vostra grazia: il corsaro aveva gusti più... Pedestri: nel tempo che ci ha visti in catene, sono stato io l'unico svago del suddetto criminale; spero non me ne facciate una colpa se non vi racconto i dettagli o magari preferite...? - iniziò accennando un terribile sorriso e dando adito alle favolose dicerie che riguardavano non solo il conte stesso ma anche il figlio del fratello, innamorato di un bel giovine e con cui condivideva più di qualche fugace appuntamento - Come aveva già accennato il capitano Carriedo, anche il mio vascello è andato perduto con tutte le sue mercanzie, le più trafugate ed altre disperse, tra le quali anche il sigillo e vessillo di famiglia, ma concorderete sul fatto che sarete voi stesso a parlarne con mio padre, in fondo siete compagni d'armi da tempo, non? Inoltre, noi... - concluse accennado a prendere sotto braccio la bella Sesel - Saremmo profondamente stanchi e, come vedete anche voi, avremmo bisogno di riposo, ergo vorremmo poterci ritirare da voi e recarci alla mia villa privata in attesa di notizie. -

:belbel:

" Oh perdonate l'insolenza... Conte. " disse l'uomo irrigidendo terribilmente i tratti del volto non appena il biondo terminò di imputargli dicerie che lui stesso aveva più volte tentato di mettere a tacere, forse vanamente " Vi accordo il permesso di andare, a tutti quanti: capitano Carriedo, immagino sarete lieto di sapere che verrà dato un party in vostro onore alla villa di vostro padre per festeggiare sul felice ritorno di tutti voi, quindi siete ovviamente tutti invitati; gradirei inoltre, capitano, che rispettaste gli impegni presi tempo addietro e al più presto, proporrei il mese prossimo, prendiate la mano di mia figlia: non vedo vi sia modo migliore per consolidare la vostra posizione e unire le nostre famiglie sotto un'ancora più solida alleanza, giusto cara? "
La contessina sorridendo accennò un pacato sì e terminata la discussione potè congedarsi anch'ella al seguito di una delle cameriere, mentre l'araldo di corte scortava i gentili ospiti alle carrozze.
 
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view post Posted on 18/2/2012, 23:09


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:sesel:
Quando sentì Francis parlare dei "gusti" del capitano, la ragazza s'irrigidì, arrossendo a disagio. Da una parte non avrebbe mai pensato che si spingesse a tanto, mettendo così a repentaglio la sua reputazione, e dall'altra aveva l'impressione che i sentimenti di Arthur, messi a nudo così brutalmente, venissero calpestati da quelle persone spregevoli. Loro non avevano nessun diritto di giudicarlo, loro che si erano comportati peggio delle bestie, erano gli ultimi sulla faccia della terra a poter sputare sentenze.
Quando si sentì stringere da Francis, si appoggiò a lui tremando leggermente per la lensione nervosa che tentava disperatamente di trattenere e quando finalmente il conte concesse loro di allontanarsi, notò appena la rigidità delle membra del capitano Carriedo e quella dell'espressione quasi sotto shock del suo compagno. Se fosse stata più tranquilla si sarebbe preoccupata anche per loro, aveva l'impressione che, nonostante fossero dalla parte del nemico, si trovassero in una situazione pessima. Ma ora non ne aveva la forza, desiderava solo uscire da quella casa, da quell'incubo, e respirare di nuovo l'aria fresca di mare.
Solo quando furono di nuovo in carrozza, velocemente in viaggio verso la villa di Francis, osò tirare un sospiro di sollievo ed appoggiarsi alla spalla del giovane chiudendo gli occhi, esausta.
 
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ikana
view post Posted on 19/2/2012, 14:25




:lovi:

Il giovane italiano aveva assistito alla scena di "imputazione" completamente attonito ed anche alquanto scocciato: non solo quella sottospecie capitano dei suoi stivali si era messo a totale disposizione del conte, no! Quel bastardo gli aveva anche tenuto nascosto che era il promesso sposo della contessa!
Aveva per tutto il tempo digrignato i denti silenziosamente e il sapore ferroso del sangue, ormai, gli pervadeva la bocca con insistenza, così quando vennero congedati e Antonio cercò di avvicinarlo gli ringhiò contro una sonora bestemmia italiana, tentando di staccarsi da lui.
- Volevi dirmi quando me l'avresti detto eh, bastardo!? - iniziò violentemente - Tutte-tutte quelle belle parole... Sei solo un bugiardo, un dannato bugiardo!! -

:fran:

Non appena il conte li lasciò andare, Francis annunciò al cocchiere la strada per portarli a casa, anche se l'avrebbe fatto fermare nel paese vicino per mantenere la segretezza dell'ubicazione di pace della sua dimora: quando la fanciulla si accoccolò a lui, il francese le passò rassicurante una mano nei capelli, sentendosi anche lui più tranquillo e rilassato lontano da quella dannata magione carica di odio e astio.
Accennò appena una parola per destare Sesel quando scesero al piccolo paesino di Saint Etienne: il sole stava tramontando dolcemente oltre le colline dell'impero prussiano, ma quel paesino di giurisdizione francese era un sogno che si stagliava oltre i boschi cupi e grigi della Germania: la scortò fino ad un punto di posta dove affittò un cavallo al proprietario, il quale conosceva bene quel giovane facoltoso e salito sul destriero tornò a recuperare la ragazza, persa ad osservare quel piccolo mondo.
- Allons ma belle, manca poco a casa e non vorrei che scendesse troppo in fretta la sera. - disse tendendole la mano per salire con lui sul dorso dell'animale.
 
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view post Posted on 19/2/2012, 22:47


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:tonio:
Lovino era furibondo, Antonio non se la sentiva di dargli torto, ma urlargli contro nel bel mezzo del corridoio non era una buona idea. Fortunatamente in quel momento non era presente che una domestica, che li stava scortando alle stanze loro assegnate (perchè ovviamente avrebbero soggiornato a palazzo, e come poteva essere altrimenti?).
Senza dargli il tempo di aggiungere altro, lo afferrò per un braccio e lo trascinò nella camera, ringraziando la domestica con un cenno del capo e facendole segno di andarsene.
Quando finalmente furono di nuovo soli, tornò a voltarsi verso le iridi d'oro fiammeggiante di Lovino.
- No es mi culpa. - iniziò. - Non lo ricordavo nemmeno più. E' stato deciso anni fa, prima ancora che mi imbarcassi come marinaio, ed era più che altro un accordo tra le nostre famiglie. Non potevo certo immaginare che intendessero rivendicarlo in questo modo. -
Tentò di avvicinarsi a lui, non senza una certa esitazione.
- Non ti avrei mai, mai mentito. Sabes que te quiero. -
 
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