Sesel seguì un po' a fatica lo scambio di battute tra Francis e i marinai, trovando molto più comprensibile la lingua con la quale si rivolse successivamente a lei e Arthur.
La nave stava per salpare ma c'era qualcosa, nell'atteggiamento del loro ospite, che la lasciava perplessa. Realizzò di cosa si trattasse quando lo vide dare disposizioni per una carrozza.
Una carrozza?
Significava che non sarebbe rimasto con loro sulla nave? Che non sarebbe tornato ad Avalon?
Colta da un terribile presentimento (aveva detto anche "ultimo dono", non era possibile!), si aggrappò al braccio di Arthur nel tentativo di attirare la sua attenzione su quel particolare.
- Arthur...! Arthur, ti prego, non puoi lasciarlo andare! - bisbigliò concitata una volta che Francis li ebbe superati. - Non puoi permettere che finisca così, non è giusto! -
In tutta sincerità Arthur aveva intuito le intenzioni di Francis molto primo che questi le mettesse in atto, il giorno stesso in cui aveva ricevuto quella burrascosa visita forse. Per tutti quei giorni non aveva fatto altro che ripetersi che non era affar suo, che non aveva il diritto di intromettersi in decisioni personali che non lo riguardavano e che se Francis desiderava rimanere in patria lui doveva rispettare questa legittima decisione.
O almeno così aveva pensato fin a quando Francis non aveva distolto lo sguardo spento da loro e gli occhi lucidi di Sesel non avevano cercato i suoi con espressione angosciata.
No, decisamente così non andava.
Non ne poteva più di essere fissato in quel modo dalla sua principessa, l'aveva fatta preoccupare fin troppo in quel lasso di tempo e le aveva procurato troppi dolori non necessari. Inoltre trovava assolutamente intollerabile che quel subdolo francese si permettesse di metterlo da parte in quel modo.
Credeva di poter far fuori in quel modo Arthur Kirkland? Si sbagliava di grosso.
Oh, certo, lui non aveva nessun diritto di contestare le altrui decisioni, ma da quando si preoccupava dei diritti di qualcuno? Arthur Kirkland si prendeva semplicemente quello che voleva e ora voleva il subdolo francese.
- La nave è mia, dici? Molto bene. -
Si rivolse quindi ai marinai che attendevano ordini accanto alla battagliola.
- Fermate quell'uomo, vi ordino di impedirgli di lasciare la nave. E' mio espresso desiderio che lo tratteniate finchè saremo in mare aperto. -
Il suo sguardo smeraldino saettò dalle espressioni perplesse dei marinai agli occhi di Francis che si era voltato a guardarlo.
- Sei mio. - diceva chiaramente quello sguardo affilato.