Quando la sentì dibattersi tra le sue mani, Gilbert per poco non mollò la presa, ma la stupidaggine a cui aveva rischiato di assistere era troppo grande per farla passare liscia a quella signorina.
Affilò lo sguardo e piantò le sue iridi rosso sangue in quelle verdi di lei, con espressione sprezzante.
- Una fuga. Fantastico, proprio degno del grande comandante che ha guidato l'assalto all'isola dei pirati. Un suicidio d'onore. Ma non ti vergogni neanche un po' a dire queste cose? -
Aveva una gran voglia di scrollarla per farla ragionare: probabilmente il suo modo di pensare da soldato e uomo di mare era poco conforme ad una mente femminile tutta frizzi e lazzi, ma a tutto c'era un limite.
- L'unica morte onorevole è quella sul campo di battaglia, non c'è niente di elevato in una fuga. Ha preferito un moccioso a te? Aspetta, parli di quell'idiota di Carriedo? Tu fagli vedere che vali il triplo di quel ragazzetto e preparati a mangiare carne italiana a pranzo! Io ti farò compagnia con quella francese. -
E poi, se si fosse calmata un po', avrebbe anche potuto raccontarle cosa stavano facendo il suo stimato conte e la principessa nelle sue ancora più stimate prigioni.