Lui decisamente
odiava il mare.
Francis Bonnefoy era nato, svezzato, cresciuto e maturato in una delle più belle ville della campagna parigina, tra locali del centro, salotti da caffè ricchi di studiosi che lo aiutavano a crescere, ma ovviamente non mancavano le visite nei quartieri più brugè di Parigi, con donne e anche tanti
amanti.
Sul ponte di poppa, al fianco del fratellino che si divertiva a correre su e giù per tutto il vascello e ad importunare i vari marinai (i quali, per altro, conquistati dalla sua allegria e dolcezza, non facevano altro che viziarlo), il francese si asciugava per l'ennesima volta la fronte, dopo aver tolto il pesante cappello a faldone nero, usato ora come grezzo ventaglio: certo, forse non amava il mare, ma poichè era il figlio maggiore del suo casato, aveva dovuto imparare tutto ciò che era indispensabile per le lunghe traversate di commercio, però...
" Capitano! Un grande veliero a tribordo!!! "
- A quante leghe!? -
" Almeno trenta signore! "
Il francese prese il cannocchiale ed iniziò a scrutare l'orizzonte, ma la voce della vedetta arrivò prima del suo occhio:
" Jolly roger!!!! Jolly roger!!! "
- Malèdition...! Preparare il vascello all'abbordaggio! Aumentare la velocità di crociera!! Allèz!! Portate Felishiano in sotto coperta! -
Gli occhi azzurro oceano del ragazzo brillarono leggermente, mentre si vedeva sempre più facilmente braccato: spagnoli? Olandesi? O peggio inglesi?
Morse con vigore il labbro inferiore, mentre la mano andò sull'elsa pregiata della sua spada: sì, doveva essere pronto anche a quello, un Bonnefoy non si arrende
mai.