The once and future king, capitolo 31

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ikana
view post Posted on 13/9/2012, 14:31




:fran:

Francis socchiuse appena gli occhi nel sentire quel tocco sulla propria pelle, invitante e caldo rispetto al tono della voce distaccato e quasi sussurrato (certo, non poteva scordare il fatto che ormai fosse notte inoltrata):
- Altro che mal di schiena, è solo il fianco a dolermi: ma suppongo sarà una sensazione che non perderò tanto facilmente. - disse abbandonandosi a quelle attenzioni così rare e preziose, anche se non poteva scordarne la piacevolezza - Comunque non so quanto mi convenga bere questa "cosa": ti sei già dilettato con gli incantesimi e non vorrei fossero altrettanto potenti i tuoi filtri. - concluse voltandosi verso di lui, per afferrare quelle mani così premurose nei confronti del suo corpo e delle sue ansie e baciarle dolcemente, assaporandone il profumo di rhum e sapone - Ti senti meglio ora che sei a casa, capitano? -
 
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view post Posted on 14/9/2012, 14:27


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Quel genere di ferite non guarivano mai completamente, Arthur lo sapeva bene, potevano apparire rimarginate in superficie ma non era raro che tornassero a dolere nei momenti meno opportuni.
- Non è un "filtro". - brontolò. - E' solo una tisana rilassante fatta con le erbe di Nor. Però se vuoi un filtro magico che abbia effetti diversi da quello di conciliarti il sonno, non hai che da chiedere. -
La sua voce assunse una sfumatura maliziosa mentre sentiva le proprie mani imprigionate nella presa gentile di Francis.
Sentiva un'innegabile incertezza nella sua voce, una sorta di bisogno di rassicruazioni, ma lui non era certo la persona adatta a fornirgliene. Non perchè non volesse, ma perchè non se ne sentiva affatto in grado: non poteva trattarlo come avrebbe fatto con Sesel (ammesso che la ragazza stessa glielo avesse permesso), nè perdersi in romantiche smancerie che avrebbero preso il tempo che trovavano. Se ne sarebbe reso conto con il tempo che il suo posto era lì al suo fianco.
- Non posso negarlo. Questo è l'unico luogo che guarisce tutte le mie ferite e sono certo che guarirà che le tue. -
 
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ikana
view post Posted on 14/9/2012, 16:51




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Francis lasciò la presa sulle mani di Arthur sospirando amaramente, poichè certo quelle affermazioni non lo rincuoravano più del dovuto, anzi:
- Voi dite così perchè siete il padrone di questa casa, ma io mi sento un totale estraneo. - iniziò aggiustandosi mollemente i capelli e giocando con essi, tramite un gesto di dolce lussuria - Tu e mademoiselle Sesel siete stati gentili a portarmi con voi risparmiandomi il patibolo e la vergogna pubblica, ma venire additato dalle cameriere e dai popolani on mi fa certo sentire meglio... - concluse arricciando il naso e prendendo la tazza della tisana fra le mani facendola rigirare - Forse avresti dovuto portarmi un qualche oppiaceo o qualsiasi altra cosa mi potesse annebbiare la mente da queste preoccupazioni, invece di una tisana qualsiasi, non credi? - terminò alzando lo sguardo su di lui, cupo e profondo come il mare di notte.

Edited by ikana - 15/10/2012, 22:40
 
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view post Posted on 17/9/2012, 00:42


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Tutti quei cupi discorsi innervosivano Arthur oltre ogni dire, poichè mettevano in dubbio il fatto che la sua decisione di portare Francis con sè fosse stata ben ponderata. Di fatto sapeva che se voleva garantire la sopravvivenza del francese non esistevano alternative, ma era anche vero, allo stesso modo, che non aveva voluto porsi il problema della suo parere sulla questione. Il punto principale era che aveva la netta impressione che quello stupido avrebbe accettato di lasciarsi morire e Arthur non tollerava nel modo più assoluto un atteggiamento del genere.
- Mi dispiace ma non abbiamo nessun tipo di allucinogeno sull'isola, li ho fatti abolire tempo fa. - rispose. - Annebbiano la mente e inibiscono le percezioni, cosa piuttosto pericolosa per un fuorilegge. Al massimo posso correggerti la tisana con un po' di rhum. -
Abbandonò la sedia dove Francis era seduto, sfilando le mani dalle sue ed andando a sedersi mollemente sul letto.
- Immagino che non abbia nessun senso da parte mia dirti che questa è casa tua, vero? -
Accavallò le gambe e continuò: - E nemmeno che il motivo per cui ti ho portato qui non ha niente a che fare con gentilezza, pietà o altre sciochezze del genere. -
 
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ikana
view post Posted on 17/9/2012, 09:49




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Francis sospirò e si decise a bere almeno un sorso di quel cupo liquido dall'odore acre, ma che tutto sommato al gusto non era meno disgusto di certe brodaglie che era solito rifilargli anche il suo medico al di là dell'oceano: c'era decisamente di peggio, si limitò ad osservare nella sua mente ancora confusa dall'arrivo a terra e dalla stanchezza del dolore, ma sicuramente più vivida dopo aver visto ove si era andato ad accomodare il "suo" capitano.
- Sciocchezze dici? Allora immagino che anche l'affetto, l'amore o qualsias'altro sentimento sia da escludere dalla mia lista... - disse mentre con un puro gesto simbolico afferrava la penna d'oca, andando a cancellare alcune delle parole scritte precedentemente al suo arrivo - Bene, mi rimane solo il fatto che sono un buon medico, e tutto ciò non mi consola affatto. - concluse con un leggero sorriso sornione, dopo aver soffermato lo sguardo a lungo sulle gambe di Athur e distogliendone lo sguardo poco dopo che questi l'ebbe palesamente scoperto - Non ti preoccupare: mi abituerò e non avrai altro di cui angustiarti se non il rimetterti per mare con il tuo vascello e la tua ciurma. -
 
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view post Posted on 17/9/2012, 23:01


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Annuì un paio di volte mentre osservava Francis sorseggiare la bevanda, arrossendo appena un poco sulle guance alla sua menzione di sentimenti così "femminei" come affetto e amore. Mise su una sorta di broncio imbarazzato e voltò la testa di lato, liberando tra l'altro il francese dallo sguardo che lo aveva colto in fallo.
- Se non fosse per l'affetto non sarei qui. - borbottò tra sè. - E probabilmente neanche tu. -
Era vero, se non fosse stato per l'amore di Sesel e per quello di Francis, non si sarebbe mai salvato, se non fosse stato per l'affetto di Alfred e il desiderio di rivederlo, probabilmente si sarebbe lasciato morire in quelle segrete. Ed era stato sempre l'affetto, l'attaccamento (la parola amore scatenava in lui un irrazionale timore), ad indurlo a portare Francis con sè, molto più di tutte le ipotetiche abilità pratiche di quest'ultimo.
- Il mio vascello, la mia ciurma e il mio nuovo medico di bordo. - disse. - Temo che presto avrò bisogno di un nuovo quartiermastro e chi meglio di qualcuno che conosce vizi e virtù del capitano? -
Forzò la nota ironica e maliziosa della voce, ma l'inquietudine celata rimaneva: aveva l'impresione che i giorni dell'Albion come la conosceva fossero giunti alla fine.
 
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ikana
view post Posted on 18/9/2012, 09:05




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- Mi è difficile credere che sia così, ma è vero: sto iniziando a conoscerti bene. - disse Francis dopo essersi alzato ed andatosi ad inginocchiare di fronte a lui, come aveva fatto tante volte in passato e come avrebbe fatto ancora chissà quante volte - Non so se mi si addice il ruolo di quartiermastro: inoltre suppongo che il tuo "danese" sì fidato non si sentirebbe lieto nell'essere surclassato da una... Bambolina, corretto? - continuò afferrando mollemente la gamba dell'inglese e carezzandola con maestria, per poi sfilargl lo stivale con altrettanta lentezza e seducenza - Ma se mi vorrai, io sarò sempre al tuo fianco: non nego mai una promessa, sappilo -

Edited by ikana - 15/10/2012, 22:42
 
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view post Posted on 19/9/2012, 00:21


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Per alcuni istanti rimase ad osservare Francis in silenzio: era diventata quasi un'abitudine quella di fissarlo dall'alto verso il basso nonostante le rispettive stature spesso suggerissero una visuale opposta. Eppure Arthur apprezzava quella posa, gli permetteva di illudersi di avere ancora il controllo della situazione.
- Non sono affatto certo che Den abbia voce in capitolo. - obiettò. - In ogni caso chi calca il ponte dell'Albion lo fa solo e unicamente per una mia decisione. -
Sviò lo sguardo verso lo stivale che veniva posato a terra e, automaticamente, sollevò l'altra gamba per liberarsi anche del secondo.
- Quindi deduco che, per prestare fede alla tua promessa, darai ulteriormente retta ai capricci del tuo capitano? - chiese con malizia sollevandogli il mento e chinandosi a sfiorargli appena le labbra.
 
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ikana
view post Posted on 19/9/2012, 09:56




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Francis sorrise appena mentre sfilava il secondo stivale e carezzava la gamba dell'inglese come per accertarsi che fosse reale, quanto le labbra che ora gli rivolgevano parole tanto maliziose quanto incerte nel loro stesso tono:
- Ogni tuo capriccio sarà un ordine per me, capitano. - disse mentre scendeva a baciargli il collo ed il torace all'altezza del cuore.
Incrociare il suo sguardo dopo un gesto tanto audace lo avrebbe portato a due reazioni differenti, le quali conducevano però ad una stessa meta: la perdizione; quindi il francese non volle sentirsi troppo giudicato per parole che tanto sarebbero state punite con altrettante di delusione e forse di disgusto.
- So che non ami le frivolezze, ma è passato troppo tempo, per quel che ricordo, da quando telo dissi la prima volta - iniziò calando su di lui lo sguardo blu e cupo - Je t'aime, Arthur. E non provare ad evitarlo o a negare tutto ciò - disse afferrandogli i fianchi e piegandosi così su di lui - Resistere è inutile. -
 
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view post Posted on 21/9/2012, 11:00


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Per qualche motivo a lui ignoto e che non aveva nessuna intenzione di indagare, si ritrovò steso sul letto con Francis chino su di lui. Le parole e le intenzioni erano le stesse che ricordava e che gli erano sempre state riservate da quando conosceva quell'assurdo francese, ma i gesti si erano fatti più arditi, le mani più decise.
- Tutto si può dire di me, ma non che eviti le situazioni... spinose. - commentò con il consueto tono ironico.
In effetti era passato parecchio tempo da quando aveva sentito l'ultima volta quelle parole dolci e per lui motivo di discreto imbarazzo.
Resistere? Ah, non ne aveva davvero intenzione, altrimenti non si sarebbe nemmeno presentato in quella stanza. Solo...
- ... Non pensare che io possa ripetere una cosa del genere. L'ho già fatto a suo tempo e non amo replicarmi. -
Assottigliò lo sguardo fissandolo dal basso verso l'alto.
- E cosa vorresti fare per esaudire i miei capricci, sentiamo. -
 
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ikana
view post Posted on 21/9/2012, 21:32




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Francis sorrise maliziosamente chinandosi a delineargli con l'indice il profilo del volto, fino a far scendere la mano alla camicia di puro lino, fino e sottile, capace di far sentire al suo tocco i battiti ancora calmi del cuore:
- Che peccato... In fondo non mi sarebbe dispiaciuto risentirle: vorrà dire che dovrò trovare altro da farti dire. - disse il francese slacciandogli solo un bottone e soffermandosi a carezzare la pelle calda, al contrario della sua mano infreddolita dalla notte - Cosa vorrei o cosa potrei fare, perchè solo con questa distinzione possiamo cadere in ambiti ben differenti, inoltre... - continuò scendendo con le labbra a carezzargli morbidamente il collo e risalendo al lobo dell'orecchio - Sai perfettamente anche tu che conosco più di un modo per soddisfarti, volendolo. Ma non sono più quel tipo di "prigioniero" o sbaglio? - terminò mordendogli appena la morbida carne del lobo, in un gesto dannatamente sensuale e malizioso ma che lasciava libertà tanto al proprio compagno quanto a se stesso.
 
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view post Posted on 23/9/2012, 22:13


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- Si dice che volere è potere. - mormorò Arthur, lasciandosi sfuggire un breve sospiro al contatto della sua pelle con le labbra calde di Francis.
Non era necessario che lo specificasse, il francese sapeva già da tempo di non essere più un prigioniero, l'aveva dimostrato più volte sia a terra che nel corso della traversata.
Sollevò entrambe le mani e affondò le dita tra i capelli biondi, allentando il nastro che li legava fino a scioglierlo completamente e lasciar piovere sul suo stesso volto una cascata di ciocche dorate. In un qualche strano modo i capelli lunghi di Francis gli piacevano, gli facevano provare una bizzarra nostalgia dei suoi.
- Dunque intendi essere tu a fare gli onori di casa? - chiese maliziosamente e in tono del tutto retorico. Teoricamente quella sarebbe stata un'incombenza del padrone di casa, inoltre non si poteva pretendere più di tanto da un convalescente. - Non vorrei che fosse troppo faticoso per te. -
 
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ikana
view post Posted on 24/9/2012, 13:13




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Francis sorrise dolcemente, questa volta, beandosi dell'espressione soddisfatta dell'inglese, inoltre adorò sentirlo indugiare con le mani nei suoi capelli e sulla sua schiena con un gesto che gli rammentava le carezze di un mante quieto e pacato, non certo di un "diable-du-mer".
- Ah non è detto: quando sarò stanco, te lo farò sapere. - disse a voce bassa, ma, allo stesso tempo, facendo in modo di scandire al meglio ogni parola con tono roco e passionale, marcando il suo accento francese - Inoltre non amo farmi scappare opportunità di questo genere. - continuò scendendo dal suo orecchio al collo, imprimendo su questo vari baci e stuzzicandone la pelle con denti e lingua, fino allo sterno, caldo e palpitante nel petto - E poi, l'hai detto tu stesso, ormai questa è casa mia o forse ti penti della tua scelta? - concluse sollevando lo sguardo lussurioso, ma allo stesso tempo calmo e terribile, come il mare notturno, vibrante alla luce fioca delle candele.
 
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view post Posted on 24/9/2012, 21:21


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Un sorrisetto un po' meno tagliente del solito si dipinse sulle labbra di Arthur, in risposta all'affermazione di Francis. Oh, sì, che gliel'avrebbe fatto sapere quand'era stanco! E lui non si sarebbe certo lasciato sfuggire l'occasione per dare segno della sua ospitalità.
Diversi sospiri sfuggirono alle sue labbra in concomitanza con quella dolce tortura di denti e lingua, finchè non lo convinse ad alzare la testa e guardarlo finalmente negli occhi.
- Non mi pento mai delle scelte fatte. Se si rivelano sbagliate vi pongo rimedio, ma il pentimento non rientra nelle mie abitudini. - disse in tono un po' minaccioso, un po' scherzoso.
Strinse le dita che ancora si trovavano tra i suoi capelli e tirò quel tanto che bastava per avvicinarlo a sè senza fargli male.
- Bene, signor "non amo farmi scappare le opportunità", intendi indugiare ancora per molto? -
 
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ikana
view post Posted on 25/9/2012, 11:14




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Francis ghignò amorevolmente stringendosi a lui e slacciandogli mollemente la camicia fino a denudarlo, continuando a scendere con le labbra, ricoprendo di baci e lente lappate quella carne leggermente abbronzata dalle lunghe traversate:
- Sei impaziente come tuo solito, ma se inezieremo a darci alla pirateria... - disse mentre le sue mani si apprestavano a sciogliere la cintura e carezzavano il velluto dei calzoni - Non potremo mai sapere quale sarà la nostra ultima notte, o sbaglio? - concluse massaggiandogli le cosce e baciando le gambe da sopra la stoffa morbida, prendendosi tutto il tempo per farla poi scivolare a terra e tornarlo a sovrastare con il proprio corpo.
Era magnifico: magnifico il modo in cui cercava di trattenere i gemiti, in cui le sue guance prendevano colore e le sue mani si impigliavano nelle ciocche bionde; amava poterlo osservare in ogni dettaglio ed aspettare i tratti del piacere sul suo volto.
Scese nuovamente con le labbra e lo baciò dolcemente, mordendogli prima il labbro, concludendo il tutto con gentili carezze, perchè sì, lui lo amava quel dannato e se questo voleva dire farlo aspettare, allora lo avrebbe fatto.
 
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94 replies since 10/8/2012, 20:24   822 views
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