The once and future king, capitolo 31

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view post Posted on 10/8/2012, 20:24


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Feliciano Vargas

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:art:
Le nebbie che avvolgevano l'ormai leggendaria isola di Avalon, magica e sfuggente come quella dei racconti, si dispersero al solo tocco della sua mano e Arthur, in piedi sulla prua della nave francese che lo aveva finalmente condotto alla tanto agognata meta, respirò finalmente dopo mesi di lontananza la nostalgica aria di casa. L'atmosfera carica di magia era un balsamo benefico su quello che restava delle ferite del suo corpo e del suo animo così come la vista all'orizzonte del profilo della tanto amata nave corsara. L'Albion era ancora intera, era ancora viva e pronta all'azione, e questo creava per lui l'ingannevole illusione che nulla fosse cambiato. Sul molo, come ad ogni suo trionfale rientro dopo le scorribande ai danni dei mercantili spagnoli, si era radunata una folla in attesa, pronta ad accogliere il suo re di ritorno dalla guerra.
Questa volta non sarebbe stato un trionfo come le altre, non aveva un bottino con sè che avrebbe arricchito la popolazione e aiutato quelle famiglie a sopravvivere per i prossimi mesi, ma gli alleggeriva comunque il cuore vederli tutti ad attenderlo, pur consapevoli di quanto accaduto.
Le scialuppe vennero calate in mare con rapida efficienza ed Arthur si rammaricò di non poter dare il consueto ordine che vedeva Mathias ai remi della prima della fila che lo avrebbe condotto a terra insieme al fido Lukas. Erano robusti marinai francesi quelli che vogavano al suo posto, ma al suo fianco, ugualmente fieri e dallo sguardo deciso, si ergevano il suo prode cavaliere e la sua impavida regina.
 
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ikana
view post Posted on 10/8/2012, 21:09




:fran:

Finalmente il giorno era giunto: il giorno del suo giudizio da parte di quella folla che probabilmente avrebbe voluto vederlo morto, il giorno in cui il suo capitano sarebbe tornato ad essere il re del suo popolo al fianco della sua regina e lui, probabilmente, si sarebbe nuovamente chiuso in quella stanza piena di luce quanto di ombra, attendendo una sua visita o chissà...
Sospirò al suo fianco mentre i rematori spingevano sempre più verso il porto, ove era ormeggiata l'Albion: grande, bella e perfetta, come se l'evento di diversi mesi prima non fosse mai accaduto, eppure la sua pelle tesa portava serie cicatrici che mai gli avrebbero fatto scordare la loro storia, di come avesse ottenuto il suo amore e di come fosse ora lì con lui.

Edited by ikana - 10/8/2012, 22:43
 
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view post Posted on 10/8/2012, 21:29


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:sesel:
Quasi non poteva credere ai suoi occhi: l'essere a bordo di una barca che la stava velocemente riconducendo verso l'unico luogo al mondo che ora riconosceva come casa era la realizazione di un desiderio che aveva nutrito per troppo tempo. Sesel quasi non vedeva la gente affollata sul molo, il suo sguardo era tutto per il mare cristallino, per le distese verdi che si stendevano a perdita d'occhio oltre il porto dell'isola, per la grande casa padronale che sorgeva all'orizzonte sovrastando in altezza e magnificenza ogni costruzione del piccolo abitato, e, immancabilmente, per la nave simbolo del sogno, che dondolava placida nella baia, silenziosa spettatrice del ritorno degli eroi.
L'euforia era talmente tanta da opprimerle il petto e, quando lo scafo su cui viaggiavano toccò il fondo sabbioso, non aspettò il comando di Arthur prima di scavalcare il parapetto per proseguire a piedi. L'abito elegante che portava s'impregnò immediatamente d'acqua rendendole difficili i movimenti e dovette resistere all'impulso di liberarsene lì e ora. Percepiva su di sè li sguardi ansiosi della gente, quindi rivolse loro uno smagliante sorriso, voltandosi in direzione di Arthur e Francis, appena sbarcati a loro volta.
- Oggi è una giornata storica per l'isola di Avalon! - squillò entusiasta. - King Arthur è tornato! -
 
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ikana
view post Posted on 10/8/2012, 21:38




:fran:

Francis si resse con forza al parapetto della barca scalcandolo con un agile salto, mentre i suoi calzoni venivano irrimediabilmente bagnati dalle onde, anche se la sensazione di refrigerio che queste portavano sul suo corpo stanco era piacevole: ed ora eccolo lì, il re Arthur accolto dalla sua gente, acclamato come il più impavido degli eroi e circondato dalle persone che amava e che lo veneravano.
Sorrise il francese, mentre uno dei marinai gli chiedeva ordini: li rimandò liberi per quel nuovo porto intimando le "buone maniere" e un poco di sfrontatezza europea, ricordando che l'indoman iavrebbero portato in porto la nave e avrebbero iniziato i lavori di carenatura della chiglia... E lui? Beh lui ora aveva altro a cui pensare, tra cui cercare di restare in ombra, non desideroso di mostrarsi.

:al:

Il bambino aveva corso su e giù per tutto il porto quella mattina assieme a Mathias ed erano riusciti a radunare la maggior parte della popolazione proprio sul pontile, dove ora imperoso e con sguardo sereno ma severo, come suo solito, c'era il suo fratellone: messo a terra dallo stesso danese, che lo aveva posto su una delle sue spalle per godere al meglio della visuale, corse velocemente e con forte rumore fino alle gambe di Arthur stringendole con forza.
- FRATELLONE!!!!!! - gridò fra le lacrime di gioia - Lo sapevo! Lo sapevo che saresti tornato!!! -
 
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view post Posted on 10/8/2012, 22:05


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L'accoglienza era stata addirittura più festosa di quanto e l'era aspettata, nonostante l'assenza di un bottino e di un motivo "pratico" per cui festeggiare. Tutta quella gente era davvero scesa lungo la spiaggia solo per vedere lui che sbarcava sulla sua isola, lo stava davvero riaccogliendo come se fosse stato una sorta di prescelto tornato dagli inferi. Vagamente consapevole della vicinanza di Francis e Sesel, costantemente al suo fianco, accettò ogni tocco, ogni stretta di mano, ogni calorosa incitazione mantendo sempre la facciata di fierezza a cui era e aveva abituato la sua gente. Almeno fin quando uno strillo infantile non sovrastò ogni altro rumore, catturando la sua intera attenzione ancora prima di trovarsi il bambino fiondato contro le ginocchia.
- Alfred! - esclamò mentre per la prima volta il suo tono di voce sicuro s'incrinò. - Come stai, scricciolo? Sei cresciuto ancora di più dell'ultima volta! hai badato tu alla nave mentre non c'ero? -
Era quasi incerdibile poter di nuovo stringere tra le braccia un fratellino che ormai disperava di rivedere, lo faceva sentire di nuovo vivo.
 
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ikana
view post Posted on 11/8/2012, 15:25




:al:

Il bambino si strinse a lui facendosi prendere in braccio e tenendo le mani verso Sesel, al fianco loro:
- Certo!! Ho lavorato tanto assieme a Mathias e Lukas! Ci sono anche loro, cioè Lukas è a casa a preparare le cose per te! E gli altri cii sono tutti o quasi... Mi hai portato un regalo!? Cos'è quella nave là? E perchè ha la bandiera francese!? Ah! Dov'è Francis?? Lui aveva promesso di riportarti! Dov'è? - continuò a chiedere il bambino agitandosi, prima di intravedere il biondo in un angolo, il quale gli tese un leggero sorriso - Eccolo!!! GRAZIE! Sai Artie, Lukas diceva che non c'era da fidarsi ma io ci ho creduto al francese! E tu sei tornato! Sei tornato a casa! - concluse abbracciandolo di nuovo.
 
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view post Posted on 12/8/2012, 18:02


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L'euforia di Alfred era qualcosa di contagioso e Arthur sapeva che non sarebbe riuscito a mantenere ancora a lungo quell'atteggiamento contegnoso che aveva assunto non appena sbarcato: voleva riempire il suo fratellino di coccole e fargli sapere che se era tornato era principalmente per lui, non aveva importanza in quanti potessero osservarlo in quel momento.
- Siete stati bravi! - esclamò stringendo a sè il bambino e ignorando le occhiate che la gente gli rivolgeva (le quali, se avesse prestato attenzione, si sarebbero rivelate semplicemente di comprensivo affetto). - Sono certo che l'Albion e pronta a prendere il mare e quando la proveremo ti porterò con me! Sarai il mio secondo! -
Sapeva quanto Alfred avesse sempre desiderato andare per mare con lui e forse era ora di insegnargli i rudimenti della navigazione. La brutta avventura gli aveva mostrato quanto fragile e dipendente da lui fosse l'equilibrio di tutte quelle persone e quanto lui stesso fosse fallibile e mortale. Era necessario qualcuno che potesse proseguire la sua opera.
- Lukas non si fidava perchè aveva paura che Francis fosse dalla parte dei nemici. - continuò. - Non è sbagliato essere prudenti, però questa volta si è sbagliato. Vedi quella bellissima nave? Francis ce l'ha prestata per tornare a casa ed ora anche lui resterà qui con noi. -
Una spiegazione piuttosto approssimativa, ma sperava sufficiente per il piccolo.

:sesel:
Quando vide Alfred allungare le mani verso di lei, non resistette alla tentazione di precipitarsi nella sua direzione e stringerlo tra le braccia, anche se così facendo finì per abbracciare anche Arthur.
La loro famiglia si era riunita e la sensazione che provava ora era di felicità completa. Inoltre era altrettanto felice di poter accogliere anche un nuovo membro e, quando il bambino lo nominò, tese a sua volta una mano verso Francis, afferrandolo per un polso e trascinandolo nell'abbraccio collettivo con una risata cristallina.
- Sì, anche Francis restarà con noi! Staremo insieme per sempre! -
 
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ikana
view post Posted on 12/8/2012, 21:17




:fran:

Essere additato e strattonato a quel modo da Sesel imbarazzò ulteriormente il francese che dopo poco si staccò da loro, arrossito vistosamente in volto a causa dello stretto contatto con quel gruppo così famigliare: scostatosi e postosi di fronte ad Arthur che reggeva ancora Alfred tra le braccia, Francis si inginocchiò rispettabilmente come farebbe un vero cavaliere di fronte al suo re.
- Sono onorato di potervi servire, tutti voi: e vi sarò fedele per sempre. - concluse rialzando i profondi occhi blu, sentendosi maggiormente osservato osservato dal popolino, ma l'unico sguardo che gli interessava era quello di Arthur, alto e fiero dinnanzi a lui - Je vous donne mon corps et mon âme. -

:al:

Il bambino sorrise festante a quell'affetto che gli era profondamente mancato in quei giorni, anche se Mathias si era impegnato ed era stato un degno sostituto, beh tranne le volte che stava con Lukas tuuuutto il giorno...
- DAVVERO!? Mi porti con te?? Io ti voglio bene!! Che bello, che bello!! - concluse osservando in silenzio quello strano rituale, ma dal sorriso del fratellone doveva essere qualcosa di molto, molto buono. - Allora adesso torniamo a casa!? Ci sono tante cose che mi devi raccontare, anche tu Sesel!! Voglio sapere tutto, TUTTO! Va bene, eh eh?? -
 
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view post Posted on 13/8/2012, 13:17


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L'abbraccio improvviso e gioioso di Sesel lo colse di sorpresa, mandando definitivamente in pezzi il contegno altezzoso di poco prima. Inoltre, notare le guance arrossate di Francis, trascinato suo malgrado in quella stretta generale, contribuì ad aumentare il rossore anche sulle proprie. Rossore che aumentò decisamente quando lo vide inchinarsi così cerimoniosamente di fronte a lui e ripetere il giuramento di fedeltà sotto gli occhi attenti di tutti i suoi "sudditi". Impossibilitato a causa di Alfred ad estrarre la spada per consacrare il momento, si limitò a posargli sul capo la mano libera e successivamente a porgergliela per aiutarlo ad alzarsi.
- Accetto i tuoi servigi e il tuo cuore in nome del Signore dei Mari. Ora alzati e sii fiero di camminare al nostro fianco. -
Terminata quella piccola ed improvvisata cerimonia, spostò Alfred da un braccio all'altro (iniziava ad essere grandicello e decisamente pesante) e fece segno a Sesel di seguirlo mentre si avviava attraverso il porto, in direzione della villa.
- Ora andiamo a casa. Ci sono tante cose da fare, vite intere da riorganizzare, ma prima abbiamo tutti bisogno di riposo. Ti racconterò epiche battaglie, ma tu dovrai fare gli onori di casa, Alfred, e mostrare ai tuoi ospiti quanto sei stato bravo in loro assenza. -
Un piccolo sospiro fuggì dalle sue labbra: era davvero grato a Mathias e Lukas per essersi occupati del piccolo in quei mesi e per aver portato avanti la sua opera, curato la sua casa e la sua nave, e mantenuto viva la speranza nel suo popolo. Avrebbe dovuto trovare un modo per ricompensarli.
 
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ikana
view post Posted on 13/8/2012, 13:58




:al:

Il bambino facendo un cenno al fratello si fece depositare a terra e corse in avanti, precedendoli per indicare casa, la loro ultima meta:
- Va bene, va bene! Allora andiamo tutti alla villa e sta sera, sì sta sera ci riposiamo, ma domani mi porti fuori in nave vero? - continuò saltellando qua e là tra le gambe di Arthur, Sesel e degli uomini con le ingombranti valigie e doni portati dall'Europa, seppur esigui rispetto ai tesori che venivano consegnati in quelle terre - Ah! Dovremo dire a tata di preparare tutti i piatti più buoni per festeggiare! Ho già una fameee... -

:fran:

Essere mostrati a quel modo di fronte alla popolazione dell'isola lo fece sentire tanto onorato quanto imbarazzato, eppure vedere le gote arrossate di Arthur e sentire nella sua voce l'ansia per quelle persone, lo rilassò ritrovando in lui un'umanità attraente.
Francis si asciugò il sudore dalla fronte mentre salivano verso la villa e rivedere quei luoghi che tempo prima avevano ospitato sentimenti così grandi e profondi gli provocarono una gioia ed una malinconia tanto elevata quanto forte:
- Siete di nuovo a casa, capitain - gli bisbigliò all'orecchio mentre dava gli ordini ai mozzi di portare i bagagli dell'inglese e della principessa ai piani superiori, mentre i suoi sarebbero stati ricondotti nella stanza del primo piano che occupava mesi prima.
 
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view post Posted on 14/8/2012, 20:05


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:nor:
Anche dopo l'annuncio dello sbarco del capitano, Lukas era rimasto alla villa ad organizzare l'accoglienza, in modo che tutto fosse perfetto. Aveva fatto in modo che tutte le cameriere fossero presenti e schierate nell'ingresso, che la cuoca e le sue aiutanti si dessero immediatamente da fare a preparare un pasto degno di una reggia e che le camere fossero linde e pronte ad accogliere i loro ospiti.
Quando aveva visto finalmente il gruppo risalire il fianco della collinetta che saperava la villa dal villaggio, aveva sentiro lo stomaco chiudersi in una morsa: il capitano e la principessa (e anche il francese, alla fine) erano davvero vivi ed erano tornati. Le loro speranze e le loro preghiere non erano state vane.
Alfred precedette il gruppo con la consueta irruenza del bambino che era e quando finalmente Arthur varcò la soglia, il norvegese avanzò di un passo e s'inchinò rispettosamente al suo cospetto.
- Bentornato a casa, mio signore. - lo accolse con un titolo che non gli aveva mai riservato ma che ora gli appariva come più doveroso.
 
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ikana
view post Posted on 14/8/2012, 20:50




:den:

Mathias aveva portato quella mattina il piccolo Alfred per tutto il porto ed aveva schierato i marinai per accogliere il ritorno del capitano: ovviamente lo aveva salutato assieme a tutta la popolazione, ma ben presto si era recato alla villa per assistere a quell'inferno di donne e strilli (dovuti ovviamente al suo ved) decisamente più congeniale al suo carattere rispetto a cerimoniose accoglienze.
E quando il gruppo arrivò nell'atrio della villa, e Lukas si rivolse a quel modo al capitano, Mathias sentì una leggera fitta al cuore, ma si fece forza ed anche lui, tirato a lucido come forse non si era mai visto ed ancora più alto ed imperoso nei suoi panni nordici, con tanto di alabarda, la andò a depositare ai piedi di Kirkland, inginocchiandosi reverenzialmente:
- Velkommen tilbage: la mia lama è nuovamente ai vostri servigi e vi continuerà a servire fedele e sicura. - iniziò per poi alzare lo sguardo - Abbiamo perso diversi compagni ma speriamo che con il vostro ritorno torni anche la speranza. -
 
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view post Posted on 16/8/2012, 13:04


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L'accoglienza alla villa raggiunse un livello decisamente superiore a quanto si fosse mai aspettato, con tanto di cerimoniosi inchini da parte di Lukas e Mathias, neanche fosse davvero un eroe di ritorno da una pericolosa missione. Di fatto Arthur sapeva di non meritare affatto tutta quella dimostrazione di fedeltà e di non essere niente più che un prigioniero in fuga, ma ritrovare quel genere di pompose formalità serviva a fargli credere che la grandezza dei tempi passati non fosse tramontata del tutto.
- Vi ringrazio per la votra fedeltà. - proclamò avanzando nell'ingresso a passo sicuro. - Tributerò i giusti onori ai compagni che ci hanno preceduti nel riposo dei guerrieri e anche a coloro che hanno atteso con fiducia il mio ritorno. La situazione politica europea è molto cambiata e questo avrà innegabili ripercussioni anche sulla nostra vita, ma siamo sempre andati avanti da soli e da soli continueremo. -
C'era tempo per spiegare nel dettaglio la situazione ai suoi fedelissimi, ora aveva solo voglia di mangiare cibo fresco e stendersi su un letto con delle vere lenzuola. Non pensava che l'intimità di una casa potesse mancargli tanto, abituato com'era a vivere in mare per mesi con la sola compagnia (piuttosto invadente in verità) della ciurma chiassosa. Doveva essere stata la permanenza in quella stramaledetta cella a scatenare in lui certi bisogni.
 
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ikana
view post Posted on 16/8/2012, 14:29




:den:

- Siamo nelle vostre mani, capitano. -
Il danese ritornò tra le file iniziando a conoscere i nuovi marinai che presto avrebbero alloggiato nelle locande del posto e li inviò sotto suo nome alla casa di Mahab: dopodichè precedette il capitano e Lukas verso la sala da pranzo dove era stato allestito il pranzo, uno dei più lussuosi e luculliani che si fossero visti in quella casa da molto tempo.
Inoltre il piccolo Alfred già aveva le guance gonfie di pane e quello che sembrava un ottimo pesce arrosto alle erbe:
- Alfred! Vai ad accogliere gli ospiti e poi non lamentarti se ti viene il mal di pancia! - concluse avviandosi alle cucine e prendendo dalle mani di una delle cameriere una bottiglia di rhum e versandosi un bicchiere - Bah... -

:al:

Il bambino, che decisamente aveva tanta fame reale quanta di notizie del fratello, nel sentire il richiamo di Mathias si fiondò ad aprire le porte e trascinò Arthur al suo posto d'onore, sedendoglisi a fianco e fissandolo con gli occhioni azzurri:
- Ecco, ecco visto!? Sono bravo no!? Ora raccontami! Come avete fatto a scappare? E che cosa c'era in quei bauli che avete portato di sopra!? E-E poi... - continuò strafogandosi di datteri ed altra frutta.

:fran:

- E poi, petit, siamo molto stanchi... Per oggi abbiamo tutti bisogno di riposo e di risentire saldamente la terra sotto i piedi: comprendi? - concluse il francese sedendosi dall'altro capo del tavolo e precedendo la risposta dell'inglese - Inoltre dovresti tenerti un po' di curiosità per tutte le notti insonne: sarebbero ottime favole sai? -
Il bambino sembrava aver recepito e sghignazzava leccandosi le dita impastricciate di miele.
 
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view post Posted on 16/8/2012, 22:57


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La ragazza quasi non potè credere ai propri occhi per l'accoglienza principesca che Lukas aveva organizzato e per il successivo banchetto allestito nella sala da pranzo. Dopo mesi passati a saziarsi di provviste conservate alla meglio, quello le appariva come il paradiso.
Come in un ritorno automatico alle vecchie abitudini, si sedette accanto ad Arthur, dal lato opposto rispetto ad Alfred, e scrutò con attenzione tutta la scena che si stava svolgendo sotto i suoi occhi.
- Alfred! - esclamò. - Stai seduto composto e non mangiare con le mani. Non si pasticcia prima di cena o ti rovinerai l'appetito. -
Poteva comprendere l'impazienza del bambino, ma Arthur e Francis erano visibilmente esausti e avevano bisogno solo di un buon pasto e di riposo. Lei stessa iniziava ad accusare i colpi di quell'ultima giornata di mare, dell'agitazione e dell'emozione del ritorno a casa.
- Se fai il bravo e lasci mangiare tranquillo il fratellone, ti racconterò una bellissima storia prima di dormire. Quella di come Francis ha sconfitto i cattivi per salvare Arthur dal malvagio prussiano. Ci sono anch'io in questa storia, sai? -
La cena proseguì con relativa calma, arginando gli schiamazzi di Alfred e resistendo alla stanchezza imminente fino a giungere al termine con un più che soddisfacente dolce. Anche se era stata assente per tanto tempo, Lukas aveva fatto davvero un ottimo lavoro nel tenere in ordine la casa e nel dirigere quel gruppo di ragazzine sperdute che erano le cameriere e le cuoche. Ottimo davvero, avrebbe dovuto complimentarsi con lui... Domani, però.
Reprimendo uno sbadiglio, tese la mano al piccolo Alfred.
- Andiamo a nanna, cucciolo? -
 
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94 replies since 10/8/2012, 20:24   822 views
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