La nostra casa, capitolo 30

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ikana
view post Posted on 4/7/2012, 13:54




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Ormai erano diversi mesi che lui e Lukas si occupavano di gestire la villa reale e tutta l'isola, portando il necessari bisogno primari ai suoi abitanti e tentando nella gloriosa opera di completamento e riparazione dell'Albion: ed in effetti avevano perdurato in quell'opera e vi avevano speso fatica e denaro, ma ormai poteva dirsi conclusa, mancava poco sartiame, le vele ed, ovviamente, il suo capitano.
Mathias affidò il piccolo Alfred, in quei giorni diventato la sua ombra, alla governante: il bambino era stremato per la lunga giornata sotto il sole e si era addormentato fra le sue braccia mentre lo riportava alla magione principale.
- Mettetelo a letto: io e Lukas stiamo terminando alcuni preparativi. Sembra che il vento sia cambiato. - concluse con un sorriso stanco, ma intenzionato più che mai ad accettare la cena frugale che arrivava dalle cucine e portarla al veliero dove avrebbe cenato assieme al compagno - Accogliete i marinai che tornano dai cantieri o dal porto, siate disponibili nei limiti del consentito. - terminò e preso il tutto, il danese tornò di gran carriera al veliero, lanciando un lungo fischio per farsi lanciare una cima, stringendo tra i denti il fagotto contenente il loro pasto.
 
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view post Posted on 5/7/2012, 19:59


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Quella sera non aveva voluto abbandonare l'Albion. La sensazione che Lukas avvertiva in tutto il corpo era simile a quella dell'approssimarsi di una tempesta, tuttavia il cielo era sereno e completamente sgombro da nuvole. I suoi compagni elementali non gli avevano riportato nessun genere di anomalia presente nell'atmosfera, quindi si era convinto che si trattasse di qualcosa di strettamente "umano", che fosse positivo o negativo, non avrebbe saputo dirlo. Non ancora, almeno.
Il fischio di Mathias richiamò la sua attenzione e, quasi automaticamente, gli lanciò la cima che aveva preparato per lui, non sforzandosi però troppo ad issarlo a bordo.
- Allora, ha messo a letto Alfred, paparino? - non potè esimersi dal prenderlo un po' in giro. - Possiamo quindi rilassarci un po' senza bambini che scorrazzano su e giù per il ponte? -
C'era da dire che alla fine anche un solitario come Lukas aveva fatto l'abitudine alla presenza del piccolo (oltre ad avere, in un certo senso, assunto il comando del lato muliebre dell'isola - il ruolo che era stato di Lady Sesel), che ormai non lo disturbava più di tanto, ma anzi risvegliava in lui un bizzarro isitinto di protezione.
 
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ikana
view post Posted on 5/7/2012, 20:33




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Mathias, con un ultimo salto utilizzato per scavalcare la balaustra del ponte maggiore, atterrò di fronte ad un norvegese in vena di battute anche se con il solito sguardo arcigno ed inespressivo:
- Il pupo l'ha messo a letto la governante, sta sera il "paparino" ha promesso di stare con "mammina" che sente qualcosa di non ben specificato... - iniziò avvicinandosi ad alcune casse vuote e posandovi sopra una lanterna e la frugale cena, sedendosi poì su una pila di sacchi di non ben precisato materiale, ma abbandonato lì da qualche marinaio stanco - Sicuro che non sia qualcosa di tuo invece? Magari a fuori di fare la donna di casa ti sta venendo anche il ciclo... - concluse cercando di trattenersi dal ridere - E credo di dover pagare cara questa battuta, ma conto sul fatto che tu sia troppo stanco per picchiarmi! - continuò lui, offrendogli una pagnotta di pane in cambio di uno schiaffo non dato.
 
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view post Posted on 5/7/2012, 23:42


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L'istinto di stendere il danese con un pugno ben assestato fu quasi pari a quello di estrarre la fida pistola dorata. Tuttavia Lukas sapeva di non potersi permettere di perdere il capocarpentiere proprio ora, quando i lavori di riparazione dell'Albion erano praticamente ultimati. Inoltre, se quel "qualcosa" si fosse rivelato potenzialmente pericoloso, niente meglio dell'alabarda di Mathias avrebbe potuto proteggere l'isola.
Anche se in realtà non credeva che ci sarebbe stata una seconda invasione.
Crollando a sua volta sui sacchi con aria spossata - non si stava affatto risparmiando in quei giorni, nemmeno nei lavori manuali - non si trattenne dal lanciargli un'occhiata di fuoco.
- Chi scherza con le profezie del Signore dei Mari, prima o poi ne resterà vittima. - minacciò, accettando tuttavia il pane che gli veniva porto, in un gesto piuttosto in contraddizione con le parole. - Dici bene, non ti picchio solo perchè sono troppo stanco e devo preservare le energie per il lavoro di domani, e in ogni caso ho la certezza assoluta che stia per accadere qualcosa, che tu ci creda o no. Lo sento nell'aria, nell'acqua... -
 
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ikana
view post Posted on 6/7/2012, 08:03




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Mathias rise appena dell'espressione del norvegese suo compagno e stappando un fiasco di idromele non seppe trattenersi dal rispondergli:
- Oh beh se succedesse almeno baderei a dei miei marmocchi, invece che a quelli degli altri... E poi ci sono cose ben peggiori di quelle del vostro "Signore dei Mari" - continuò lui imperterrito - Come il morire nel disonore: mi si precluderebbe ogni ingresso al Valallah se appendessi la mia albarda al chiodo. -
Mathias non era un gran credente e delle diverse professioni di fede di gesuiti, sciamani o quant'altro, lui restava fedele alle sue origini: era una stirpe di vichinga quella da cui discendeva, dalle forti membra e dalle teste un po' vuote, vero, ma pur sempre uomini coraggiosi e pazienti che avevano pochi ma sani principi.
- Lo so che senti questi cambiamenti, cosa credi? - continuò indicandogli le stelle - Regolus stanotte brilla più che mai: per noi timonieri, caro principino, è un bellissimo segno, quindi non preoccuparti. E smetti di coccolare quel pane, mangialo o domani altro che dare una mano, sarai più stanco di prima! - commentò afferrando un po' di formaggio e mangiandolo di gusto.
 
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view post Posted on 6/7/2012, 12:57


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- Che razza di battutaccia... - brontolò Lukas addentando la propria pagnotta e masticando lentamente. - Non ho nessuna voglia di parlare di morti onorevoli, stanotte. -
Era una serata placida, a parte quelle sensazioni di aspettativa, le stelle brillavano e la brezza salmastra spirava dal mare verso la riva. I suoi pensieri vagavano pigri indugiando ora qua ora là su immagini che la mente stanca gli proponeva.
- Quel bambino ha bisogno della sua famiglia. - disse infine. - Per quanto noi possiamo esserne un surrogato, non saremo mai sufficienti. Non so quanto tempo dovremo aspettare ancora, ma la reggia è pronta ad accogliere il suo re e non è bene che l'attesa si protragga. -
Abbandonò la testa all'indietro, scrutando il cielo notturno con gli occhi viola socchiusi.
- A volte mi chiedo se non dovremmo mollare gli ormeggi dell'Albion e andare a riprenderci ciò che ci appartiene. -
 
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ikana
view post Posted on 6/7/2012, 14:29




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Mathias corrugò appena la fronte intento a riflettere sulla questione aperta dal compagno norvegese:
- E così facendo abbandoneremmo il popolo e quel bambino che ora ci crede la sua famiglia: no, dobbiamo perseverare, senza smettere di sperare nel ritorno del capitano e della principessa... - iniziò alzandosi e spegnendo la luce fastidiosa della lanterna favorendo a quella la pallida luce lunare ed il bagliore delle stelle - Secondo te quel francese riuscirà veramente a riportare indietro il capitano da solo? Mi sembra... Debole. - concluse lasciandosi cadere al fianco di Lukas ed allungando un braccio per accarezzargli i capelli - Ma forse sono io a sbagliarmi, no? -
 
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view post Posted on 7/7/2012, 01:06


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- E' l'unica cosa che mi trattiene. - commentò Lukas. - Se non fosse che Alfred interpreterebbe questa partenza come l'ennesino abbandono, sarei già per mare. Non voglio che qualcuno si senta di nuovo abbandonato o tradito. -
Abbassò notevolmente il tono mentre pronunciava le ultime parole e fu particolarmente grato a Mathias per aver spento la lucerna in modo che il suo vago rossore non fosse troppo evidente.
- Sono certo che se il francese non dovesse bastare, Lady Sesel farà dannare a sufficienza quei prussiani, al punto che la imploreranno di andarsene! - esclamò con un ultimo risolino divertito.
Non era nelle sue intenzioni prendere in giro la ragazza, ma poche volte aveva visto una donna con un carisma tale da fare rigare dritto un'intera ciurma di corsari, senza tuttavia perdere la sua grazia.
- Riusciva a farsi ubbidire persino da te, cosa che a me risulta ancora difficile. - mormorò spostandosi in modo da appoggiare la nuca contro la sua spalla.
 
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ikana
view post Posted on 7/7/2012, 11:59




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Mathias prese a giocherellare tranquillamente con i capelli biondo chiaro del compagno, assaporando il carole portato da questo alla sua spalla dolorante per i duri pesi portati tutto il giorno e le spinte al timone dell'ancora per fissarlo alla sua base:
- Non è che mi lasciassi proprio comandare a bacchetta, anzi! E' solo che quelle poche volte che mi andava di darle retta lo facevo nel rispetto del nostro capitano, lui stravede per lei. - continuò con voce mesta, memore di quanto volte si fosse dovuto sorbire i banali rimproveri di quella signorinella, riguardo i suoi costumi o atteggiamenti - Inoltre non è vero che non ti obbedisco: solo che ogni tanto do più retta al tuo cuore che alla tua ragione; sbaglio forse? - concluse fissandolo dall'alto verso il basso con un leggero sorriso sulle labbra.
 
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view post Posted on 7/7/2012, 21:57


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- Beh, diciamo che non era proprio il massimo della sobrietà vederti andare in giro nudo per la villa, sotto gli occhi di Alfred. Al suo posto anch'io te ne avrei dette quattro. - rispose Lukas ponderando se infierire o meno. - Anzi, credo di averlo fatto. -
Certo, era facile per Mathias affermare di assecondare il suo cuore piuttosto che la ragione, a conti fatti il risultato era lo stesso: non gli dava minimamente ascolto.
Se avesse davvero capito il suo cuore, di certo avrebbe intuito che in quel momento il suo bisogno non era quello di perdere tempo a chiacchierare, quanto piuttosto essere rassicurato sul futuro che si dispiegava incerto di fronte a loro. Si parlava di novità positive, ma Lukas era in ogni caso preoccupato per le conseguenze che queste potevano portare.
- Se dessi davvero retta al mio cuore, non ti perderesti tanto in chiacchiere. - borbottò.
 
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ikana
view post Posted on 8/7/2012, 09:20




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Mathias fece appena spallucce riguardo il fatto di dover girare vestito o quasi per casa per non traumatizzare il piccolo Alfred:
- Mi chiedo cosa abbia da traumatizzarsi! E' un maschio anche lui e dovrà prima o poi crescere, non credo che Sesel finirà per tagliarglielo no!? - continuò incurante del tono di voce non più tanto tenue, almeno fino a quando non ricevette quella frase di ripicca riguardo agli argomenti in discussione, o meglio al fatto di anche solo star lì a perdersi in banali chiacchere.
Fu allora che notò, sotto il chiarore di quella luna, lo sguardo così teso di Lukas e quelle mani che si stringevano attorno alle braccia:
- Lukas... - disse appena Mathias carezzandogli le spalle e stringendoselo addosso con fare protettivo, per non dire fortemente possessivo - Du ikke bekymre dig. Jeg vil altid vaere i naerheden af dig.* - concluse posandogli un bacio fra i capelli biondi, assaporandone il profumo di salsedine e di lui.

*: Non ti preoccupare. Ci sarò sempre io vicino a te.
 
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view post Posted on 8/7/2012, 21:43


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Evitò di commentare la scarsa finezza della battuta su Sesel preferendo concentrarsi sulle sue ultime parole. Lukas ormai era certo che il compagno non l'avrebbe abbandonato, e di fatto non era quello che temeva. Ma, come avevano avuto modo di constatare mesi prima, la sorte delle persone può cambiare in un attimo, spezzando legami, distruggendo famiglie e imperi. Proprio per questo, era consapevole che per le persone come loro era fondamentale sapersi godere l'attimo, perchè la preziosità di ogni istante era destinata a non tornare mai più.
Si abbandonò quindi all'abbraccio di Mahias, come non faceva da giorni e come mai avrebbe fatto se si fossero trovati alla villa.
- Lo so... - mormorò. - Perchè, alla fine dei conti, la nostra casa è qualcosa di ben differente da un edificio di mattoni. -
Già, la loro casa era l'Albion, era il vento, la libertà.
La loro casa erano l'un l'altro.
 
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ikana
view post Posted on 8/7/2012, 21:54




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- Oh sì... Vedi perchè non riuscivo a dormire più di una notte in quella villa? E non solo per, per le dannate urla della principessa: il mondo è la nostra casa, tu sei la mia dimora. - disse Mathias sollevandosi appena e prendendo le mani a Lukas in un gesto tanto romantico e sentimentale che non si sarebbe mai detto appartenere a lui - E' vero che non esisteremmo senza questa nave, la nostra bandiera o il nostro ruolo su questa, ma voglio poter sapere di avere una casa qui: un letto che ci attende, sì hai sentito bene ho detto ci; forse sarò stupido e dimmi quello che vuoi, ma un giorno, magari quando non saprò più reggere la mia alabarda, vorrei vivere in pace, anche se va contro i miei principi. - terminò sfiorandogli la fronte con le labbra - In fondo, il Valallah si può trovare anche su questa terra, no? - concluse fissandolo con i grandi occhi azzurro ghiaccio e sorridendo felicemente.
 
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view post Posted on 8/7/2012, 22:35


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In tutta risposta Lukas pizzicò la guancia del compagno, trattenendola tra le dita finchè non fu certo che questi non stesse parlando sotto gli effetti di qualche strano intruglio rpesente nel cibo. Tuttavia sulle sue labbra aleggiava un sorriso sereno.
Era esattamente così: quello che aveva sempre desiderato, forse perchè lo aveva perso ancora prima di rendersi conto di avrerne bisogno, era il calore di un luogo in cui poter tornare e dove sapeva che qualcuno lo avrebbe aspettato.
- Quando non ci saranno più terre da conquistare, guerre da combattere e onore da riscattare, sì, sarebbe bello poter tornare qui a trascorrere i nostri ultimi anni. Una casa, un tetto sopra la testa, un orticello e magari una barca per pescare, proprio il quadretto idilliaco del vecchio marinaio. -
Voleva suonare sarcastico eppure quell'immagine aveva un nonsochè di poetico e nostalgico ai suoi occhi.
- Se il Signore dei Mari lo vorrà, avremo la nostra pace. - mormorò sfiorando le sue labbra con le proprie. - Ma poi non ti sarà permesso dire che ti annoi! -
 
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ikana
view post Posted on 9/7/2012, 07:43




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Il danese rise sereno, di rimando nel vedere quel pacato sorriso dipingere le labbra del norvegese, perso per una volta in immagini di tranquillità e di sogno che anche lui voleva condividere:
- Non potrei mai annoiarmi a trascorrere la vita al tuo fianco. - concluse annullando la distanza tra loro e finalmente riassaporando con calma le sue labbra.
Seppure in quei mesi fossero stati più vicini che mai, allo stesso tempo non erano mai riusciti ad avere un momento di tranquillità, fra lavori e progetti, per non parlare del piccolo Alfred che a volte pretendeva di dormire con Mathias o di farsi coccolare dalle strane premure di Lukas con storie o quant'altro: si staccò appena da lui solo per alzarsi in piedi e poi sollevarlo le proprie braccia, portando ora un peso per cui valeva ogni fatica.
- Ti ricordi? Quando la notte fonda, in mezzo ad uno degli oceani, ci imbucavamo di nascosto da tutto e da tutti? - iniziò tentando di imprimere nella propria memoria il volto leggermente arrossato al chiarore lunare del norvegese - Stanza mia o tua? -
 
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27 replies since 4/7/2012, 13:54   206 views
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